Dopo la mancata segnalazione da parte della Lega del maxiemendamento al Dl Cura Italia sulle telecomunicazioni, anche il M5S ritira il suo analogo emendamento per la sospensione della portabilità durante il periodo dell’emergenza virus. I Cinque Stelle, che inizialmente avevano  
 segnalato il loro emendamento per il voto, lo hanno poi ritirato. ‘Nel periodo in cui entrerebbe in vigore la misura, molte imprese, si spera, ripartiranno. Si rischierebbe di bloccare la portabilità in un momento in cui tutto il Paese riparte, sia pure con attenzioni specifiche riguardanti  
  l’emergenza’. Cosi spiega a Radiocor la decisione di  
  ritirarlo il primo firmatario, Mauro Coltorti, presidente  
  della commissione Lavori Pubblici di Palazzo Madama. Essendo  
  un emendamento, infatti, la norma entrerebbe in vigore solo  
  dopo la conversione in legge del decreto legge. 
   
La norma sullo stop alla portabilità ha suscitato molto  
dibattito e diviso gli operatori di tlc: è stata criticata  
  dalla maggior parte dei consumatori e appoggiata invece dai  
  sindacati. “Si privilegia così – dichiara Vincenzo  
  D’Arienzo, senatore del Pd, che aveva firmato l’emendamento  
  Cinque Stelle sulla portabilità, commentandone il ritiro –  
  l’attività imprenditoriale, cosa legittima finché, però,  
  non si ammalano le persone. Io resto dalla parte dei  
  sindacati e dei lavoratori e della tutela del diritto alla  
  salute”. 

 
             
                       
	 
     
     
