Analisi

Crowd4Fund. Alcune buone ragioni per investire in startup e PMI con equity crowdfunding

di Fabio Allegreni |

Vantaggi economici e indiretti per chi decide di investire tramite equity crowdfunding.

Crowd4Fund è una rubrica in collaborazione con Crowdfunding Buzz e a cura di Fabio Allegreni. Novità e approfondimenti sul Crowdfunding nelle sue diverse forme. Il focus principale è sull’Italia, senza dimenticare i trend internazionali più significativi. Clicca qui per leggere tutti i contributi.

L’equity crowdfunding è decollato nel 2016 anche in Italia, con circa 800 tra persone e imprese (meno di 300 l’anno prima) che hanno direttamente investito in startup e PMI innovative attraverso le offerte presentate sulle piattaforme autorizzate.

Abbiamo già detto che il 2017 sarà l‘anno della consacrazione; ma perché il risparmiatore italiano dovrebbe investire parte del suo patrimonio in un tipo di investimento così ad alto rischio e così illiquido?

Ebbene, soprattutto per una persona fisica, ci sono diversi vantaggi, alcuni di tipo strettamente economico, altri, invece, più indiretti, ma non meno importanti. Proviamo a sintetizzarli qui di seguito, prendendo anche spunto da un articolo pubblicato sul blog della piattaforma Mamacrowd.

 

Vantaggi economici

 

  1. Sgravi fiscali

 

Come abbiamo riportato nel nostro precedente articolo su Crowd4Fund, dal 2017 chi investe in startup o PMI innovative, che si tratti di persona fisica o giuridica, ha diritto a una detrazione fiscale del 30%. Fino a al 2016 la detrazione era del 19% per le persone fisiche e del 20% per le persone giuridiche. Inoltre, se si utilizzano i Piani Individuali di Risparmio (PIR), mantenendo l’investimento per 5 anni, il capital gain è completamente detassato.

  1. Nessuna spesa di intermediazione

 

Rivolgersi a una piattaforma di equity crowdfunding per investire su startup e PMI innovative, consente di investire direttamente in un’azienda l’importo desiderato senza sostenere spese di intermediazione o notarili.

  1. Un ROI potenziale elevato

Secondo Kauffman Foundation e Nesta, il ritorno sull’investimento medio di chi investe in startup è di 2,5 volte il totale investito nei quattro anni prima dell’exit e aumenta in proporzione al numero di investimenti realizzati (in media oltre il 100% dopo i primi sei investimenti). Inoltre, secondo uno studio di Shares Post Investment Management, investire il 5% del proprio capitale in startup può portare a un ritorno annuo fino al 13,61% rispetto al 9,88% del tradizionale portafoglio “60 obbligazionario / 40 azionario”.

  1. Diversificare il portafoglio

L’investimento in startup è un buon modo di diversificare il proprio portfolio, grazie alla possibilità di investire in società ad alto potenziale di crescita che operano in settori differenti. Inoltre, il nuovo regolamento sull’equity crowdfunding, emanato da Consob lo scorso anno, consente di investire totalmente online con un semplice bonifico, cosa che rende sicuramente più agevole individuare le aziende su cui investire e dare immediato seguito alla propria decisione.

Vantaggi indiretti

 

  1. Investire nell’economia reale

 

Il PIL di un Paese cresce in modo sano e duraturo se cresce l’economia cosiddetta “reale”, cioè quella fatta da persone e imprese che creano valore producendo reddito. Investire i propri risparmi direttamente in PMI e startup attraverso l’equity crowdfunding, fornendo loro capitali che le banche ormai non mettono più a disposizione, significa investire nell’economia reale, consentendo così alle imprese di investire a loro volta, di crescere e di essere competitive. E così anche all’economia italiana.

  1. Una finestra aperta sull’innovazione

Il nostro mondo si muove e cambia sempre più rapidamente. Se fino a pochi anni fa una soluzione, tecnologica o di processo, poteva avere una vita utile di parecchi anni, ora rischia di diventare presto obsoleta. Le grandi imprese, in cui sembra meno rischioso investire, sono spesso troppo lente nella loro reazione al cambiamento e alcune di loro, ancorché leader di mercato, fanno una brutta fine, come, per esempio, i casi di Kodak, Blackberry, Nokia. I piccoli imprenditori sanno che è fondamentale aggiornare costantemente il proprio modello di business e hanno la flessibilità per poterlo fare in tempi rapidissimi. Investire in PMI che operano in settori che si conoscono, o che in futuro possono essere sinergiche con la propria attività lavorativa, consente di osservarne da vicino le dinamiche, cogliendo più facilmente i trend di settore. Un vantaggio potenzialmente strategico, dunque, anche per chi investe.

 

  1. Potenziamento del network

 

Così come gli imprenditori di startup e PMI possono beneficiare dei contatti di chi entra come socio, anche l’investitore può incrementare il proprio network di contatti utili. Per esempio verso soggetti economici, politici e istituzionali interessati a creare sinergie con iniziative innovative e ad alto valore aggiunto, e a diventarne essi stessi, magari, promotori.