Reti Tlc a rischio blackout

Crisi energetica, le ricette delle telco francesi per tagliare i consumi

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La crisi energetica spauracchio delle reti Tlc europee. Come si stanno muovendo gli operatori per scongiurare il rischio di interruzioni di corrente?

La crisi energetica spauracchio delle reti Tlc europee. Come si stanno muovendo gli operatori per scongiurare il rischio di interruzioni di corrente? Il tema è molto sentito soprattutto in Francia, dove gli operatori stanno collaborando fattivamente con il Governo per mettere a punto un piano capace di scongiurare l’interruzione del servizio anche in caso di blackout.

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Tagliare i consumi elettrici

E così i quattro operatori d’Oltralpe – SFR, Orange, Fee e Bouygues Telecom – hanno messo a punto delle linee guida comuni per mettere in sicurezza le loro reti fisse e mobili, senza dimenticare i data center e i decoder dei consumatori. Lo scrive oggi La Tribune, sottolineando che alla fine le reti Tlc rappresentano appena l’1% dei consumi elettrici complessivi del paese. Non per questo vanno sottovalutate, anche perché i consumi dei network crescono del 6% all’anno, secondo l’Arcep.

Orange taglierà del 5-10% i consumi di rete durante un’ora stabilità della giornata, con un taglio complessivo compreso fra lo 0,20% e lo 0,40% su base giornaliera. Il passaggio istantaneo di migliaia di installazioni della rete fissa su batterie, procurerà di economizzare fino a 20 Mw, pari al consumo istantaneo di una città media di 40mila abitanti.

Accelerare la migrazione dal rame alla fibra

Un’altra misura, adottata da Free, è l’accelerazione del passaggio dei clienti dall’Adsl alla fibra, che consuma quattro volte in meno rispetto al rame. E la stessa Free fa un appello a Orange per accelerare lo switch della sua rete in rame. E’ questa la misura principale per diminuire i consumi energetici delle reti Tlc.

Reti mobile due volte più energivore di quelle fisse

Le reti mobili, due volte più energivore di quelle fisse, sono anch’esse sotto osservazione. SFR ha annunciato che è in atto una revisione totale dei suoi parametri, allo scopo di diminuire i consumi in rapporto al traffico. Free, dal canto suo, intende spegnere alcune bande di frequenza di notte quando il traffico è minore, precisando che in caso di necessità le frequenze si possono riaccendere subito. Questa misura permette un calo del 10% dei consumi energetici durante lo spegnimento delle celle, senza per questo impattare sulla qualità del servizio.

Ridurre la climatizzazione dei data center

Un altro versante riguarda la diminuzione del condizionamento dell’aria nei data center, che per loro natura hanno bisogno di molta elettricità. La diminuzione dei livelli di climatizzazione va di pari passo con la sostituzione dei macchinari, fino all’azzeramento di quelli troppo energivori, fa sapere SFR. Al contrario, per Iliad il gruppo si impegna a cancellare fino a 7 Mwh di consumo istantaneo nei suoi data center quest’inverno in caso di tensione energetica a livello nazionale. Disponibilità a partecipare da un’ora a 24 ore al riequilibrio della rete elettrica. Dallo scorso primo settembre le vetrine dei negozi Orange in Francia vengono spente mezzora dopo la chiusura.

Accendere il WiFi di notte

Infine, i consumatori sono invitati ad usare il WiFi di sera e nelle ore notturne. I decoder poi vanno messi in stand by in maniera automatizzata.

In compenso, gli operatori transalpini chiedono al governo garanzie sul fatto che le reti non siano oggetto di spegnimenti volontari il prossimo inverno. Garanzie che per il momento non sono ancora arrivate.     

Asstel chiede alla Ue di considerare le Tlc energivore

Nel frattempo, a casa nostra in una lettera inviata venerdì scorso a Thierry Breton, commissario Ue al Mercato Interno, Asstel ha chiesto, scrive la Reuters, che gli operatori delle telecomunicazioni siano trattati come industrie ad alta intensità energetica, una mossa che faciliterebbe l’accesso alle misure per tagliare le bollette dell’elettricità dopo un aumento triplicato nell’ultimo anno. Una risposta è attesa a tempo debito.

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