Lo studio

Criptoeconomia, investimenti venture capital globali a 16 miliardi di euro

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È record di spesa nelle società di settore tra venture capital, private equity e M&A, secondo un nuovo studio del Sole 24 Ore, con un raddoppio del volume di investimenti rispetto a 4 anni fa. In un sondaggio in Europa la maggioranza dei cittadini favorevoli alla regolazione statale delle criptovalute.

Investimenti e cripto imprese

Cresce l’universo dei criptoasset e con esso aumentano anche gli investimenti, soprattutto a favore delle imprese della criptoeconomia. Secondo una ricerca condotta da PitchBook per conto del Sole 24 Ore, la spesa nelle società di settore ha raggiunto ad agosto 2021 i 15,7 miliardi di euro, un valore record secondo gli esperti negli ultimi 14 anni.

Per capire il salto effettuato in questo settore negli ultimi mesi basta pensare che la spesa venture capital nelle cripto imprese è stata di 12,5 miliardi di euro, nel periodo dei tempo considerato dallo studio, contro il precedente record del 2018 di 6,6 miliardi.

A credere nelle cripto imprese sono gli investitori venture capital, private equity e M&A a livello mondiale e secondo i ricercatori il dato è sottostimato, perché non prende in considerazione tutte le operazioni finanziate con i token digitali.

Quando si parla di token ci si riferisce proprio ai criptoasset, cioè a tutte le attività virtuali (tra cui le criptovalute) che altro non sono che rappresentazioni digitali di valore, sfruttate come mezzo di scambio o per finalità speculative. Ogni attività di questa natura può essere trasferita, negoziata e archiviata a livello elettronico.

Gran parte delle società che operano in criptoasset, secondo lo studio, sono principalmente startup, piccole imprese del settore, per questo motivo rientrano facilmente nelle strategie di investimento dei venture capital.

Europei favorevoli alla criptoeconomia e alla sua regolamentazione statale

In un altro studio condotto da Redfield & Wilton Strategies, per conto di Euronews, la maggioranza dei cittadini europei vorrebbe vedere regolato questo settore direttamente dallo Stato, mentre un numero crescente di persone vedrebbe bene il lancio di una valuta digitale nazionale per affermare una maggiore indipendenza monetaria dall’Unione europea.

In tutti e 21 i Paesi coinvolti, tra cui l’Italia, la maggioranza dei cittadini che ha partecipato al sondaggio (31 mila in totale) ha affermato senza mezzi termini che spetta al Governo gestire la regolamentazione finanziaria sul territorio nazionale (così è per il 78% degli olandesi, il 68% degli italiani e il 61% dei tedeschi).

Sulla scia di quanto già deciso dalla Banca centrale europea, con l’avvio del progetto dell’euro digitale, molti europei sono favorevoli anche alla creazione di una valuta nazionale virtuale, come gli italiani (41%), i greci (40%), gli estoni (39%), gli spagnoli (37%) e i tedeschi (30%).

Anche se poco o male informati, i partecipanti al sondaggio sanno che le criptovalute in circolazione stanno aumentando e accoglierebbero con favore l’idea di una regolamentazione nazionale delle stesse, soprattutto in Grecia (51%), Italia (47%), Estonia (46%) e Olanda (41%).