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Crescita urbana tra 5G e innovazione a 360°. Caso Amsterdam, le aziende tech valgono 73 miliardi di euro

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Gli esperti smart city insistono sul binomio innovazione tecnologica e miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Non può esserci l’una senza l’altro. Il 5G abiliterà nuova tecnologia e nuove esperienze collettive, ma è bene poggiare la crescita sulle infrastrutture già esistenti.

Gli ambienti urbani più innovativi e sviluppati, al livello tecnologico, che non tralasciano la dimensione sociale ed umana, dovrebbero guardare con maggiore fiducia verso il futuro.

Sono gli investimenti in tecnologie avanzate e servizi di nuova generazione, per cittadini e imprese, l’attenzione verso l’inclusione sociale e la sostenibilità ambientale, che promuovono le città di oggi ad hub del cambiamento.

5G sì, ma non solo

Un cambiamento che, secondo un’indagine condotta da Fotech, a cui hanno partecipato più di 100 esperti smart city, non deve attendere il completamento delle reti 5G, ma sfruttare questo momento di crisi dovuta alla pandemia Covid-19 proprio per rafforzare i propri asset, che sono sempre più tecnologici e sociali.

Secondo l’80% degli intervistati, le smart cities dovrebbero sfruttare il patrimonio tecnologico di cui già dispongono e su cui poi, una volta che il dispiegamento sarà terminato, si integreranno le reti 5G, sia commerciali, sia pubbliche, sia private.

Il caso Amsterdam

Oggi le aziende tecnologiche con sede ed attività sul territorio della Città di Amsterdam valgono sul mercato qualcosa come 73 miliardi di euro.

Secondo un nuovo Rapporto pubblicato da Dealroom, questo valore è aumentato di sette volte negli ultimi cinque anni. La città olandese conta 1,1 startup innovative ogni 1000 abitanti, un record a livello europeo.

Un successo costruito su investimenti mirati e continui in progetti smart city e di innovazione tecnologica, nelle infrastrutture critiche e di base, in nuovi servizi e nell’app economy, in data center e reti avanzate, in digital transformation (dalla sanità alla scuola, passando per gli enti locali).

L’Olanda, peraltro, ha visto chiudersi la gara per l’assegnazione delle frequenze 5G con un esborso complessivo di 1,23 miliardi da parte degli operatori.

Il patrimonio tecnologico preesistente

L’infrastruttura 4G rimane e rimarrà supporto fondamentale per l’economia urbana attuale e futura. Auto connesse in rete, smart mobility, mobilità elettrica, infomobility, video sorveglianza, semafori multiservizi, sensori per il meteo, l’inquinamento e la comunicazione tra macchine (sia automobili, sia robot), il trattamento smart dei rifiuti, l’automazione, sono tutti esempi di tecnologie già impiegate per la crescita economica urbana.

Il 5G consentirà un salto in avanti definitivo dell’ecosistema urbano, verso l’automazione totale, la mobilità e i trasporti a guida autonoma, l’internet of Things, la robotica industriale e di servizio, la sanità digitale avanzata, l’industria 4.0 di prossimità, nuovi servizi per i cittadini, nuovi modelli di intrattenimento.

Sempre secondo l’indagine, puntare sul 5G ora, tralasciando il resto del quadro tecnologico di riferimento, è un errore che potrebbe limitare lo sviluppo e l’innovazione smart city: perché i costi sono troppo elevati e potrebbero far rimandare le decisioni (35%), perché ci sono ancora timori per il trattamento dei dati e la privacy (49%).

La dimensione umana e sociale

Per la stragrande maggioranza delle persone, rimane comunque il concetto base che l’innovazione tecnologica ha un valore solo ed esclusivamente se è finalizzata al miglioramento concreto della qualità della vita delle persone.

È l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e le disuguaglianze, l’assistenza sanitaria, i servizi dell’amministrazione pubblica, la sicurezza fisica delle persone ed informatica dei dati, l’accesso alla cultura e al mondo del lavoro, sono questi, secondo i cittadini, i punti chiave su cui lavorare per costruire le nuove smart cities.