Il progetto

‘Costruire la città che non si vede’, A2A e Open Fiber per la trasformazione digitale di Brescia

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Un piano smart city da 16 milioni di euro per 2.500 km di fibra ottica fino a casa. Obiettivo finale portare la banda ultralarga a 70 mila abitazioni.

Un territorio urbano iperconnesso, innervato in fibra ottica modalità FTTH (Fiber to the Home, la fibra fino a casa) e navigazione di internet fino a 1 Gigabit per secondo (Gbps), questo lo scenario del progetto presentato ieri da A2A Smart City e Open Fiber per la Città di Brescia.

Sarà un’autostrada digitale che attraverserà l’intera città, si legge in una nota stampa ufficiale, un’infrastruttura lunga più di 550 km, che consentirà di dispiegare 2.500 km di fibra e di coprire circa 70 mila immobili, per un investimento complessivo di 16 milioni di euro circa.

Tra i progetti smart city da realizzare in città troviamo le soluzioni per l’efficienza delle reti e dell’energia, attraverso il telecontrollo dei contatori, i sistemi di videosorveglianza, le iniziative “Brescia Smart Living” (a tutela delle fragilità), “Scuole in rete” (ovvero la digitalizzazione di tutti gli istituti cittadini) e “Oltre la strada” per il quartiere di porta Milano.

La città che non si vede renderà migliore la città che si vede”, ha dichiarato la vicesindaco e assessore all’Innovazione della Città di Brescia, Laura Castelletti, in un articolo pubblicato da Brescia Oggi.

Oltre le due centrali (POP) che alimentano la rete FTTH di Open Fiber, completate nel corso del 2018, per la realizzazione del progetto Brescia smart city serviranno più di 5.000 interventi complessivi, tra infrastrutture ed adduzioni agli edifici e posa pozzetti.

A2A Smart City, si legge nel comunicato, si impegna a “garantire cantieri rapidi ed ottimizzati, nonché il controllo della qualità dei lavori: questo perché è nelle condizioni di abilitare le infrastrutture esistenti (teleriscaldamento, illuminazione pubblica, rete fibra ottica esistente…), limitando i disagi derivanti dalle operazioni di scavo necessarie per la posa della fibra”.

Tale approccio consente di ridurre la previsione di scavo di circa il 75% rispetto ad una soluzione standard e gli stessi ripristini, di conseguenza, risultano più rapidi ed efficaci.

Dal canto suo Open Fiber, operatore wholesale nazionale (che non vende servizi in fibra ottica direttamente al cliente finale, ma mette a disposizione la sua infrastruttura senza distinzioni a tutti gli operatori di telecomunicazioni o Internet service provider interessati), oltre alla Città di Brescia, punta a garantire la copertura di 271 città (la città lombarda è tra le prime 100) e di 7.635 comuni di 20 Regioni italiane (come concessionaria dei bandi Infratel Italia), partecipando così al raggiungimento degli obiettivi tracciati dall’Agenda digitale europea e dalla Strategia italiana per la banda ultralarga.