Digital Single Market

Copyright, consultazione Ue agli sgoccioli. Faro su piattaforme e intermediari

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Il 30 dicembre scade la consultazione Ue. Il Commissario Oettinger invita a partecipare per sciogliere i nodi che riguardano piattaforme e intermediari online.

La Ue è ancora al lavoro sulla riforma del diritto d’autore che è anche una delle 16 priorità della strategia della Commissione europea per la realizzazione del Mercato Unico Digitale.

Uno dei aspetti chiave di questa riforma, sulla quale sta lavorando il Commissario Ue alla Digital Economy Günther Oettinger, e stabilire con certezza le responsabilità degli intermediari nella distribuzione online di contenuti illegali.

La scorsa settimana, con l’oscuramento di Rojadirecta, per la prima volta un tribunale italiano ha obbligato un Isp a inibire l’accesso a un sito pirata, segno che si si va sempre più nella direzione di coinvolgere attivamente gli intermediari del web nella lotta alla pirateria.

Un provvedimento che ha prontamente raccolto il plauso di FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali).

Non a caso il Segretario Generale, Federico Bagnoli Rossi, ha dichiarato: “Il provvedimento del Tribunale di Milano in merito all’inibizione di Rojadirecta rappresenta una decisione di grande rilievo per quanto riguarda la tutela dei contenuti sportivi e costituisce un importante precedente anche per le future attività”.

Intanto, spiega Bagnoli Rossi, perché “pone l’accento sull’importanza del ruolo degli intermediari per una efficace tutela dei contenuti. Solo con una loro effettiva collaborazione attiva sarà possibile attuare una incisiva e persistente azione di contrasto al problema”.

 

Ma la Ue ha bisogno di fare altri passi avanti.  A settembre la Commissione ha avviato una valutazione complessiva sul ruolo delle piattaforme online nell’ambito della strategia per il Mercato Unico Digitale.

Il Commissario Oettinger invita a partecipare alla consultazione che sarà chiusa il 30 dicembre.

Le ragioni le spiega una nota della Ue.

“Le piattaforme online (motori di ricerca, social media, siti di video sharing, app store…) giocano un ruolo sempre più centrale nella vita sociale e sono sempre più determinanti per l’economia digitale”.

Tanti i benefici che portano a consumatori e fornitori, permettendo anche agli operatori di sfruttare i vantaggi della digitalizzazione e dell’eCommerce.

Le piattaforme online, indica la Ue, hanno anche cambiato il modo in cui i contenuti culturali vengono distribuiti.

“L’emergere delle piattaforme è positivo“, osserva la Ue, indicando però alcuni timori come per esempio le modalità di raccolta dei dati privati degli utenti e come vengono usate queste informazioni.

Altra preoccupazione riguarda l’impatto del potere contrattuale di alcuni player nella negoziazione di termini e condizioni con altri attori del mercato.

Il ruolo crescente e cruciale delle piattaforme pone anche delle sfide per la tutela del consumatore.

Secondo la Commissione Ue, “c’è la necessità di capire meglio se le piattaforme forniscono informazioni sufficienti e garanzie a tutela dei consumatori”.

Altro nodo è la questione del riutilizzo dei contenuti digitali dove le piattaforme agiscono per proprio conto o per conto dei loro fornitori.

Per la Ue, “gli intermediari hanno un ruolo importante quando si affronta il problema dei contenuti online illegali”.

Il regime di responsabilità introdotto dalla Direttiva Ue sull’eCommerce mira a trovare il giusto equilibrio tra gli interessi delle parti coinvolte ed è fondamentale per sostenere lo sviluppo di internet in Europa.

Tuttavia – precisa la Ue – sorgono alcuni problemi nella sua applicazione e regolarmente bisogna fronteggiare alcune questioni che emergono”.

Non sempre – osserva la Commissione – è infatti facile stabilire quando una piattaforma è un intermediario e cosa gli intermediari possono o meno fare riguardo ai contenuti ospitati in modo da non essere ritenuti responsabili”.

In questo l’Italia con la sentenza su Rojadirecta ha anticipato i tempi, facendo capire che anche gli Isp devono avere un ruolo centrale nella azione di contrasto alla pirateria.