Concorrenza

Conservazione dati nella PA: ricorso all’Antitrust, chieste verifiche sulle in-house

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Ricorso all’Autorità della Coalizione ANORC–AIFAG per verificare se l’assegnazione dei servizi di conservazione e archiviazione informatica a diverse PA sia in linea con le regole della concorrenza.

Evitare storture di mercato a favore di società in-house che secondo i player pubblici sarebbero indebitamente favoriti nel settore della conservazione dati nella Pubblica Amministrazione. Questo in sintesi l’obiettivo della Coalizione ANORCAIFAG dei Conservatori Accreditati, più di 30 aziende accreditate dall’AgID operanti in Italia nella conservazione documentale.

La Coalizione ha depositato ieri un ricorso presso l’Autorità Garante della Concorrenza e il Mercato, curato dall’avv. Fulvio Sarzana dello Studio legale di Roma Sarzana ed Associati, per verificare se l’assegnazione dei servizi di conservazione e archiviazione informatica a diverse Pubbliche Amministrazioni Italiane sia avvenuto nel rispetto dei principi dell’evidenza pubblica e della Concorrenza nazionale e Comunitaria.

La Coalizione ANORC – AIFAG dei Conservatori Accreditati aveva già da tempo evidenziato la dubbia regolarità nella condotta di alcuni soggetti partecipati da enti pubblici o poli archivistici regionali che operano sul mercato della conservazione con modalità potenzialmente atte a ledere la concorrenza, in alcuni casi eludendo la normativa sulle procedure aperte di selezione del contraente, fornendo servizi al di fuori dei limiti territoriali in cui sarebbero tenute a operare alla luce delle norme che li istituiscono e offrendo servizi a prezzi fuori mercato.

In particolare, nel mirino erano finiti la Sogei, braccio informatico del MEF, e il PARER, Polo Archivistico Regionale dell’Emila Romagna che godrebbero di una corsia preferenziale

“Non bastano le numerose lacune normative che ancora indeboliscono il mercato della conservazione (penso alle norme del CAD oggetto di continua modifica, al corpus di norme di cui disponiamo che è sovrabbondante, poco coerente e non sempre in linea con gli input provenienti dalla normativa europea), ora le aziende che operano in questo settore e a cui la nostra Coalizione dà voce, si trovano a subire delle sperequazioni intollerabili rispetto ad aziende partecipate e poli archivistici – ha detto Andrea Lisi, Segretario generale ANORC – Tutto ciò rischia di danneggiare profondamente lo sviluppo sano di un settore che è tra i più promettenti dell’economia italiana. La nostra Coalizione è determinata a chiamare in causa l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per ottenere che le regole di concorrenza siano finalmente rispettate da tutti”.