l'indagine

Comunità energetiche rinnovabili, in Italia se ne attendono 1.000 entro il 2025

di |

Nel nostro Paese le comunità energetiche rinnovabili cresceranno molto rapidamente durante i prossimi anni, portandosi sui livelli dei Paesi nordeuropei. Al centro di questo fenomeno la voglia di sfruttare le fonti energetiche pulite, di raggiungere maggiore autonomia energetica e di abbattere il caro bollette che tanto sta preoccupando famiglie e imprese.

Comunità energetiche rinnovabili, cosa sono

Caro energia e bollette pazze, decarbonizzazione e volontà di ridurre al minimo l’impatto ambientale delle attività umane, sfruttando le fonti energetiche pulite come il sole ed il vento, sono questi alcuni dei punti chiave che stanno alla base delle comunità energetiche rinnovabili.

Una comunità energetica è un’associazione tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali o piccole e medie imprese che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.

Questa tendenza è di fatto un passo in avanti nella direzione di uno scenario energetico basato sulla generazione distribuita, che favorirà l’efficienza energetica (più ne avremo, minore sarà il consumo e quindi la spesa energetica), lo sviluppo di energia a chilometro zero e di reti intelligenti (o smart grid), ma anche di un’accresciuta autonomia energetica locale (e in prospettiva nazionale).

In Italia era in effetti già possibile, per i singoli cittadini o per gruppi di aziende, unirsi per finanziare l’installazione di un impianto condiviso e alimentato da fonti rinnovabili, ma non era previsto che tale impianto potesse fornire energia a più utenze.

Le definizioni di comunità energetiche rinnovabili o di autoconsumo collettivo, infatti, sono state introdotte nel nostro Paese grazie al decreto Milleproroghe del 2019.

Da 500 a 1.000 in Italia entro i prossimi tre anni

Con il passare del tempo e con gli accadimenti tragici degli ultimi due anni, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, dal rincaro delle materie prime energetiche alle bollette sempre più care per famiglie e imprese, i cittadini iniziano a guardare alle comunità energetiche rinnovabili con maggiore attenzione.

Secondo una nuova indagine realizzata da ANIE Rinnovabili e EY, più del 65% degli intervistati si aspetta che il numero di comunità energetiche rinnovabili in Italia superi le 500 unità nel prossimo triennio, mentre il 35% ritiene che se ne possano costituire più di 1.000.

Attualmente ce ne sono circa 100, di cui 35 sono cooperative, 41 in fase di progettazione e 24 già avviate alla costituzione.

In caso si confermassero le stime dello studio, si avrebbe un grande balzo in avanti nel nostro Paese delle comunità energetiche, soprattutto per il caro energia (40%) e per dare un impulso concreto alla transizione ecologica (31%).

Le comunità energetiche in Europa

In Europa esiste una federazione che raccoglie circa 1.900 cooperative energetiche, per un totale di oltre 1,2 milioni di cittadini, secondo un report di Enel Green Power per l’anno 2020.

Il paese Ue con il maggior numero di Comunità Energetiche, secondo uno studio del Centro Comune di Ricerca dell’Unione Europea del 2020, è la Germania, con 1.750 Comunità, seguita dalla Danimarca (700) e dai Paesi Bassi (500). In Gran Bretagna sono oltre 420