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Comitato M2M: sul tavolo le frequenze 169 Mhz per lo smart meter del gas

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Si è tenuto nei giorni scorsi l’incontro del Comitato M2M sul tema della connessione wireless per i misuratori del gas di nuova generazione

In Italia servono regole e standard tecnologici condivisi, per non perdere il treno del M2M nel settore Energia e sviluppare il business delle smart grid. In quest’ottica, si è tenuto nei giorni scorsi a Roma, presso la sede dell’Agcom, l’incontro del Comitato permanente per i servizi di comunicazione Machine to Machine (M2M), sul tema connettività wireless per i misuratori del gas di nuova generazione (smart meter). Lo scrive in una nota Agcom, che ha organizzato l’evento in collaborazione con l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (Aeegsi), l’Autorità di Regolamentazione dei Trasporti, l’Agid e il Mise, tavolo che ha visto “la partecipazione di un’ampia e variegata platea di stakeholders con circa 80 rappresentanti di categoria del settore gas (lato delle utilities e produttori di apparati di misurazione) ed operatori delle reti comunicazione elettronica”.

Nel corso dell’incontro, aggiunge la nota, “sono stati approfonditi, grazie alle relazioni svolte dai rappresentanti di categoria del settore del gas e delle comunicazioni elettroniche, gli aspetti tecnico regolamentari della connettività per la misurazione del gas secondo le modalità punto-punto basata sulle reti cellulari (in particolare quella del Narrow band – IOT) e quella punto-multi punto, basata sulla soluzione a radio frequenza a 169 Mhz, soffermandosi in particolare sulle caratteristiche tecniche e sulle esigenze di qualità del servizio degli apparati di misurazione”.

Da tempo l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico segnala che nello sviluppo di infrastrutture di comunicazione cittadine basate sulle frequenze 169 Mhz è necessaria “un’analisi dei potenziali rischi di affollamento del traffico dati sui canali disponibili, che può diventare un ostacolo alla diffusione dei servizi”. Insomma, le frequenze ad oggi destinate al M2M energetico hanno bassa velocità trasmissiva, pochi canali utilizzabili con le tecnologie più diffuse, rischiano la rapida saturazione anche per problemi di interferenza.

Oltre alle frequenze 169 Mhz, sostiene l’Aeegsi, sono di interesse per le infrastrutture smart city e multiservizio anche “le frequenze 868 Mhz su cui si è osservato di recente un aumento di interesse del mercato (anche se al momento non per il metering gas). Ovviamente la pressione e il rischio di affollamento sul 169 Mhz dipende dalla diffusione dell’utilizzo di altre porzioni dello spettro radio che dovrà essere monitorato ed analizzato nei prossimi anni”.

L’esito del dibattito al tavolo del comitato M2M sarà pubblicato nel rapporto finale sul sito web delle Autorità partecipanti al tavolo.