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Privacy, come scoprire quali compagnie aeree usano il riconoscimento facciale

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Gli attivisti per la tutela della privacy hanno creato il sito internet Airlineprivacy.com che informa i passeggeri dei rischi che incorrono sottoponendosi a un check-in con riconoscimento facciale.

Gruppi di attivisti per la privacy hanno inaugurato un nuovo sito chiamato AirlinePrivacy.com, che mostra agli utenti quali compagnie aeree utilizzano il riconoscimento facciale per verificare l’identità dei passeggeri prima dell’imbarco in aeroporto.

Il progetto, nato a difesa e tutela dei diritti dei viaggiatori, aiuta inoltre i clienti a prenotare voli direttamente con compagnie aeree che non utilizzano questo tipo di tecnologie invasive.

Come funziona la tecnologia

Invece di verificare i dettagli dei passeggeri mediante la scansione di una carta d’imbarco, la tecnologia – fornita da agenzie governative – analizza i volti dei passeggeri e invia tali informazioni al controllo di frontiera per verificare l’identità e i dettagli del volo.

La compagnia JetBlue ha iniziato a utilizzare la tecnologia nel 2017 in collaborazione con agenzie federali, dopo che Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo che spingeva per l’uso della tecnologia di riconoscimento facciale negli aeroporti statunitensi.

Da allora, più compagnie aeree hanno iniziato a incorporare la tecnologia, tra cui Delta, American Airlines, British Airways e Lufthansa.

I rischi per la privacy

L’uso del riconoscimento facciale da parte delle compagnie aeree, sta sollevando nuove domande sulla privacy e sulla sicurezza dei dati.

Sebbene questa scelta voglia prevenire attacchi terroristici e generiche minacce alla sicurezza e le compagnie aeree affermino di non archiviare i dati dei passeggeri, la conservazione dei dati mette in serio pericolo la privacy degli utenti. Nessuna compagnia aerea, tra quelle che adoperano tale tecnologia, sa se i dati biometrici dei passeggeri siano totalmente immuni da attacchi hacker, né tantomeno è del tutto chiaro se questi dati vengano condivisi o venduti ad altre compagnie di volo o agenzie governative, che potrebbero utilizzarli a fini di spionaggio.

Il divieto di San Francisco

A maggio, San Francisco è diventata la prima città negli Stati Uniti a vietare l’uso della tecnologia di riconoscimento facciale. Gli azionisti di Amazon hanno spinto l’azienda a smettere di vendere la tecnologia di riconoscimento facciale alle forze dell’ordine.