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“Come cambieranno gli stadi con il 5G”. Intervista a Luca D’Antonio (JMA Teko)

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All’Olimpico di Roma, a San Siro, al Dacia Arena di Udine, al Tottenham Hotspur Stadium e in alcuni stadi della National Football League negli USA la connessione alla rete 4G è stata realizzata da JMA Teko, con sede a Castel San Pietro in provincia di Bologna: l’azienda è “la testa e il cuore” del gruppo americano Jma Wireless.

Luca D’Antonio, responsabile Strategia e Innovazione di JMA Teko, azienda specializzata nella produzione di sistemi di telecomunicazioni mobile per la copertura di edifici ad alta densità di utenti, come gli stadi, ci spiega come il 5G “cambierà” la partita, sia come modalità di fruizione da parte degli spettatori sia per i preziosi smart data che offrirà allo staff tecnico delle squadre.

Key4biz. Negli anni cosa è cambiato nell’impianti di telecomunicazioni negli stadi, come all’Olimpico di Roma?

Luca D’Antonio. Per la connessione negli stadi si utilizza una tecnologia di distribuzione capillare del segnale, conosciuta come DRS (Distributed Radio Systems) o anche DAS (Distributed Antenna Systems). Essenzialmente si tratta del segnale radio degli operatori, partecipanti al progetto di copertura dello stadio, che viene trasformato in un segnale ottico a sua volta rilanciato sulle fibre ottiche e poi a seconda della necessità ritrasformato con unità radio, (le unità radio remote). In sostanza serve a dare una copertura ritagliata sull’architettura dello stadio e sulle esigenze degli spettatori.

JMA ha poi introdotto una soluzione innovativa chiamata XRAN: si tratta di una BBU (Base Band Unit) 4G e 5G Ready, interamente software, che viene eseguito su un server commerciale COTS (Commercial Off The Shelf).

Key4biz. JMA Wireless realizza impianti di telecomunicazioni anche negli stadi in USA, quali le differenze con quelli italiani?

Luca D’Antonio. Abbiamo realizzato alcuni stadi della National Football League e stiamo partecipando alla progettazione di altre strutture. La richiesta del traffico dati negli Usa è molto maggiore rispetto all’Europa, soprattutto durante gli eventi sportivi. Le partite del football e del baseball hanno tempi molto più lunghi del calcio, con diversi momenti di break, per cui è necessario garantire ai tifosi una capacità maggiore del segnale radio, quindi di connessione, per la navigazione sul web. E durante queste pause le società proprietarie degli stadi utilizzano la rete locale per trasmettere pubblicità personalizzate sui device dei tifosi, per invitarli ad acquistare, per esempio magliette e gadget della squadra negli store presenti nella struttura, o per inviare statistiche sul match.

Key4biz. E qual è il tempo di utilizzo della rete da parte dei tifosi negli stadi italiani?

Luca D’Antonio. Guardando le statistiche sull’uso dei cellulari, sono dati aggregati non individuali, si vede il comportamento di un blocco di utenti. Negli stadi italiani noi vediamo che i maggiori livelli di utilizzo di smartphone e altri dispostivi connessi alla rete sono ad inizio partita, quando le squadre entrano in campo, poi al fine del primo tempo e al termine del match. Invece negli stadi statunitensi il traffico dati è molto volte maggiore e costante con diversi “picchi”, ma non si verificano mai quei “cali” netti di connessione degli utenti, come negli stadi in Italia.

Key4biz. Come si possono sviluppare servizi 5G negli stadi futuri in USA?

Luca D’Antonio. Il servizio di rete offerto ai tifosi dovrà essere caratterizzato da una notevole banda e capacità, ma al momento non si conoscono ancora i servizi innovativi che le società proprietarie delle strutture offriranno sugli smartphone degli utenti. Con gli impianti di telecomunicazioni dedicati negli stadi sarà possibile, per esempio, far vedere ai tifosi l’instant replay e statistiche evolute in tempo reale sui propri cellulari, e con i visori fruire anche dei servizi con la Realtà Aumentata grazie alla connessione 5G. Gli stadi sono, attualmente, 4G, ma gli impianti realizzati o in corso di realizzazione da JMA sono tutti 5G ready.

Key4biz. In Italia alcune squadre stanno testando due app 5G di ‘virtual coach’ e Realtà Aumentata per cambiare l’esperienza dei tifosi allo stadio e portare in panchina un allenatore virtuale per fornire dati preziosi al mister per vincere la partita. Tecnicamente come è possibile?

Luca D’Antonio. Evidentemente, si sta pensando di sviluppare servizi 5G allo stadio sia per i tifosi sia per le squadre, nel caso citato allo staff tecnico. Tecnicamente è possibile con una banda superiore al 4G, quindi con il 5G e con data center all’interno dello stadio con funzionalità MEC, mobile edge computing, per estrarre i big data e valorizzarli in smart data. Ed ovviamente smartphone e tablet 5G.

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