Polo Strategico Nazionale

Cloud, oltre 5.000 Comuni ammessi ai finanziamenti per la migrazione. Attesa per attivazione PSN

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I Comuni che hanno ricevuto il contributo economico devono attuare la migrazione di un numero minimo di servizi verso infrastrutture e soluzioni cloud qualificati. Per il Polo Strategico Nazionale si avvicina l'attivazione?

Ad oggi, oltre 5.000 Comuni sono stati ammessi ai finanziamenti per la migrazione al cloud: la cifra è stata comunicata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alessio Butti, in Commissione alla Camera. 500 sono i milioni di euro del PNRR messi a disposizione per convincere, non è un obbligo, i Comuni a rendere più efficienti i servizi digitali attraverso il cloud.

I Comuni che hanno ricevuto il contributo economico devono attuare la migrazione di un numero minimo di servizi verso infrastrutture e soluzioni cloud qualificati.

Grazie al percorso guidato all’interno di PA digitale 2026, è possibile comporre online il proprio piano di migrazione, scegliendo da una lista di 95 servizi. Per ogni servizio sarà necessario scegliere tra due modalità di migrazione: il trasferimento dell’infrastruttura informatica (cosiddetto lift&shift) o l’aggiornamento di applicazioni in cloud.

Per ottenere i fondi necessaria la classificazione di dati e servizi che verrà verificata dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale

Propedeutica alla candidatura è la classificazione dei dati e dei servizi, secondo i criteri definiti dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale in coerenza con la Strategia Cloud Italia. 

Sono finanziate attività di supporto specialistico per la migrazione verso il cloud qualificato e l’acquisto dei servizi cloud qualificati propedeutici alla migrazione.

Cloud, Italia 23esima nel Global Cloud Ecosystem Index del MIT

Questa migrazione al cloud dei dati di 5mila Comuni consentirà all’Italia di salire la classifica del Global Cloud Ecosystem Index, stilato dal MIT technology review, del Massachusetts Institute of Technology?

Singapore, Finlandia e Svezia sono nei primi 3 posti. L’Italia è 23esima su 76 Paesi analizzati. 

I primi 10 Paesi nel Global Cloud Ecosystem Index, stilato dal MIT technology review

Il rapporto fornisce un’istantanea in base a come la tecnologia, i regolamenti e i talenti promuovono la disponibilità dei servizi cloud. Valuta e confronta anche i quadri normativi e le pratiche digitali che promuovono l’uso dei modelli cloud nel settore pubblico e privato. E la classifica prende in considerazione quattro macroaree: infrastruttura, adozione del servizio, sicurezza e competenze.

7.5 il punteggio dell’Italia per quanto riguarda le infrastrutture cloud. 6.8 il voto in merito all’adozione del servizio. 8.3 su sicurezza e 7.2 in merito a talento e affinità umane.

Per il nostro Paese, il rapporto mette in evidenza la pubblicazione della Strategia Cloud a settembre 2021 “incentrata sull’aumento dell’adozione delle risorse cloud nella pubblica amministrazione”.

Sappiamo che la strategia, definita dal Dipartimento per la trasformazione digitale in collaborazione con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, prevede l’adozione del cloud computing nel settore pubblico ed anche la realizzazione del Polo Strategico Nazionale (PSN), che TIM, Leonardo, CDP Equity e Sogei stanno realizzando in 4 data center ad Acilia e Pomezia nel Lazio, e a Rozzano e Santo Stefano Ticino in Lombardia.

Quando sarà attivo il Polo Strategico Nazionale?

Cresce l’attesa per vedere attivo il PSN. Sappiamo che la cordata che si è, alla fine, aggiudicata la gara sta spendendo soldi privati per la sua realizzazione. Il bando vinto è utile per la fornitura dei servizi alle amministrazioni pubbliche che vorranno, non è un obbligo, migrare i propri dati nel Polo Strategico Nazionale.

L’aggiornamento più importante è che “in questi giorni si sta concludendo l’asseverazione da parte di un esperto indipendente dell’avvenuta attivazione del Polo Strategico Nazionale”, ha detto il Sottosegretario Butti. Dopo il via libera da parte di un esperto indipendente, il PSN potrà aprire le porte per accogliere i dati e i servizi, critici e strategici, delle pubbliche amministrazioni italiane, qualora queste ultime siano intenzionate a farlo, perché possono continuare a utilizzare gli attuali data center o servizi cloud se considerati più convenienti rispetto ai prezzi del Polo Strategico Nazionale.

Per approfondire

PSN. Labriola (TIM) scopre il ‘bug’ di Colao, messo già in evidenza da Key4biz un anno fa