L'evento

Cloud native apps al webinar IBM: soluzioni avanzate per sviluppare servizi innovativi in ambiente cloud

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Si è tenuto oggi il secondo webinar IBM all’interno del ciclo di appuntamenti “Get Start with the IBM Cloud”, per comprendere in che modo si creano e si sviluppano applicazioni in ambiente cloud e per sfruttare al meglio la modalità nativa di questa tecnologia.

La situazione emergenziale di quest’ultimo periodo ha accelerato il bisogno di nuove funzionalità digitali, in tutti i campi, dalla sanità all’istruzione, alla Pubblica Amministrazione, ma anche negli ambiti retail, utilities e servizi finanziari.

La trasformazione digitale ci ha fornito gli strumenti necessari ad affrontare le sfide che col tempo si sono presentate alle organizzazioni. Il cloud è uno di questi strumenti.

A tal proposito, si svolto oggi il webinar “Build New Cloud Native Apps”, evento organizzato da IBM e CIONET, dedicato alla creazione e allo sviluppo delle applicazioni in ambiente cloud IBM utili a sfruttare al meglio la modalità nativa del cloud.

Come funziona il cloud IBM

All’interno dell’evento, condotto dal giornalista di Radio24, Enrico Pagliarini, è stato presentato il Cloud IBM, con la sua suite di strumenti che vanno dall’infrastruttura alla  intelligenza artificiale, dalla sicurezza alla analitica avanzata dei dati.

Grazie alla profonda competenza dei settori d’industria che distingue storicamente IBM nel mercato IT, le soluzioni IBM Cloud offrono alle aziende percorsi di adozione semplificati ed efficienti verso i benefici che il modello cloud può offrire.

La sessione virtuale è stata introdotta dai saluti di Silvia Bellucci, Public Cloud Technical Sales Manager di IBM, a cui sono seguiti gli interventi tecnici di Giovanni Boniardi, Cloud sales consultant, e Simone Bonetti, PhD – certified cloud architect IBM Cloud.

Un’occasione per conoscere e comprendere come si possa sviluppare nativamente un’app in un ambiente cloud. Proprio ora che lo spending in digital transformation sta crescendo in maniera decisa, in tutti i settori, non solo quello aziendale, industriale e professionale, sembra davvero necessario approfondire tali tematiche, non solo per gli sviluppatori, ma anche e sempre più per altre figure professionali, come CTO e CISO.

Il cloud nativo IBM

Il primo intervento è stato finalizzato alla definizione di una “Panoramica pratica per lo sviluppo cloud native su IBM Cloud”.

Il cloud nativo va inquadrato in un’architettura di micro servizi, piccole applicazioni tipicamente orientate all’esecuzione di una specifica funzione di business. Un modello che consente rapida scalabilità e continuità nella crescita”, ha spiegato Boniardi.

Parliamo di soluzioni di business ottimali per qualsiasi dimensione d’impresa: “Grazie a questa tecnologia si ottengono risposte strategiche e soluzioni tattiche, seguendo in maniera efficace le esigenze di mercato”.

Rispetto alle tradizionali app monolitiche, le applicazioni cloud native consentono scalabilità e modificabilità di ogni micro servizio,  aumentando enormemente le caratteristiche di adattabilità del servizio applicativo alle sempre meno prevedibili esigenze del business.

Da un punto di vista tecnologico, i microservizi si appoggiano sul paradigma container, mentre cresce la tematica serverless (con server che entrano in esecuzione da zero).

In termini di pratiche e processi interni ai dipartimenti IT abbiamo: pipeline devOps, small vertical teams, site reliability engineers (collante di questo modello “federato” di sviluppo a garanzia della affidabilità complessiva del servizio IT ed elemento di governance).

Tra le tecnologie abilitanti abbiamo la piattaforma di orchestrazione dei container Kubernetes, con l’implementazione di livello enterprise fornita da Red Hat Openshift Container Platform, il data storage, API gateway, infrastrutture as a code e on demand infrastrutture.

Il cloud “Kubernetes

Ulteriore focus evidenziato da Boniardi è il servizio IBM Cloud Kubernetes, un servizio di contenitori gestito per l’orchestrazione, il controllo e la governance di applicazioni Cloud Native che possono integrarsi direttamente a servizi avanzati IBM Cloud come Watson e la blockchain.

Come provider certificato K8s, IBM Cloud Kubernetes Service fornisce pianificazione intelligente, correzione automatica, scalabilità orizzontale, rilevamento dei servizi e bilanciamento del carico, rollout e rollback automatizzati e la gestione di configurazione e segreto.

Il servizio pienamente gestito da IBM in modo scalabile, sicuro, che consente l’accesso a servizi avanzati attraverso un’architettura automatizzata e standardizzata.

Database as a service e cloud nativo, due casi d’uso

A Bonetti è toccato l’intervento incentrato su “Architetture a container, DB as a Service e sviluppi Cloud Native attraverso casi d’uso reali”, con la presentazione di due scenari tipici, uno relativo al mondo delle utilites e del settore energetico, “Cloud Native Infra for IoT Application”, il secondo dedicato al settore del fashion retail, “Cloud Native Architecture integrated with Mainframe”.

Altro servizio fondamentale per le imprese è il cloud satellite di IBM.

Le organizzazioni stanno vivendo una notevole complessità nel consumo, nell’implementazione e nella gestione delle applicazioni.

Questa piattaforma ti dà la possibilità di utilizzare i servizi IBM Cloud ovunque, offerti come servizio da un singolo pannello di controllo gestito attraverso il cloud pubblico.

Dalla cybersecurity alle competenze

La modernità e l’innovazione passano certamente per la transizione digitale e il cloud li può favorire come processi. Centrali, però, in questo approccio, sono altri fattori che intervengono in questo processo di trasformazione: la cybersecurity, la formazione, le competenze avanzate,

Il cloud ha la capacità di trasformare le nostre aziende e le competenze sono necessarie già in fase contrattuale, a cui si legano regolamentazioni nuove e minacce alla sicurezza (tra cui il pericolo “lock-in”, che si presenta quando un’organizzazione non riesce a cambiare facilmente fornitore alla scadenza del periodo contrattuale).

Anche di fronte a queste nuove tecnologie, che ci aiutano a governare la complessità del mercato, bisogna sapersi muovere in termini culturali e formativi, questione per cui è centrale l’acquisizione di competenze avanzate.

Per ultimo, ma non per importanza, ricordiamo la possibilità di fissare un incontro presso  IBM Garage, un modello unico a cui è possibile accedere da vari network e sedi presenti in tutto il mondo per co-creare nuovi approcci di business, sviluppare l’MVP dei prodotti (minimum viable product) e realizzare soluzioni e applicazioni innovative.