La sfida della transizione ecologica unisce Europa e Cina. A Pechino, il Sesto Dialogo di Alto Livello UE-Cina su Clima e Ambiente (HECD) ha messo sul tavolo temi cruciali: lotta al cambiamento climatico, economia circolare e cooperazione energetica. A guidare i lavori, la vicepresidente esecutiva della Commissione europea Teresa Ribera e il vicepremier cinese Ding Xuexiang, insieme ai Commissari europei Wopke Hoekstra, Jessika Roswall e Dan Jørgensen.
Un confronto strategico in cui le due potenze hanno ribadito l’importanza di un multilateralismo forte e pragmatico per affrontare le sfide ambientali globali, tracciando nuove rotte per un’azione congiunta e ambiziosa.
Avanti tutta verso la COP30
La parola d’ordine è cooperazione. UE e Cina hanno confermato l’impegno a ridurre le emissioni e a rafforzare il coordinamento in vista della COP30 di Belém, scambiandosi esperienze sui rispettivi obiettivi climatici (NDC) e sulle future promesse di mitigazione. In agenda: mercato del carbonio, CBAM, finanza climatica, adattamento, giusta transizione. Un’intesa che punta a consolidare la leadership verde di entrambe le sponde.
Plastica, biodiversità e sfide globali
Dal trattato globale contro la plastica alla difesa della biodiversità, UE e Cina si allineano per accelerare il cambiamento. Al centro del dialogo anche i grandi dossier ambientali: gestione dell’acqua, inquinamento, deforestazione, specie protette. Obiettivo condiviso: guidare la transizione verso un’economia circolare che rispetti e valorizzi il capitale naturale del pianeta.
Una roadmap per l’economia circolare
Nel dialogo dedicato all’economia circolare, il vicepresidente cinese Li Chunlin e la Commissaria europea Jessika Roswall hanno rilanciato il Memorandum d’intesa UE-Cina, aprendo la strada a nuove azioni comuni. Tra le priorità: scambio di best practices, mercati dei materiali riciclati, ecodesign e soluzioni per la plastica. Una partnership che mira a costruire catene del valore più sostenibili e resilienti.
Cooperazione strategica per l’energia pulita
Il futuro energetico passa da Pechino. Nel dialogo tra il capo dell’energia cinese Wang Hongzhi e il Commissario UE Dan Jørgensen, è stato ribadito un obiettivo chiave: accelerare la transizione globale verso le rinnovabili, senza compromettere la sicurezza energetica. In campo anche le piattaforme ECECP e CEEI, per promuovere innovazione e sinergie industriali tra Europa e Cina.
Il segnale lanciato dalla capitale cinese è forte e chiaro: il Green Deal non è più solo europeo, ma parla anche mandarino. Due giganti si muovono insieme per disegnare una nuova governance verde globale, alleanza senz’altro incentivata anche dalle politiche negazioniste di Trump.