Innovazione

Cittadini Attivi. L’Italia sempre in emergenza: un Paese efficiente conosce i problemi (e li risolve)

di Luca Attias, Michele Melchionda e Alessandro Ruggiero |

Corruzione, malaffare, malcostume, malasanità, mancata digitalizzazione e depauperamento del welfare. Il nostro problema è la troppa superficialità nell'affrontare questi temi o la mancanza di consapevolezza?

Un gruppo attivo di cittadini che propone un modo diverso di raccontare la trasformazione della Pubblica Amministrazione. Sono le donne e gli uomini che hanno dato vita alla rubrica “Cittadini Attivi” su Key4biz. Per consultare gli articoli precedenti clicca qui.

Oggi riproponiamo il primo articolo di questa nostra rubrica, già pubblicato lo scorso 2 marzo e dal titolo «Cittadini Attivi. L’Italia e l’emergenza digitale: gli effetti negativi sulla sanità».

Ci sono diversi motivi che ci hanno indotto a compiere questa scelta; intanto siamo dei provocatori e, in considerazione del discreto successo da esso riscontrato su diversi social network e blog, abbiamo ritenuto che meritasse ulteriore visibilità e che ci potesse ancora essere qualcuno interessato alla sua lettura.

Oltretutto, l’articolo tratta temi di importanza primaria per la nostra Comunità: corruzione, malaffare, malcostume, malasanità, mancata digitalizzazione e depauperamento del welfare. Tematiche che, in questi mesi, hanno purtroppo ottenuto spazi sempre più ampi su tutte le maggiori testate nazionali, ahinoi. Sebbene, dobbiamo sottolinearlo per l’ennesima volta, a nostro parere tali argomenti non godano ancora dell’adeguata consapevolezza da parte del grande pubblico e vengano trattati con troppa superficialità e scarsa competenza da parte dei professionisti dell’informazione.

Infine, veniamo a quella che riteniamo essere la motivazione primaria di questa nostra riproposizione. Difatti, sebbene l’impressionante esubero di decessi in Italia del 2015 sia stata evidenziata a più riprese da diversi quotidiani («la Repubblica», «il Fatto Quotidiano», «il Giornale» ed altri ancora) e affrontata da vari interlocutori istituzionali, secondo noi desta sconcerto come nessuno, dopo tutti questi mesi, abbia ripreso e approfondito tale notizia, che, invece, è stata consumata e bruciata nel giro di poche settimane. Soprattutto, desta sconcerto come nessuno, nei primi otto mesi del 2016, si sia premunito di verificare l’eventuale ripetersi delle circostanze che, nel precedente anno, hanno determinato quelle condizioni da «nazione in stato di guerra» nelle quali il nostro Paese era piombato. Ebbene, noi riteniamo tutto ciò scorretto ed amorale nei confronti dell’intera Collettività.

Bene. Dopo aver lanciato questa nostra ennesima provocazione, non ci rimane che lasciarvi alle vostre considerazioni ed augurarvi una buona lettura, anzi, ri-lettura di “Cittadini Attivi. L’Italia e l’emergenza digitale: gli effetti negativi sulla sanità“.