Cittadini Attivi. Il nostro ricordo di Fausto De Felici

di Cittadini Attivi |
Un gruppo attivo di cittadini che propone un modo diverso di raccontare la trasformazione della Pubblica Amministrazione. Sono le donne e gli uomini che hanno dato vita alla rubrica “Cittadini Attivi” su Key4biz. Per consultare gli articoli precedenti clicca qui.

Uno dei cittadini attivi c’ha lasciato improvvisamente e inaspettatamente. Fausto De Felici era un vero Civil Servant che con la sua etica impegnata e il suo costante richiamo alla leggerezza è diventato un modello per molti di noi. Tra i cittadini era anche uno dei “più attivi” e prolifici, molti di voi ricorderanno Cittadini Attivi. PA alla ricerca dell’efficienza, ma servono percorsi formativi moderni ed altri suoi articoli usciranno nelle prossime settimane anche per sottolineare che per noi lui continuerà sempre ad esserci.

Oggi l’immagine del Dipendente Pubblico è raffigurata dall’uomo che timbra il cartellino in mutande o da quello che in canoa si allena durante l’orario di servizio.

Si tralascia, forse volutamente, l’altra immagine quella più realistica che vede un numero elevato di professionisti che tra mille difficoltà ed incomprensioni lavorano nell’ombra dando lustro ad una PA che sopravvive grazie a loro in attesa di una lenta ma ormai improrogabile digitalizzazione.

Le testimonianze qui di seguito non sono solo commossi pensieri rivolti all’amico/collega che non c’è più ma all’uomo, impiegato pubblico e cittadino attivo che Fausto ha rappresentato ad altissimo livello umano e professionale:

 

“Sei stato per tanti anni il mio braccio sinistro, quello del cuore. Abbiamo affrontato sempre con leggerezza la tragedia quotidiana di una Pubblica Amministrazione per certi versi incomprensibile nel tentativo di cambiare ciò che sembra apparentemente immodificabile. Ti prometto, fratello, che cercherò di affrontare con la stessa leggerezza questo vuoto improvviso”. (Luca)

“Abbiamo sempre creduto in uno Stato al servizio del cittadino e tu, con la tua calma e la tua saggezza, mi hai insegnato tantissimo. Oggi lo Stato perde una delle sue figure migliori, di quelle che, nell’ombra operano per modificare l’immodificabile, per arginare la deriva di malaffare e malcostume, perché fermamente convinti che la Cosa Pubblica è un dono ricevuto che dobbiamo preservare per i nostri figli”. (Fabio)

“Qualche giorno fa, ci riunivi davanti ad un caffè per il temporaneo passaggio di consegne in vista del tuo imminente ricovero, eri sereno e tranquillo perché lasciavi il tuo lavoro ad una squadra e non a singoli colleghi… questo ci hai comunicato…. questo ci hai insegnato”. (Corrado – Elisabetta)

“Gli ultimi istanti di venerdì pomeriggio, le giornate estive passate al sole di Maccarese discutendo di politica, i tuoi bei viaggi oltre Europa e il tuo impegno sociale, la fotografia, la tua felpa rossa coi pesciolini, il tuo essere burbero e bonario, la tua civiltà e le tue competenze (e quel lontano corso di excel che mi hai tenuto chissà quando…nell’altro millennio!). Ecco, ora ti immagino come un puntino rosso felpato che sali nel cielo ad abbracciare Alessandro, Fernando e Cinzia. Ti sia quindi lieve la terra che lasci, Fausto…” (Francesco)

“La tua disponibilità, la tua semplicità, i tuoi modi di comportamento sempre composti e gradevoli, il tono di voce sempre pacato, le tue attitudini sempre accompagnate da competenza e delicatezza: un amalgama di etica e morale. E le passioni comuni e i medesimi modi di intendere la vita, da coetanei. Ma anche scherzare con fragorose risate”. (Fausto)

“Ciao Fausto, nel 2002 abbiamo fatto insieme la scelta di lasciare i nostri rispettivi uffici per lanciarci nell’avventura dell’informatica…ricordo ancora quel pomeriggio, le tue parole di conforto e il tuo abbraccio fraterno quando, scoraggiata dalla proposta di essere PM da sola, volevo tirarmi indietro non sentendomi all’altezza… e tu con il tuo sorriso rassicurante mi hai spronato ad uscire dal mio guscio e mettermi alla prova. Grazie Fausto…. devo certamente a te e a quel tuo affettuoso saper guardare oltre, se in questi anni sono maturata, non solo professionalmente, e se l’intera struttura DGSIA si è trasformata in quello che è oggi”. (Maria Grazia)

“Come un fratello maggiore, un padre, mi hai guidato in questi bellissimi otto anni trascorsi insieme. Sei stato il miglior capo e maestro di vita che io abbia mai conosciuto. Sei stato esempio vivente della vera comunicazione e dell’ascolto, fondamenta di un sistema realmente al servizio del cittadino”. (Rosamaria)

“Come faremo senza Fausto” Davvero non lo so…. Sono convinta che, qualsiasi sia il nostro credo, una persona continui a vivere in ogni “pezzettino” di bene che è riuscito a trasmettere agli altri. Così questa mattina sono passata “oltre il tornello” con il mio badge tutto verde…pronta, come posso, a fare il mio meglio, senza troppi ricami e troppi fronzoli…come mi ha insegnato tu!” (Emanuela)

“Nel corso della tua carriera, sei sempre stato un “Civil Servant”, sostenitore della teoria secondo la quale, nella pubblica amministrazione, da solo si corre più veloce ma insieme si va più lontano”. (Virginia)

“In qualsiasi luogo ora si trovi… sono sicuro che avrà portato gioia e solarità……e anche un po’ di sana incazzatura necessaria per affrontare ciò che appare immodificabile”. (Maurizio)

“In mezzo ad un ufficio in cambiamento perpetuo, a scenari tecnici ed organizzativi sempre in divenire, avevo comunque una certezza. Poter andare a parlare con Fausto, confidando nella sua esperienza, nella sua conoscenza dell’Amministrazione e dei suoi meccanismi, sani o malati che fossero. Ed essere sicuro di uscire da quella chiacchierata più ricco e più consapevole. Mi mancherai”. (Leandro)

“Parlavamo di fotografia, di grafica, delle mostre viste, di viaggi, della famiglia, dei figli….momenti piacevoli e di confronto anche professionale nei quali mi trasmettevi quella serenità che mi permetteva di affrontare nel miglior modo le difficoltà della giornata  lavorativa”. (Caterina)

“Se dovessi definire l’amico Fausto lo chiamerei “Fausto il giusto” perché sia la sua vita, che il suo lavoro, erano permeati del senso di giustizia, di rettitudine e di comprensione verso l’amministrazione e verso i suoi colleghi.  Le persone giuste vivono e affrontano le situazioni a cuor “leggero” e con serenità, perché sono certe della loro rettitudine”. (Laura)

“Fausto era una persona estremamente curiosa ed appassionata. Ci lascia questo insegnamento: una vita senza curiosità è una vita misera, fatta di routine ed apatia. L’interesse per le persone, le cose ed il posto in cui viviamo è l’essenza della passione che ci mantiene vivi”. (Raffaello)

“Solare, affabile, gentile, sorridente. Sguardo profondo e carnagione scura. Abiti spesso sgargianti, a voler ribadire la passione e la vivacità che egli poneva in ogni sua occupazione, soprattutto nell’impegno etico e sociale. Presente, propositivo e sempre schierato. Lo ricordo così; Fausto ed il suo modo di sorridere. E così vorrò continuare a ricordarlo”. (Alessandro)

“Già mi mancano le nostre chiacchierate sulla fotografia e le nostre accese discussioni sulla politica, che all’unisono definivamo “delirante”, di questo nostro paese. La tua assenza sarà sempre con noi”. (Eugenio)

“Tutto sembra surreale…. la tua partenza mi lascia un grande vuoto e nello stesso tempo la ricchezza dei tuoi pensieri, la tua etica, il tuo sguardo curioso sul mondo, il tuo impegno per renderlo migliore. Sei stato un punto di riferimento, l’esempio che una Pubblica Amministrazione attiva esiste, e che ognuno di noi può contribuire concretamente al bene comune. Grazie.” (Irene)

“Il nostro gruppo oggi ha perso una persona di riferimento e il buco che rimane non si coprirà probabilmente mai. Ma nel gruppo continuerà a rimanere per sempre il tuo modo di essere e di partecipare. La capacità di ascolto e di supporto che non hai mai negato a nessuno. Il tuo essere utile senza essere invasivo. Se il nostro gruppo prenderà insegnamento da quello che sei stato per noi allora non ci avrai lasciato solo una mancanza fisica ma soprattutto una spinta per continuare a credere nel nostro comune obiettivo”. (Stefano)