Il decreto

Città e adattamento climatico: al via bando da 80 milioni di euro. Negli ultimi 10 anni 1.000 eventi estremi

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Più di 500 Comuni italiani hanno registrato danni materiali e alle persone dovuti ai fenomeni atmosferici estremi dal 2010 al 2020, con un danno economico complessivo stimato in più di 30 miliardi di euro. Partito il “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano” del ministero della Transizione ecologica. Domande entro il 6 settembre 2021.

Alluvioni, ondate di calore, mareggiate e trombe d’aria, sono solo alcuni dei fenomeni atmosferici violenti che negli ultimi anni si stanno manifestando con sempre maggiore frequenza ed intensità. Secondo i dati dell’Osservatorio CittàClima di Legambiente, è risultato che dal 2010 al 2020 si sono verificati 946 fenomeni metereologici estremi in 507 Comuni.

Città italiane ed eventi atmosferici estremi

Entrando nel dettaglio del Rapporto, durante quest’ultimo decennio i Comuni italiani hanno visto succedersi 416 casi di allagamenti da piogge intense (319 dei quali avvenuti in città), che hanno determinato 347 interruzioni e danni alle infrastrutture con 80 giorni di stop a metropolitane e treni urbani; 14 casi di danni al patrimonio storico-archeologico; 39 casi di danni provocati da lunghi periodi di siccità e temperature estreme.

Ancora, si sono avuti 257 eventi con danni dovuti a trombe d’aria; 35 casi di frane causati da piogge intense e 118 eventi (89 avvenuti in città) da esondazioni fluviali.

A causa del maltempo si sono inoltre registrati 83 giorni di blackout elettrico e centinaia di vittime: 251 morti per la precisione, di cui 42 riferiti al solo 2019, in aumento rispetto ai 32 del 2018. 50 mila, invece, rileva il CNR, le persone evacuate in seguito a frane e alluvioni.

Roma la città più colpita

Nella città di Roma si sono verificati 47 eventi estremi, 28 dei quali riguardanti allagamenti in seguito alle piogge intense. Altro caso importante è quello di Bari, dove gli eventi estremi sono stati 41, soprattutto allagamenti da piogge intense (20) e trombe d’aria (18). Segue quindi Agrigento, con 31 eventi legati ad allagamenti (in 15 casi) e danni alle infrastrutture (in 7 casi) come per i danni da trombe d’aria. Da segnalare anche Milano, con 29 eventi in totale, dove si contano almeno 20 esondazioni dei fiumi Seveso e Lambro.

La minaccia climatica ai centri urbani si estende da Nord a Sud, senza risparmiare nessun territorio. Secondo il Climate Risk Index di Germanwatch, tra il 1999 e il 2018, l’Italia ha registrato complessivamente 19.947 morti riconducibili agli eventi meteorologici estremi e perdite economiche quantificate in 32,92 miliardi di dollari.

Il nuovo programma sperimentale per il contrasto ai cambiamenti climatici nei centri urbani

Il Ministero della transizione ecologica (Mite), in collaborazione con ANCI e ISPRA, ha avviato oggi il primo “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano”.

La pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale rende operativo un programma di interventi, in tutti i centri urbani con una popolazione superiore ai 60 mila abitanti, teso a favorire la pianificazione a livello locale “per l’adattamento e la sperimentazione di misure pilota e concrete da attuare nelle aree urbane”, con il coinvolgimento di amministrazioni e cittadini, “per fronteggiare in modo più efficace le conseguenze del global warming, riducendo la vulnerabilità delle città”.

La domanda di ammissione a finanziamento deve essere trasmessa, esclusivamente per via telematica, entro e non oltre lunedì 06 settembre 2021, all’indirizzo di Posta Elettronica Certificata: adattamentoclimatico@pec.minambiente.it.

Ai progetti di resilienza e adattamento delle città ai cambiamenti climatici sono destinati in totale 80 milioni di euro, che potranno finanziare opere di varia natura, tra cui:

  • interventi green e blue, come ad esempio la realizzazione di forestazione periurbana, di edilizia climatica, di tetti e pareti verdi, boschi verticali e barriere alberate ombreggianti, di coibentazione e ventilazione naturale o finalizzati al riciclo e riutilizzo delle acque reflue depurate;
  • interventi grey, quali la creazione di piazze, percorsi, giardini ecc., con la rimozione della pavimentazione esistente e il ripristino della permeabilità del suolo o di soluzioni per il drenaggio urbano sostenibile, intese in chiave di rigenerazione urbana.

Lo scorso aprile, il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha istituito due Commissioni di studio dedicate a questi temi, a cui partecipano esperti delle diverse materie oltre che rappresentanti dei Ministeri, per individuare soluzioni concrete volte a dotare il nostro Paese di infrastrutture moderne, sostenibili e resilienti alla crisi climatica in corso e alle minacce future.