Bruxelles dà il via a una tappa decisiva della transizione circolare. Il 1° agosto, la Commissione europea ha, infatti, lanciato una consultazione pubblica e una call for evidence per preparare il futuro Circular Economy Act, la legge quadro sull’economia circolare destinata a cambiare le regole del gioco in tutta l’Unione.
L’obiettivo è ambizioso, ossia raddoppiare il tasso di circolarità dell’economia europea entro il 2030, rafforzare l’autonomia strategica dell’UE e renderla leader globale nella gestione sostenibile delle risorse.
Una svolta per la competitività e la sicurezza economica
La nuova legge, il cui varo è atteso nel 2026, punterà a creare un vero e proprio Mercato Unico delle materie prime secondarie, garantendo un flusso stabile di materiali riciclati di alta qualità e stimolando la domanda interna.
In un contesto segnato da crisi geopolitiche e da una crescente competizione globale sulle risorse, il Circular Economy Act intende rafforzare la resilienza economica dell’UE, supportare la decarbonizzazione dell’industria e incentivare modelli produttivi circolari, a basso impatto ambientale.
Il peso delle raccomandazioni Letta e Draghi
Il lancio della consultazione segue un’intensa attività politica e istituzionale. Dai rapporti Letta e Draghi sul futuro del mercato unico e della competitività europea, fino alle richieste dell’industria (contenute nella Dichiarazione di Anversa), del Consiglio europeo (Dichiarazione di Budapest) e del Parlamento UE.
La nuova legge si inserisce in una cornice più ampia di riforme e strategie, tra cui Competitiveness Compass, Clean Industrial Deal, Single Market Strategy, Steel and Metals Action Plan, Eco-design for Sustainable Products Regulation, Packaging and Packaging Waste Regulation, e Critical Raw Materials Act.
Parola ai cittadini e agli stakeholder
La Commissione apre ora il confronto con cittadini, imprese, ONG, enti locali e tutti gli attori della filiera. Il questionario online è disponibile sul portale “Have Your Say” fino al 6 novembre 2025.
Una consultazione che si preannuncia cruciale per intercettare i nodi, le opportunità e gli ostacoli alla piena realizzazione di un’economia circolare europea, capace di coniugare ambiente, innovazione e sviluppo industriale.