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Cinema e videogame sempre più vicini. Ecco perché

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Vivendi investe in Ubisoft e Gameloft, Activision apre un suo studios cinematografico… Cosa sta succedendo? E’ partita l’era della convergenza tra cinema e game, ecco perché.

Cinema e videogame, un binomio che sembra cominci a funzionare bene. Mentre aumenta l’interesse delle media company per l’industria dei giochi, i due settori risultano sempre più contaminati.

In tutto questo, l’editore Activision ha creato uno studio cinematografico. Obiettivo? Puntare sulle proprie esclusive in modo da poter operare su qualsiasi supporto.

Quando 15 anni fa Angelina Jolie interpretò Lara Croft, butto giù i confini tra Hollywood e l’universo dei videogame.

Da allora è iniziato un processo di convergenza inarrestabile.

Si sono moltiplicati i film ispirati al mondo dei videogiochi.

Ma adesso l’editore americano Activision Blizzard ha fatto un passo in più, annunciando la creazione di un vero e proprio studio che produrrà film e serie televisive ispirati ai suoi celebri videogame ‘Skylander’ e ‘Call of Duty’.

“Abbiamo alcuni dei migliori franchise di tutta l’industria dell’entertainment“, ha osservato Nick Van Dick, che guiderà lo studios.

“Fare dei film è rischioso, salvo se si ha già una storia che funziona”.

Col nuovo anno andrà in onda una serie d’animazione per la televisione ispirata al gioco per ragazzi ‘Skylander’ che ha già registrato 3 miliardi di dollari di entrate a partire dal suo arrivo sul mercato nel 2011.

Tra il 2018 e il 2019 invece arriverà in sala il film tratto dal blockbuster ‘Call of Duty’.

“Farsi da soli i film – commenta Richard-Maxime Beaudoux, analista di Bryan Garnier – significa rispettare il brand e preservare il DNA dei personaggi. La maggior parte dei film realizzati sotto licenza sono stati fallimenti perché non uscivano dalla mano degli editori del gioco e i giocatori non vi ritrovavano lo spirito del gioco”.

La scommessa è tuttavia rischiosa per Activision, primo a lanciarsi nella produzione di film.

La francese Ubisoft, adesso nel mirino di Vivendi, si è infatti alleata con Sony per realizzare il suo primo film d’animazione ‘Assassin’s Creed’, anche se ha mantenuto il controllo sulla creazione, scegliendo quasi tutti i componenti del team.

“Fare un film comporta soprattutto dei rischi finanziari“, avverte Neil P. Begley, senior vice-presidente di Moody’s.

“Activision potrà guadagnare o perdere molti soldi. Dipende tutto da quanto investirà, dalla qualità di ciò che fa e dalla distribuzione”.

Ma Actvision non si fermerà. La missione è di uscire da quello che finora è stato considerato un mercato di nicchia per diventare un vero e proprio gruppo di entertainment.

Cosa faranno gli studios?

Da tempo le major di Hollywood tentano di concorrere con più o meno successo.

Il risultato è stato mitigato da Disney e Viacom, ma Warner Bros si è imposto come un attore chiave con la sua divisione Warner Bros Interactive Entertainment.

Da dieci anni investe, infatti, nello sviluppo di giochi ispirati ai personaggi di cui possiede i diritti come Batman.

Nei primi otto mesi dell’anno Warner si è accaparrata il 20% del mercato americano, secondo NPD, e il business dei giochi potrebbe rappresentare quest’anno il 10% delle entrate dello studio.

Non stupisce quindi l’interesse di Vivendi a tornare in questo comparto, attraverso l’acquisto di partecipazioni in Ubisoft e Gameloft.

“E’ il segno di questa convergenza – osserva Richard-Maxime Beaudoux – Vivendi è presente nel cinema, nella televisione, nella musica e nel web con Dailymotion, gli mancavano i videogame”.

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