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‘Cinema e immagini per la scuola’ (Cips): dal 14 marzo i bandi, budget di ben 54 milioni

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Iniziativa congiunta Ministero della Cultura e Ministero dell’Istruzione. La Sottosegretaria Borgonzoni (Mic): “l’obiettivo finale è inserire l’educazione critica alle immagini nelle scuole di ogni ordine e grado”

Questa mattina, a Roma, nella sala principale della “Casa del Cinema” a Villa Borghese, è stato presentato il nuovo bando, promosso d’intesa tra il Ministero della Cultura (Mic) ed il Ministero dell’Istruzione (Mi), che intende promuovere l’educazione critica alle immagini – cinematografiche e audiovisive – in tutte le scuole italiane: iniziativa forse tardiva rispetto all’esperienza di più evoluti Paesi europei, ma certamente apprezzabile, perché cerca di superare un deficit ormai intollerabile, in un sistema culturale-sociale nel quale la potenza delle immagini è ormai pervasiva.

L’iniziativa è stata presentata da due sottosegretari, rispettivamente al Mic, la senatrice Lucia Borgonzoni, ed al Mi, il deputato Rossano Sasso. Interessante osservare questo “schieramento” leghista, quasi a voler simbolicamente piantare una bandierina partitica – in questo caso, con una precisa azione concreta – in un terreno d’ideologia che storicamente è stato arena politica della sinistra.

Chi segue la rubrica “ilprincipenudo” – curata dall’IsICult (Istituto italiano per l’Industria Culturale) per il quotidiano online “Key4biz” – sa bene che siamo osservatori critici delle politiche culturali, delle economie mediali, delle dinamiche sociali, e non risparmiamo analisi severe (talvolta impietose) di alcune scelte governative: in questo caso, riteniamo però sia onestamente necessario manifestare un plauso a coloro che hanno avviato questo percorso, ovvero in primis all’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi e l’attuale Ministro per la Cultura Dario Franceschini. Al primo, si deve infatti l’intervento normativo “teorico” (grazie alla controversa legge cosiddetta “Buona Scuola” del 2015, ovvero la n. 107; titolare del Ministero Stefania Giannini); al secondo, si deve un’azione pratica concreta, con la messa a disposizione di risorse economiche, ovvero una quota del 3 % del Fondo Cinema e Audiovisivo creato con la legge che porta il suo nome (la legge n. 220, anch’essa del 2016).

Sono stati annunciati come ormai effettivamente imminenti: la piattaforma web congiunta Mic-Mi ovvero https://cinemaperlascuola.it/ li proporrà da lunedì 14 marzo, i bandi cosiddetti “Cips”, dall’acronimo giustappunto “Cinema e Immagini per la Scuola”. La dotazione budgetaria è significativa: si tratta di 54 milioni di euro per l’anno scolastico 2022/2023.

Siamo stati tra coloro che hanno seguito con attenzione la gestazione di questi bandi (vedi, da ultimo, il nostro articolo “Borgonzoni (Mic), sbloccati fondi per 54 milioni. Cinema come materia scolastica?”, su “Key4biz” del 1° febbraio 2022), bandi che in verità erano attesi dalla comunità scolastica e culturale italiana da molti mesi: in sede parlamentare, l’anno scorso la Sottosegretaria Lucia Borgonzoni aveva annunciato che sarebbero stati pubblicati in estate, e successivamente entro la fine dell’anno. Con franchezza, la Sottosegretaria ha riconosciuto il ritardo, ma ha anche sostenuto che – al di là dei rallentamenti determinati anche dalla pandemia – la pubblicazione in questi giorni consente alle scuole ed enti interessati di predisporre dei progetti che siano ben impostati, e possano essere attivati ad inizio del prossimo anno scolastico, ovvero dal settembre 2022.

Dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia (anche se alcune iniziative sono state realizzate superando gli ostacoli logistici connessi, fino all’autunno dell’anno scorso), il “cinema” – inteso in senso lato – torna quindi protagonista sui banchi di scuola, con la imminente pubblicazione dei tre bandi relativi al terzo “Piano nazionale Cinema e Immagini per la Scuola”, che intende potenziare il linguaggio cinematografico e audiovisivo nelle scuole di ogni ordine e grado.

Con il Piano Nazionale Cinema e Immagini, la storia del cinema e del linguaggio audiovisivo entrano sempre più a pieno titolo nell’offerta formativa scolastica come strumenti educativi, ma anche come mezzi da utilizzare nei percorsi curriculari”, ha spiegato il Sottosegretario Lucia Borgonzoni. “Lo scopo a cui abbiamo lavorato è quello di avvicinare i giovani alla cultura, stimolando le loro competenze di lettura e decodifica di un linguaggio, quello cinematografico, attraverso cui guardare il mondo. Fornire ai ragazzi strumenti per accedere a un patrimonio che, da sempre, tutti ci invidiano, è un dovere delle istituzioni, perché rappresenta la volontà di sostenere il loro sviluppo personale, aiutandoli ad intraprendere strade professionali nuove. Un modo di porre le premesse per la crescita di un Paese, il nostro, con lo sguardo ben rivolto al futuro”.

Ovviamente, si tratta di un primo passo nel percorso che dovrebbe portare il cinema e l’audiovisivo come materia “curriculare” (obiettivo che la Sottosegretaria ha più volte annunciato in passato), quindi inserita organicamente nei piani di studio delle italiche scuole tutte, di ogni ordine e grado. Obiettivo ambizioso, ma da perseguire (e ci vorranno ovviamente moltissime risorse).

Borgonzoni ha enfatizzato l’esigenza che il progetto “Cips”, in questa nuova edizione, col budget ben rafforzato, raggiunga in qualche modo “tutte le scuole” d’Italia. La Sottosegretaria ha ricordato che “ci sono zone d’Italia, anche nell’Appennino, che restano aree bianche, non raggiunte da internet…”.

La Sottosegretaria ha anche raccontato che è stata in dubbio se promuovere l’odierna iniziativa di presentazione, a fronte dei drammatici eventi bellici in Ucraina, ma ha poi concordato con il collega Sasso sulla funzione educativa (anche di educazione ad una cultura della pace) che il cinema e l’audiovisivo possono svolgere: la scuola come luogo di resistenza rispetto alla violenza, come laboratorio di resilienza civile…

Il “Piano nazionale” è frutto della succitata Legge Cinema ed Audiovisivo del 2016, che si propone l’obiettivo di facilitare l’apprendimento delle materie inerenti il cinema e di potenziare le competenze a riguardo di studentesse e studenti, affinché acquisiscano strumenti adatti a padroneggiarne le tecniche e i media di produzione e diffusione delle immagini e dei suoni, in sinergia con i professionisti del settore.

In attuazione della Legge Cinema e Audiovisivo, nell’agosto dell’anno scorso i Ministeri della Cultura e dell’Istruzione hanno firmato un “Protocollo di Intesa” della durata triennale, che destina risorse pari ad almeno 12 milioni di euro l’anno (corrispondenti al 3 % del Fondo Cinema e Audiovisivo, che è stato fino al 2020 di 400 milioni di euro, ed è stato elevato a ben 750 euro dal 2021, per precisa volontà del Ministro Franceschini). Ai 36 milioni previsti per il triennio, si aggiungono le dotazioni finanziarie non impegnate nel biennio precedente causa Covid, e si arriva quindi al livello attuale di 54 milioni di euro di disponibilità.

I tre bandi previsti si intitolano: “Il cinema e l’Audiovisivo a scuola (Progetti di rilevanza nazionale)”, “Il cinema e l’Audiovisivo a scuola (Progetti di rilevanza territoriale)” ed “Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto e strumento di educazione e formazione”. Le 3 macro-aree disciplinano le rispettive aree di intervento.

Tra le finalità che si prefiggono, si segnalano in particolare il sostegno a progetti scolastici di formazione e alfabetizzazione, attività di laboratorio e produzione di audiovisivi, ma anche dei cosiddetti “serious games” (non si tratta soltanto di “videogames”, ma in generale di giochi educativi ideati non per intrattenere, ma con logica comunque spettacolar-accattivante), opere di animazione e prodotti multimediali…

I bandi mirano anche a promuovere l’acquisizione di competenze cinematografiche negli insegnanti, predisponendo “piani di formazione” dei docenti.

Riceveranno particolare impulso anche progetti di educazione all’immagine e di fruizione cinematografica e audiovisiva, sempre a favore di studenti e docenti, svolti da enti e/o sale cinematografiche così come iniziative di promozione e comunicazione. 

Più esattamente, questa la ripartizione del 54 milioni allocati:

1“Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto e strumento di educazione e formazione”:37 milioni di euro

Progetti scolastici di formazione e alfabetizzazione, laboratori e produzione di audiovisivi rivolti a studenti di scuole di ogni ordine e grado anche in accordo con le sale cinematografiche (30 milioni)

“Serious game” e animazione (2 milioni)

Progetto di formazione degli insegnanti al linguaggio cinematografico, formazione/orientamento alla progettazione degli insegnanti (5 milioni, biennale)

2 “Il cinema e l’Audiovisivo a Scuola”:12 milioni di euro

Progetti di educazione all’immagine e di fruizione cinematografica e audiovisiva svolti da enti a favore di studenti e docenti a livello nazionale ea livello territoriale (12 milioni: di cui, 8 ml progetti nazionali + 4ml progetti territoriali)

3 “Azioni trasversali di sistema”: 2 milioni di euro (biennale)

Comunicazione, “Giornata Nazionale”, Piattaforma tecnologica e gestionale, Assistenza tecnica e Monitoraggio

4 “Attività istituzionali”:3 milioni di euroIniziative speciali coordinate dai due Ministeri.

Apprezzabile la chiarezza con cui la ripartizione del budget è stata allocata, ma torneremo sulle linee di intervento, in un approfondimento su queste colonne, allorquando saranno pubblicati i bandi, e quindi tra una decina di giorni, ovvero da lunedì 14 marzo 2022. I bandi sono aperti sia alle istituzioni scolastiche, sia ad enti (fondazioni, associazioni attive nel settore culturale e sociale) che possano vantare esperienza pregressa nell’ambito del rapporto tra “scuola” ed “immagini”…

Il Sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso (che ha simpaticamente ricordato la propria esperienza come maestro di scuola elementare) ha sostenuto che “una scuola moderna e al passo con i tempi deve aprirsi sempre di più all’interdisciplinarietà e alla contaminazione tra diversi linguaggi, che contribuiscono a moltiplicare gli strumenti in mano ai nostri ragazzi per comprendere la realtà che li circonda. Iniziative come questa possono accrescere la consapevolezza dei giovani sull’uso corretto dei dispositivi audiovisivi e rappresentano anche un’opportunità di scoprire un talento, una vocazione che li possa aiutare a individuare il percorso didattico e formativo più adatto a loro. Il fatto che si riparta con i bandi dopo la tempesta pandemica è un altro segnale che, fortunatamente, ci stiamo lasciando alle spalle la fase emergenziale”.

La presentazione è stata elegantemente condotta da Bruno Zambardino (Responsabile Affari Ue per la Dgca del MiC e Coordinamento Film Commission e “Piano Cinema e Immagini per la Scuola”), che ha proposto una decina di slide che ben sintetizzano gli obiettivi e la struttura della nuova edizione dell’iniziativa “Cips”.

Zambardino (Responsabile “Cips” del Mic): 220mila studenti e 10mila docenti coinvolti, 54mila ore di didattica

Zambardino ha ricordato alcuni dati essenziali del “Piano Nazionale 2019-2020”, che è stato prorogato al 2021 a causa del Covid-19: 220mila studenti coinvolti (per l’80 % di scuole secondarie), 10mila docenti coinvolti, 210 esperti specializzati che hanno formato circa 6mila docenti (provenienti da 2.500 scuole). Le ore di didattica (tra frontale, laboratori, formazione sul campo, proiezioni, giurie) sono state oltre 54mila…

Numeri importanti – è stato osservato – ma ancora poca cosa rispetto ai circa 8 milioni di studenti dell’insieme delle scuole d’Italia.

Bruno Zambardino ha anche segnalato che è stata effettuata una valutazione di impatto dei precedenti bandi, dalla quale sono emersi stimoli importanti per l’impostazione dei nuovi bandi: è stato somministrato un questionario nella cui compilazione è stato coinvolto l’80 % dei promotori di progetti ed iniziativa. Sarebbe auspicabile che questa rilevazione venisse resa di pubblico dominio, a beneficio della comunità delle istituzioni scolastiche e degli organizzatori culturali.

Sono intervenuti anche il Direttore Generale per il Cinema e l’Audiovisivo del Ministero della Cultura (Dgca Mic), Nicola Borrelli, ed il Direttore Generale della Dg per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione del Ministero dell’Istruzione (DgSip Mi), Antimo Ponticiello. Il primo ha rimarcato l’esigenza di stimolare anzitutto una fruizione di cinema nelle sale cinematografiche, pur ricordando come vi sia un fenomeno di desertificazione dell’offerta “theatrical” in gran parte del territorio nazionale, fenomeno che va contrastato con decisione: “è certamente difficile promuovere una fruizione di cinema nei cinematografi da parte delle scuole, se la sala più vicina si trova a decine di chilometri…”. Il secondo ha segnalato come il suo dicastero intende prestare attenzione particolare – anche nel rapporto tra “scuola” e “immagini” – agli studenti che soffrono di dinamiche connesse alla disabilità. In argomento “integrazione”, il Sottosegretario Sasso ha citato oggi l’esperienza eccellente di Aut Academy di Monza, scuola di formazione professionale destinata a giovani autistici dai 16 ai 29 anni…

La presentazione di “Cips” novella edizione s’è tenuta in una sala cinematografica affollata, un centinaio di persone, e molti “vip” del sistema cinematografico e audiovisivo nazionale, ovvero i rappresentanti dei “poteri forti” del sistema: in prima fila, tra gli altri, Giancarlo Leone (Presidente dell’Associazione Produttori Audiovisivi – Apa), Chiara Sbarigia (Presidente di Cinecittà), Francesca Cima (Past President della Sezione Produttori dell’Anica), Piera Detassis (Presidente dell’Accademia del Cinema Italiano alias David di Donatello), Mario Lorini (Presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Cinematografici – Anec/Agis)…

È stato manifestato anche un doveroso tributo alla memoria dell’appassionata professoressa Luciana Della Fornace (che ci ha purtroppo lasciato qualche settimana fa), senza dubbio colei che per prima ha promosso in Italia le iniziative di formazione cinematografica nelle scuole, attraverso lo storico progetto Agiscuola, avviato nel lontano 1985. Nel 1989, è stato istituito il “Premio Leoncino d’Oro Agiscuola”, che è divenuto nel tempo uno dei premi collaterali più significativi della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: ad assegnarlo è una giuria di giovani studenti appena maggiorenni, provenienti da tutte le regioni d’Italia, tutti accumunati dalla grande passione per il cinema. Nel 1997, Agiscuola ha istituito il “Premio David Giovani”, che ha coinvolto anch’esso migliaia di studenti…

Una qualche perplessità…

Tutto bene, quindi? Non del tutto.

Come è giusto che sia (e come nella nostra eterodossa tradizione tecnico-professionale…), una qualche perplessità è emersa ed è bene darne conto ai lettori.

Anzitutto, non si è ben compreso perché gli organizzatori abbiano ritenuto di assegnare molto spazio agli esponenti della più giovane delle associazioni del sistema audiovisivo italiano, qual è Unita (acronimo che sta per “Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo”), associazione presieduta da Valeria Puccini. Si tratta di una piccola “lobby” – nuova sullo scenario italico – il cui ruolo nell’economia complessiva del “Piano nazionale Cinema e Audiovisivo” non s’è ben compreso. Sono intervenuti in sua rappresentanza Pierfrancesco Favino (che in occasione del David di Donatello edizione 2021 ha sostenuto l’urgenza di insegnare cinema nelle scuole, e “non nel pomeriggio”), Thomas Trabacchi e Chiara Tomaselli e Anna Foglietta (clicca qui, per l’elenco dei soci fondatori)… Va anche segnalato che questa associazione nel novembre dell’anno scorso ha firmato un “protocollo d’intesa” che, per alcuni aspetti, è parso una sorta di invasione di campo in materia: il protocollo, intitolato “La formazione dei docenti e l’inserimento in aula delle tecniche e metodologie del teatro e dell’audiovisivo” è stato cofirmato dai due ministri Dario Franceschini e Patrizio Bianchi, ed insieme ad Unita c’erano anche il David di Donatello e Alice nella Città (una sezione autonoma della Festa del Cinema di Roma). Alcuni osservatori hanno pensato che i due Ministri volessero affermare che “va bene le deleghe ai sottosegretari” (leghisti), ma il timone è in mano ai titolari dei dicasteri. In ogni caso, non è ben chiaro come quel protocollo del 22 novembre si inserisca nella cornice dei bandi che verranno pubblicati il 14 marzo prossimo…

Quasi a mo’ di reazione rispetto a questa simpatica “invadenza” di Unita (cortese ma pur sempre eccessiva, anzi incomprensibile ai più) di Unita, è intervenuto Francesco Ranieri Martinotti, Presidente di Anac – Associazione Nazionale Autori Cinematografici – la più attiva associazione degli autori cinematografici ed audiovisivi – il quale ha rivendicato che è stata proprio la sua associazione a convincere il Ministro Franceschini ad inserire questo obbligo di “investimento” del 3 % del Fondo Cinema e Audiovisivo per la promozione della cultura cinematografica e audiovisiva nelle scuole italiane, anche grazie al sostegno a suo tempo fornito dalla deputata Rosa Maria Di Giorgi (attualmente Capogruppo Pd in Commissione Cultura). Il “modello di riferimento”, secondo Ranieri Martinotti, deve essere l’intervento dello Stato nel cinema praticato in Francia. A fine febbraio del 2018, Di Giorgi dichiarava, in effetti: “sono convinta che la cultura debba essere al centro dello sviluppo del nostro Paese, sia come prospettiva di crescita individuale che come occasione di affermazione professionale: per questo abbiamo messo a disposizione 400 milioni per il cinema e 370 per lo spettacolo, e abbiamo previsto che il 3 % di tali investimenti ricada sulle scuole, le quali, a loro volta, investiranno su programmi culturali specifici, dando così vita ad un circolo virtuoso tra scuola e teatri, cinema, scuole di recitazione, di ballo. Non a caso, grazie ad un decreto nella legge della ‘buona scuola’ abbiamo reso obbligatorie in tutti i gradi delle scuole le attività pre-formative per le arti dello spettacolo. Questo perché vogliamo formare il pubblico sin dai primi anni della scuola con l’introduzione di specifici insegnamenti”.

Un qualche dubbio è stato sollevato da uno dei “formatori” presenti in sala (quasi in rappresentanza dei 210 formatori selezionati dai due Ministeri), Francesco Crispino, che ha domandato se si potesse ritenere sufficiente una dotazione di soltanto 25 ore per ritenere di aver “formato” i docenti coinvolti nei progetti di “Cips” (in effetti, questo ha previsto la precedente edizione del bando). Come dire?! Poco è (sempre) meglio di niente, ma ha certamente posto una questione importante, ed il Responsabile “Cips” del Mic Bruno Zambardino ha risposto che la criticità verrà posta all’ordine del giorno del “tavolo interministeriale” (Mic-Mi) che cura il progetto.

Da segnalare anche l’opportunità di destinare una parte delle risorse del progetto “Cinema e Immagini per la Scuola”, focalizzando una qualche attenzione non soltanto sulle “immagini” bensì sulle immagini (cinema, fiction, documentaristica, videoclip, videogames…) che affrontano tematiche sensibili, ovvero problematiche correlate al disagio, nelle sue varie dimensioni (fisiche, psichiche, sociali): dalla disabilità ai disturbi psichici, all’integrazione multiculturale alla discriminazioni di genere… In argomento, è opportuno segnalare il progetto “Cvd” curato da IsICult (sostenuto dalla Dgca del Mic) “Cultura vs Disagio. Censimento delle Buone Pratiche Culturali Contro il Disagio (fisico, psichico, sociale).

Da segnalare, infine, l’assenza di un approccio al web: durante la conferenza stampa, non sono mai stati citati i problemi connessi con un uso malsano di internet. Ed il web è anch’esso distributore, se non produttore, di “immagini”, che sono certamente non “cinematografiche”, ma indubbiamente “audiovisive”. A fronte del disastro in atto (assenza nelle scuole italiane di formazione critica alla utilizzazione del web), non si potrebbe destinare una parte, pur piccola, delle risorse del “Piano Nazionale Cinema e Immagini” ad iniziative di sensibilizzazione per un uso consapevole del web?! Esistono certamente, in materia, iniziative valide, come “Generazioni Connesse” (promossa dal Ministero dell’Istruzione, attraverso il Safer Internet Centre Italia), ma si potrebbe ragionare su una possibile convergenza tra il tema “educazione all’immagine audiovisiva” ed il tema “educazione al web”, dato l’intreccio tra le due dimensioni…

Torneremo presto su queste tematiche, non appena verranno pubblicati i bandi.

Nel mentre, un plauso ai due dicasteri, ed a tutti coloro che lavorano al progetto “Cinema e Immagini per la Scuola”.

Clicca qui, per la videoregistrazione, sul canale YouTube del Ministero della Cultura, della presentazione dei nuovi bandi “Cinema e Immagini per la Scuola” (Mic-Mi), Roma, Casa del Cinema, 4 marzo 2022

Clicca qui, per le slide di presentazione, curate da Bruno Zambardino (Mic), dei nuovi bandi “Cinema e Immagini per la Scuola” (Mic-Mi), Roma, Casa del Cinema, 4 marzo 2022