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Cina, agli esami non si bara. Alibaba, Tencent e ByteDance disattivano funzioni AI

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Alcuni chatbot dotati di riconoscimento immagini, come Qwen di Alibaba o Doubao di ByteDance, sono capaci di analizzare e risolvere problemi scolastici semplicemente caricando una foto della domanda. La Cina tra i primi Paesi a regolare strettamente l’uso dell’AI nel contesto educativo.

Alibaba, Tencent, Moonshot e ByteDance disattivamente temporaneamente alcune funzioni AI

Negli ultimi anni, strumenti di intelligenza artificiale (AI) sempre più evoluti sono diventati accessibili a un vasto pubblico. Alcuni chatbot dotati di riconoscimento immagini, come Qwen di Alibaba, Yuanbao di Tencent, Kimi di Moonshot e Doubao di ByteDance, sono capaci di analizzare e risolvere problemi scolastici semplicemente caricando una foto della domanda.

Sebbene queste tecnologie siano pensate per supportare lo studio, esse rappresentano anche un potenziale strumento per barare durante esami importanti come il Gaokao. Proprio per evitare questo rischio, i principali fornitori cinesi di chatbot AI hanno temporaneamente disattivato le funzioni di riconoscimento delle immagini nei giorni delle prove, dal 7 al 10 giugno 2025.

Ad esempio:

  • Qwen ha sospeso la possibilità di caricare immagini durante le ore degli esami.
  • Yuanbao e Kimi hanno bloccato del tutto i servizi di riconoscimento fotografico.
  • Doubao ha segnalato le immagini caricate come “non conformi alle regole”.

Quando interrogati sul motivo della sospensione, i chatbot hanno risposto con frasi del tipo: “Per garantire l’equità dell’esame di ammissione, questa funzione non è disponibile durante il periodo delle prove..

Il Gaokao: l’esame più importante per milioni di studenti cinesi

In Italia giugno è il mese in cui termina l’anno scolastico e per gli alunni dell’ultimo ciclo di studi è tempo d’esami. Lo stesso accade in Cina. Ogni anno, nel mese che porta all’estate, milioni di studenti cinesi affrontano il Gaokao, l’esame nazionale di ammissione all’università.

Per il 2025 sono circa 13,4 milioni i candidati coinvolti. Il Gaokao è considerato una tappa decisiva nella vita di uno studente in Cina: rappresenta spesso l’unica possibilità concreta per accedere all’istruzione superiore, soprattutto per chi proviene da città di provincia o da famiglie con minori risorse economiche.

A differenza di paesi come gli Stati Uniti, dove l’ammissione all’università si basa su una combinazione di voti scolastici, saggi personali, attività extracurriculari e test standardizzati, in Cina il punteggio del Gaokao è quasi sempre l’unico criterio di selezione. Questo genera un’enorme pressione sugli studenti e le loro famiglie, che spesso iniziano la preparazione con anni di anticipo.

Una scelta a tutela dell’equità e della meritocrazia

La decisione è in linea con l’approccio rigoroso della Cina nel garantire la correttezza e l’integrità del Gaokao, che è uno degli esami più sorvegliati al mondo. I candidati non possono utilizzare dispositivi elettronici, e le aule d’esame sono sottoposte a stretti controlli di sicurezza.

Oltre alla sospensione delle funzioni dei chatbot più incriminate, per un controllo più stringente dei candidati durante le prove d’esame, diverse regioni hanno già annunciato l’utilizzo di “strumenti di monitoraggio basati sull’IA per individuare “comportamenti anomali“, come “suggerimenti sussurrati o segnali caratterizzati da guardi ripetuti tra studenti” si legge sul quotidiano britannico The Guardian.

Inoltre, il Ministero dell’Istruzione cinese ha recentemente introdotto nuove linee guida che vietano l’utilizzo di contenuti generati dall’IA nei compiti scolastici e negli esami. La direttiva riflette la necessità di bilanciare l’educazione digitale con il rispetto dell’etica accademica.

Cina avanti nel mondo per regolare l’AI in contesti scolastici

La sospensione temporanea delle funzioni AI dimostra l’attenzione delle autorità e delle aziende tecnologiche nel preservare la parità di condizioni per tutti gli studenti. In un sistema dove anche un piccolo vantaggio può determinare l’ammissione a un’università prestigiosa o l’obbligo di ripetere l’anno scolastico, evitare ogni possibile forma di aiuto improprio è essenziale.

L’iniziativa è anche un segnale importante in un momento in cui l’intelligenza artificiale sta trasformando profondamente la scuola, il lavoro e la società nel suo insieme. La Cina si pone così come uno dei primi paesi a intervenire preventivamente per regolare l’uso dell’IA nel contesto educativo.

Con l’espansione delle tecnologie intelligenti, garantire l’equità negli esami ad alta posta in gioco diventerà sempre più complesso. La decisione della Cina di disattivare temporaneamente alcune funzioni AI durante il Gaokao è un passo decisivo verso una gestione responsabile dell’innovazione, e potrebbe diventare un modello anche per altri paesi in futuro.

Secondo un sondaggio condotto dall’UNESCO su 450 istituzioni nel mondo nel 2023, solo il 10% delle scuole e delle università ha attualmente un quadro di riferimento ufficiale per l’utilizzo dell’AI. A fine 2022, solo 7 paesi al mondo avevano sviluppato programmi strutturati di AI per i loro insegnanti, mentre solo 15 includevano obiettivi formativi in AI nei programmi nazionali.

L’immagine di copertina è stata generata tramite intelligenza artificiale

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