Aiuti di Stato

Chip, Tokyo annuncia 3,9 miliardi di dollari di aiuti pubblici per Rapidus

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Il Governo giapponese investe nell’industria dei chip per aumentarne la capacità produttiva e i livelli di competitività soprattutto nei confronti della Corea del Sud. Si conferma la volontà di collaborazione tra Tokyo e Bruxelles nella ricerca di nuovi materiali nei settori critici, anche dei semiconduttori.

Il Giappone spinge sull’acceleratore della produzione di chip

Competere di più con la Corea del Sud e la Cina nella produzione di chip e microchip. Questo il mantra che il Governo giapponese ripete da tempo e oggi, secondo quanto riportato da Bloomberg, Tokyo ha dato il suo via libera ad un finanziamento pubblico pari a 3,9 miliardi di dollari per l’azienda produttrice di chip Rapidus.

Si tratta di una seconda tranche di finanziamenti, che segue quella di 2,17 miliardi di dollari già ricevuta da Rapidus Corp. Per produrre in serie chip nella prefettura di Hokkaido, estremo Nord del Giappone, così da aumentare la capacità di competere con i campioni della Corea del Sud, tra cui Tsmc e Samsung.

Il futuro della crescita economica e tecnologica del Paese è legato alla produzione di chip di nuova generazione negli stabilimenti di Rapidus”, ha spiegato il ministro dell’Economia giapponese, Ken Saito.

Non è esagerato affermare che i chip sono il fondamento delle industrie di questo paese e di quelle del mondo intero”, ha invece affermato Il Presidente di Rapidus, Atsuyoshi Koike.

Il finanziamento fa parte del grande progetto nazionale di rilancio della capacità produttiva di semiconduttori, che negli ultimi tre anni ha già visto investimenti pubblici per 3 trilioni di yen, che potrebbero generare fino a 10 trilioni di yen di investimenti privati.

La notizia ha fatto balzare in alto il valore dei titoli delle società giapponesi del settore e Tokyo Electron ha guadagnato il 3,4%, mentre Disco Corp. Il 2,1%.

Avere o no la capacità di produrre chip è questione strategica

La capacità di produrre chip è questione strategica, ormai, per la stragrande maggioranza delle potenze economiche mondiali, perché si intreccia direttamente con la produzione di automobili (anche elettriche), batterie, sviluppo di tecnologie green e la gran parte dell’elettronica di consumo (quindi anche Pc e smartphone).

I sussidi approvati serviranno sia per installare attrezzature per la linea pilota presso l’impianto di Chitose di Rapidus, sia per arruolare ricercatori della IBM Corp., abbreviare i tempi di consegna e costruire un sistema di controllo della produzione.

Grande rilievo avrà il settore packaging, che sta crescendo rapidamente e che potrebbe favorire una crescita della capacità dei chip, che possono essere combinati tra loro in gruppi grazie alle soluzioni di compressione di più transistor su un singolo frammento di silicio.

Partnership Giappone-UE

Sempre sui semiconduttori si basa la nuova partnership firmata dall’Unione europea e il Giappone per lo sviluppo di nuovi materiali utilizzati in settori critici dell’economia.

Utilizzati in settori e applicazioni chiave quali le energie rinnovabili, le batterie, gli edifici a zero emissioni e i semiconduttori, i materiali avanzati sono una tecnologia abilitante fondamentale alla base delle transizioni verde e digitale e una parte essenziale della sovranità economica e dell’indipendenza strategica.

Il nuovo dialogo sui materiali avanzati rafforza la nostra cooperazione con il Giappone in materia di ricerca e innovazione. Questi materiali sono fondamentali per la nostra transizione verso un futuro verde e unendo le forze possiamo farlo più rapidamente. Attendo con interesse i risultati di questa nuova cooperazione con il Giappone”, ha spiegato in una nota Iliana Ivanova, commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani.

In una comunità mondiale che sta attraversando una trasformazione storica, ci auguriamo che questo dialogo estenda ulteriormente la discussione sulle modalità per sviluppare e condividere principi di base, valori e pratiche efficaci”, ha detto Hiroki Matsuo, viceministro per la Scienza, la tecnologia e la politica dell’innovazione del Giappone.