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Festival dell’Imprenditore. Chiesa, Cibo, Moda e Design: fra rischi e opportunità, cambia tutto nell’epoca dell’AI

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Gli interventi di Matteo Maria Zuppi, cardinale e arcivescovo metropolita di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Christian Mandura, Chef, Founder Vegetale al centro e Gastronomia Generativa e Alberto Improda, Docente, Istituto Universitario ISIA Roma Design al primo ‘Festival dell’Imprenditore, Cibo & Moda Made in Italy nell’era dell’IA’ ideato e promosso da Confimprenditori e organizzato da Supercom.  

Lo tsunami dell’Intelligenza Artificiale investe tutti gli ambiti della nostra realtà e lo fa in modo sostanziale, cambiando alla radice tradizioni e usanze inveterate. Opporsi a questa ondata innovativa non è possibile, ed è questo il messaggio emerso dalla due giorni del primo ‘Festival dell’Imprenditore, Cibo & Moda Made in Italy nell’era dell’IA’ ideato e promosso da Confimprenditori e organizzato da Supercom. E’ questo il filo conduttore che unisce gli interventi di Matteo Maria Zuppi, cardinale e arcivescovo metropolita di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Christian Mandura, Chef, Founder Vegetale al centro e Gastronomia Generativa e Alberto Improda, Docente, Istituto Universitario ISIA Roma Design.  

Cardinal Zuppi (CEI), AI sfida per la Chiesa

“L’imprenditoria con le sue radici nella Dottrina Sociale della Chiesa deve ribadire un equilibrio tra interessi del mercato e della persona, vero interesse, quest’ultimo, delle imprese. L’AI rappresenta una sfida. Da qui, la necessità di una Rerum Digitarum, volta a tutelare dignità e diritti umani nel nuovo contesto tecnologico”, ha detto nel suo video messaggio al Festival dell’Imprenditore il cardinal Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI.

“Il confronto con l’AI è già una realtà”, dice Zuppi, che sottolinea come il tema AI sia ben presente in cima all’agenda di Papa Leone, ben consapevole della portata epocale della rivoluzione digitale. “E’ una sfida per la missione della Chiesa, con un Rerum Digitarum”.

Chef Mandura, Gastronomia generativa per rilanciare la nostra tradizione del Made in Italy

“Il rapporto tra AI e cibo, innovazione tecnologica e cultura gastronomica si proietta sul come applicare l’AI a trasformazione e conservazione del cibo. La gastronomia generativa è un tentativo italiano per costruire un paradigma identitario, italiano e generativo al comparto del cibo. Contro i finti prodotti, spacciati come italiani”. Così Christian Mandura, Chef, Founder Vegetale al centro e Gastronomia Generativa nel suo intervento.

Usare l’AI in ambito gastronomico non significa semplicemente cucinare con l’AI, ma utilizzare l’AI per proteggere e far evolvere la nostra tradizione culinaria per contrastare la piaga dell’Italian sounding. “La gastronomia generativa è il tentativo di creare gastronomia del futuro reinventando il Made in Italy con nuove tecniche di manipolazione e conservazione del cibo mantenendo al centro una forte italianità”, aggiunge lo Chef.

Professor Improda, Moda e Design nell’era dell’AI, più rischi e più creatività

La sfida dell’AI è in atto ed è ineludibile anche no mondo della Moda e del Design. “E’ vero, l’AI presenta dei rischi come ad esempio gli elevatissimi consumi energetici, i problemi etici ed occupazionali connessi al suo avvento. Intere categorie di lavoratori stanno perdendo il posto e per ora il saldo è molto negativo. Ma il confronto con l’AI è ineludibile”, ha detto Alberto Improda, Docente, Istituto Universitario ISIA Roma Design.

“La caratteristica principale della Moda è il suo messaggio valoriale ed etico – aggiunge Improda – ad esempio, questa mattina ho indossato una cravatta Marinella, il mio è un messaggio di rispetto per chi mi ha invitato e per la audience. In altri contesti, potrei indossare una cravatta Hermes quando voglio dare un messaggio più aggressivo al mio interlocutore, oppure una cravatta dai colori tenui per esprimere tranquillità e sobrietà”.

Improda, Il brand nel metaverso va ripensato

“Nessun altro settore dell’industria come la moda vede la componente etica e la componente valoriale così forte, diretto. L’AI può stravolgere in positivo i risultati delle aziende della moda. Per esempio, con una migliore definizione delle proposte commerciali e delle tendenze del momento. Oppure, ottimizzando gli stock”, aggiunge il docente.

L’AI con il suo portato modifica l’utilizzo del brand da parte delle aziende. “Quando i prodotti della moda diventano virtuali e finiscono nel metaverso i paradigmi classici della moda (ad esempio la qualità del tessuto e l’artigianalità) passano in secondo piano, anzi spariscono. Non hanno più senso. “Il brand nel metaverso va totalmente ripensato, non è un difetto, è un cambiamento che punta sul valore mozionale e il marchio non è più quello di una volta, ma diventa un marcatore autobiografico”.

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