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Chi non ha il green pass può lavorare in smart working?

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Brunetta: “La risposta sarà nelle linee guida che faremo. Per accedere al luogo di lavoro il green pass sarà obbligatorio”. Inoltre, l'assenza del green pass non può dare in automatico diritto al lavoro da remoto.

Dal 15 ottobre, con il green pass obbligatorio per tutti i lavoratori fino al 31 dicembre 2021, i dipendenti pubblici inizieranno a tornare in presenza. Finirà lo smart working nella Pa? No, sarà ridotto al 15% e sarà regolato da gennaio prossimo. Parola del ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, che ha annunciato quali categorie di dipendenti pubblici torneranno a lavorare in ufficio da metà ottobre.

“Dopo il 15 ottobre si tornerà in presenza, con gradualità. Prima chi lavora agli sportelli, poi chi sta dietro agli sportelli, nel back office, e in parallelo le amministrazioni centrali e periferiche”, ha detto Brunetta nell’intervista al Corriere della Sera.

“La novità”, ha aggiunto, “è che una volta che avremo predisposto le condizioni per uno smart working vero, che partirà da gennaio, ogni amministrazione potrà organizzarsi come crede, sulla base del contratto e della volontà individuale dei lavoratori”.

Chi non ha il green pass può lavorare in smart working?

Ci può essere un altro caso: anche per lavorare in modalità agile, non in ufficio, sarà obbligatorio ad avere il green pass? “La risposta sarà nelle linee guida che faremo Speranza e io, con la firma di Draghi”, ha risposto Brunetta, che ha già spiegato: Il green pass sarà obbligatorio per accedere al luogo di lavoro”Si desume non sarà obbligatorio per chi lavorerà in smart working, ma il giorno in cui il lavoratore dovrà recarsi in ufficio dovrà possedere la certificazione verde Covid. Inoltre, l’assenza del green pass non può dare in automatico diritto al lavoro da remoto.

Orlando: “Per regolare smart working auspico accordo quadro con parti sociali’

“Lo smart working non sarà regolato dalle linee guida ma sarà regolato prima della scadenza alla deroga alla normativa che è stata portata al 31 dicembre da un eventuale intervento normativo o da un accordo quadro tra le parti sociali che è la via che auspico”. Ad affermarlo ieri sera è stato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando al termine del Consiglio dei ministri che estende a tutti i lavoratori, della pubblica amministrazione ma anche del comparto privato, l’obbligo di green pass. 

Green pass nella Pa, come avverrà il controllo?

Sono i datori di lavoro a dover verificare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre, secondo il decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri, devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. 

I controlli saranno effettuati preferibilmente:

  • all’accesso ai luoghi di lavoro 
  • e, nel caso, anche a campione. 
  • I datori di lavoro inoltre individuano i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni.

Dopo la scuola, anche un sistema automatizzato per la verifica del green pass per i dipendenti pubblici?

Potrebbe accadere, come risulta a Key4biz, ma richiede la modifica della norma di riferimento. Alcune “proposte tecniche sono già subordinate al parere del Garante”, ci ha riferito una fonte, che ha lavorato al sistema di verifica dei green pass per le scuole statali. Un modello apprezzato ieri in conferenza stampa dallo stesso ministro Brunetta.

Per approfondire:

Green pass, ecco come funziona nel dettaglio la piattaforma per la verifica a scuola