Telemedicina

CDTI Forum. Le diete al tempo della m-health

di Dr. Mauro Munzi R&D Director ADILIFE e docente a contratto Università La Sapienza |

L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù si affida al sistema di telemedicina ADILIFE e le app mobili per la gestione dei disturbi alimentari tramite tecnologie informatiche e digitali.

La rubrica CDTI Forum“, curata dai soci del Club Dirigenti Tecnologie dell’Informazione (CDTI) di Roma e promossa da Key4biz, si propone come un riferimento per il mondo Ict romano nell’approfondimento dei temi di maggior interesse tecnico-economico del settore. Per consultare tutti gli articoli clicca qui.

Di telemedicina, e di mobile health come ormai è più corretto scrivere, si parla moltissimo ed oramai e’ disponibile un’ampia letteratura sui suoi impieghi; ma mentre moltissimo si sa e si fa sul controllo remoto dei parametri vitali, sugli altri possibili impieghi c’e’ ancora molto da fare e da studiare. E uno dei campi piu’ promettenti, viste le potenzialita’ di utilizzo, e’ quello dell’alimentazione, dalla sua declinazione meno impegnativa (le diete, e le connessioni con il fitness) fino alla gestione di diete collegate a problemi di salute (la dieta chetogena) e ai disturbi dei comportamenti alimentari.

La telemedicina risolve un grandissimo problema dell’arte medica, annulla la distanza; e quindi l’atto medico, compreso il suo aspetto sciamanico del rapporto diretto tra guaritore e malato, viaggia verso frontiere e paradigmi ancor inesplorati.

Ma l’annullamento della distanza, oltre a poter essere utilmente usato per la ricucitura dello iato tra ospedale e territorio, tra medico specialista e di famiglia, e in ultima istanza tra medico e paziente, porta nella tasca di tutti, sullo smartphone di tutti, strumenti di cura di una portata mai sperimentata prima.

Vediamo pero’ piu’ da vicino i campi a cui abbiamo accennato. Immaginate un servizio “clinico” di gestione della dieta, grazie al quale dopo una analisi (anche a distanza tramite televisita) del paziente e delle sue motivazioni una medica dietista puo’ comporre menu’ e ricette a partire dall’enorme mole di dati disponibili, personalizzandola sul paziente specifico. Il deployment poi della terapia (e la dieta e’, per molti versi, una terapia) si avvarra’ alla bisogna dei dati provenienti da remoto da una bilancia intelligente, un glucometro, un pressimetro, tutti collegati tramite BLE all cellulare e da qui tramite la rete sino al clinico, che grazie a soglie di allarme personalizzate sara’ in ogni momento in grado di essere allarmato su eventuali valori fuori soglia. Potra’ quindi in tempo realie variare menu’ e terapie.

Per venire a problemi piu’ seri, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu’ sperimentera’ un sistema per la gestione della dieta chetogena (a bassissimo contenuto di carboidrati e ad alto contenuto di lipidi) che ha un effetto benefico su bambini affetti da epilessia, diminuendone portata e numero delle crisi; ma ha bisogno di un rigoroso controllo e di feedback, anche di mood del piccolo paziente e di suo gradimento dei singoli alimenti. La piattaforma, basata sul sistema di telemedicina ADILIFE, si avvarra’ di una APP per i caregivers per comunicare con i clinici, leggere i menu’ pensati specificatamente per i loro bambini, e per rimandare al centro tutte le informazioni necessarie.

Dal lato clinico sara’ possibile tenere sotto controllo tutta la coorte dei piccoli pazienti in maniera semplice e immediata; un intero ambiente sara’ dedicato alla formulazione della dieta, basata sui piu’ importanti database nutrizionali disponibili.

In un secondo momento, sara’ creato un ambiente social per lo scambio di esperienze e informazioni tra i genitori.

In merito poi alla gestione dei disturbi alimentari, in particolare della adolescenza, sta partendo, in parte finanziato dalla Regione Campania, una ricerca che, sempre avvalendosi dell’esperienza di ADILIFE, sperimentera’ l’utilizzo della realta’ virtuale per supportare le diagnosi dei clinici (solitamente un gruppo multidisciplinare guidato da uno psicologo specializzato) ricreando, attraverso esperienze immersive, le condizioni empatiche che costituiscono lo stimolo per gli eccessi alimentari; in una seconda fase, e utilizzando le stesse tecnologie, la piattaforma servira’ per educare i pazienti a resistere agli stimoli alimentari devianti. La piattaforma di telemedicina funge da supporto ancora una volta per la gestione dei parametri vitali, per le televisite (eliminando la barriera inibente dello studio medico) e per la tenuta del diario delle crisi, strumento indispensabile per la gestione di questa tipologia di pazienti.

Come si puo’ immaginare quindi, il problema non e’ cosa la m-health sa fare, ma la nostra capacita’ di innovare (e di guarire!) grazie a lei.

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