Diritto d'autore

Causeries. Copyright online: l’exploit della Corte Ue che riscrive le regole

di Stefano Mannoni |

Una recente sentenza della Corte di Giustizia europea dichiara che gli hyperlink sono leciti, a patto però che non vi sia motivo di lucro.

Causeries è una rubrica settimanale sulle criticità dei mercati della convergenza e il loro rapporto con le grandi tematiche della regolazione, curata da Stefano Mannoni, professore di Diritto delle Comunicazioni presso l’Università di Firenze. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Eppur si muove…La battaglia per il copyright su internet sta subendo una improvvisa accelerazione dovuta, come spesso, accade a exploits giurisprudenziali.

Su questo sito è già stata data notizia della decisione della Corte di giustizia dell’8 settembre 2016 che dichiarava, apparentemente in modo innocuo, che un hyperlink non è illecito.

In questo la Corte non smentiva se stessa poiché nella precedente sentenza Nils Svensson del 13 febbraio 2014 aveva ragionato in modo semplice: se metto a disposizione degli utenti un materiale coperto da copyright che è già disponibile online non offro un servizio a un pubblico “nuovo” poiché la platea rimane la stessa.

Ergo: non commetto un illecito.

Questa volta però la Corte ha compiuto un passo in più che rischia di mettere male a partito chi si è avvalso di internet per propalare materiale coperto da diritto di autore. Dice infatti: se la messa a disposizione del pubblico avviene per motivi di lucro la conoscenza della violazione del copyright si presume e quindi l’illecito c’è.

In altre parole, quando il contenuto è reso disponibile, essendo il responsabile a conoscenza della contrarietà dell’autore, il pubblico è “nuovo”.

E ogni atto di comunicazione al pubblico deve essere autorizzato dal titolare del diritto. E’ una rivoluzione copernicana di cui vedremo molto presto gli effetti.

E doveroso è il complimento per la Corte che ha, con questa decisione, individuato un giusto punto di equilibrio tra libertà di espressione e tutela della proprietà intellettuale.