Le stime

Caro-bollette e inflazione: stangata sull’economia italiana da 100 miliardi di euro nel 2022

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Il nostro Paese alle prese con una grave crisi economica segnata sempre dalla pandemia di Covid-19, ma anche da un’inflazione crescente e dal caro bollette per famiglie e imprese, legato all’aumento del prezzo del gas e dell’energia elettrica. Mercoledì tavolo al Mise per illustrare l’azione del Governo.

Caro bollette/inflazione: azione a tenaglia sulle famiglie e le imprese

Famiglie e imprese dovranno fare i conti con un inverno a dir poco difficile, tra emergenza sanitaria infinita, l’inflazione crescente e la minaccia costante dell’instabilità dei prezzi del gas e anche dell’energia elettrica, che potrebbe protrarsi anche fino al secondo trimestre dell’anno in corso.

Secondo stime di Assoutenti, il combinato caro bollette e inflazione potrebbe costare all’economia italiana nel suo complesso 100 miliardi di euro di minori consumi da parte delle famiglie per l’anno in corso (sui circa 900 miliardi di euro di consumi totali medi annui a livello nazionale).

I nuovi dati dell’Istat attestano l’inflazione attorno all’1,9% per l’anno passato, per un aumento che è il più deciso dal 2012 ad oggi.

Questo ha già determinato un incremento dei prezzi dei prodotti alimentari, la cura della persona e la casa, del +100% a dicembre 2021, passando dal +1,2% al +2,4%.

Solo per mangiare, le famiglie italiane dovranno spendere 217 euro in più su base annua. In totale si attende una stangata media di 1.200 euro a famiglia media (4 componenti) durante il 2022.

Piccole aziende al centro della tempesta

Ma non soffrono solo le famiglie, perché stando all’indagine della CGIA di Mestre, su dati Eurostat relativi al primo semestre 2021, le piccole aziende pagano l’energia elettrica il 75,6% e il gas addirittura il 133,5% in più delle aziende più grandi. Un dato che si conferma il più alto d’Europa.

Per ridurre questo gap e far fronte al caro bollette, molte tra le piccole e medie imprese italiane hanno deciso di introdurre o di potenziare il turno di notte per abbattere i costi energetici. 

Ecco quindi che, tra assenze legate al Covid e necessità di rimodulare il ciclo produttivo per tagliare il costo delle bollette, non sono poche le attività che hanno organici ridotti all’osso e grosse difficoltà a garantire processi produttivi efficienti.

Il tavolo di crisi al ministro dello Sviluppo

Il prossimo mercoledì 19 gennaio ci sarà una riunione al ministero dello Sviluppo economico proprio per fare il punto sull’aumento del costo dell’energia e quindi dei prezzi dei beni di consumo e su quali soluzioni mettere in campo per una mitigazione di questa ennesima crisi italiana.

La tempesta energetica che avevamo paventato qualche mese fa è arrivata. Adesso il problema ha due corna: uno immediato rispetto all’aumento dei prezzi e l’altro che ripropone il tema di scelte strategiche che un governo deve fare“, ha affermato secondo quanto riportato da RaiNews il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.

All’incontro, presieduto dallo stesso Giorgetti, parteciperanno, tra gli altri, rappresentanti di Confindustria, Confindustria ceramica, Confindustria energia, Aicep, Federbeton, Assocarta, Assovetro, Assomet, Federacciai, Assofond, Federchimica, Federalimentare, Interconnector energy italia, Federlegno Arredo, Anima, Anfia.

Secondo recenti stime elative al 2022, le imprese potrebbero registrare 36 miliardi di euro di costi in più a causa del caro energia rispetto al 2019.

Fino ad ora l’esecutivo ha messo sul tavolo 8,5 miliardi di euro per mitigare gli effetti negativi di questi eventi (1,2 miliardi a luglio, 3,5 a ottobre e 3,8 nella legge di bilancio), ma secondo molti esperti servirebbe un’azione più forte, con nuove risorse da mettere in circolo.