La delibera

‘Canoni frequenze Tv, ecco perché sono contrario’. Intervista ad Antonio Nicita (Agcom)

a cura di Raffaele Barberio |

Il commissario Agcom Antonio Nicita spiega a Key4biz perché ieri in Consiglio si è astenuto dal voto sui nuovi canoni d’uso delle frequenze Tv approvati ieri a maggioranza. Alla base della sua decisione, criticità di carattere tecnico ed economico.

Dopo la decisione presa ieri dal Consiglio Agcom sui nuovi canoni d’uso delle frequenze Tv, il commissario Antonio Nicita interviene per sgomberare il campo dalle polemiche su un provvedimento che ha focalizzato l’attenzione degli addetti ai lavori e dell’opinione pubblica.

 

 

Key4biz. Ieri Agcom ha preso una decisione sui contributi frequenze tv che ha suscitato molte polemiche. Dalle notizie di stampa né lei né il Presidente avete votato a favore. Per quale ragione?

Antonio Nicita. Molte delle notizie diffuse sulla stampa sono state confuse e imprecise, inutilmente personalizzate. Purtroppo i titoli fanno più rumore del merito. Agcom già nel 2013, prima che io mi insediassi, ha avviato un procedimento volto ad introdurre un nuovo sistema di contribuzione, imposto dalla legge. Sui criteri tecnico-economici c’è stato un lungo dibattito all’interno del Consiglio e una valutazione contraria  mia e del Presidente Cardani, non a caso, di due economisti che hanno posto una serie di temi economici sulla determinazione dei criteri, nel lungo dibattito che ha portato alla decisione odierna. Mi lasci dire che il dibattito nostro interno è sempre e solo di natura tecnica, su questo ci siamo misurati, con onestà intellettuale, nel doveroso rispetto istituzionale e umano che caratterizza i rapporti tra i componenti del Consiglio.

 

Key4biz. Quali sono i principali temi che ruotano attorno alla delibera?

 

Antonio Nicita. La previsione di legge che Agcom nel 2013 ha deciso di applicare impone di stabilire un nuovo onere contributivo per i soli operatori di rete, dopo il passaggio dal sistema analogico al sistema digitale. Il quadro normativo non chiarisce, tuttavia, se il nuovo regime di contributo degli operatori di rete sostituisca o meno, interamente o parzialmente, dal punto di vista finanziario, quello previgente basato sul fatturato complessivo degli erogatori di servizi audiovisivi. Ciò pone il doppio tema di stabilire quanto gettito deve derivare dai canoni sugli operatori di rete e quanto dagli erogatori di servizi audiovisivi. Dunque il tema della invarianza di gettito era uno dei problemi principali al quale si aggiungeva il tema fondamentale della metodologia economica per la valorizzazione delle risorse scarse spettrali e della sua applicazione ai diversi soggetti in funzione del grado di integrazione verticale e della diversa forza di mercato. Tutto questo in un quadro concorrenziale nel quale la promozione del pluralismo deve sempre affiancarsi al rispetto dei principi di non discriminazione, ragionevolezza e proporzionalità.

Key4biz. Quali, a suo avviso, sono le principali criticità che l’hanno indotta a non votare a favore?

 

Antonio Nicita. Rispetto al documento posto in consultazione, le principali criticità che ho sottoposto al Consiglio in questi mesi erano quattro: la metodologia economica di calcolo del valore d’uso, la mancata asimmetria di trattamento tra i due operatori verticalmente integrati, eredi della posizione dominante congiunta nel mondo analogico; la soluzione coerente del tema dell’invarianza di gettito richiamato dalla legge e infine l’applicazione di un meccanismo di progressività o glide path applicato indistintamente a tutti, equivocando il senso del principio di non discriminazione che va sempre sposato con il principio del pluralismo. Sono queste le ragioni per le quali ho sempre mantenuto una posizione critica sul merito, sia ieri che oggi, sull’impostazione del documento poi giunto in consultazione.

 

 

Key4biz. Come si è sviluppata l’interlocuzione con il Ministero?

 

 

Antonio Nicita. Con il Sottosegretario Giacomelli è sempre attivo il canale di doverosa collaborazione istituzionale, a maggior ragione nel quadro di chiusura della procedura di infrazione in corso con il nostro interlocutore europeo. In tale contesto il Sottosegretario ha manifestato sia le sue preoccupazioni sia l’intendimento di avviare nuove iniziative di legge volte a riequilibrare tutto il sistema dei canoni per le risorse scarse. Proprio per scongiurare l’approvazione della delibera in agosto, nella sua vecchia formulazione, ho incoraggiato l’interlocuzione con il Ministero, ottenendo un rinvio dell’adozione della delibera, congelandone i principi, e consentire un intervento del Governo. Purtroppo, questa possibilità è venuta meno nel mese di settembre e, quindi, ribadendo le mie criticità, ho chiesto un rinvio per una interlocuzione ulteriore, con i Ministri competenti. Purtroppo questa mia richiesta non è stata accolta dal Consiglio, il quale, a maggioranza, ha ritenuto di pervenire comunque ad una decisione in data odierna.

 

Key4biz. Il confronto interno in Agcom sembra però aver portato comunque a modifiche di un qualche rilievo rispetto all’originaria proposta.

 

Antonio Nicita. Devo riconoscere che, pur in presenza delle criticità che ho menzionato, ci sono due aspetti migliorativi nella decisione odierna rispetto alla proposta in consultazione, che hanno tenuto conto di alcune delle critiche da me avanzate in questi mesi: da un lato, l’Autorità ha rinunciato a determinare le condizioni di un’applicazione progressiva che comportava una discriminazione tra soggetti dotati di diverso potere di mercato, rinviandone l’iniziativa al Governo, tema che mi vedeva contrario soprattutto rispetto ai due più grandi operatori di rete; dall’altro, e proprio in conseguenza di ciò, l’Autorità ha rinviato al competente Ministero il tema della verifica delle entrate, compatibilmente con quanto previsto dalla legge. Ciò è stato reso possibile da un’assunzione di responsabilità istituzionale di alcuni colleghi e in particolare di Antonio Preto. Per questa ragione, in apprezzamento del collega, ho trasformato in astensione un voto altrimenti contrario, ininfluente comunque a bocciare la delibera. Pur nella diversità delle opinioni, l’onesta intellettuale tra colleghi va riconosciuta e valorizzata, anche in vista dei confronti futuri. Succede anche questo, per fortuna, in Agcom.

 

 

Key4biz. Adesso quali sono i prossimi passi?

Antonio Nicita. Mi auguro che arrivino presto novità legislative nell’ambito della vasta azione di riforma che il Sottosegretario Giacomelli ha annunciato e che sono sicuro riuscirà a portare a termine. Le iniziative che verranno assunte potranno permettere di superare il quadro normativo esistente, mettendo ordine su un sistema frazionato che ha bisogno di un nuovo disegno coerente in un orizzonte europeo.