Primi chiarimenti

Canone Rai, non si paga per i pc e le radio

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Arrivano i primi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate. Ecco chi non dovrà pagare e perché.

“Pagare il canone tv è adesso facile come accendere la luce”. E’ il commento dell’Agenzia delle Entrate che, in una nota con Rai, spiega tutte le novità introdotte dalla Legge di Stabilità sul pagamento del Canone Rai, a parte le informazioni fornite da uno spot trasmesso dai ieri sui canali Rai oltre a un sito ad hoc e un numero verde che presto sarà gratuito.

Intanto sappiamo che fino al 2018 il maggiore gettito sarà destinato all’Erario, in parte per allargare la platea degli esenti, in parte andrà al Fondo per la riduzione della pressione fiscale e in parte al Fondo per le tv locali.

Una decisione che ha sollevato diverse proteste, specie del sindacato Usigrai per via del fatto che alle casse della Rai non arriverà alcun euro aggiuntivo.

Sul sito canone.rai.it si precisa però che tra i provvedimenti attesi che andranno a definire meglio la gestione del canone, ci sarà anche quello sulla destinazione degli introiti.

Possibile quindi che dal 2018 il maggiore gettito avrà altra destinazione.

Il canone sarà collegato alla bolletta elettrica ed è stato ridotto a 100 euro dai precedenti 113 euro e diluito in dieci rate mensili che dovranno essere pagate entro ottobre.

Niente più bollettini postali, quindi, a casa degli italiani da pagare entro il 31 gennaio perché il costo sarà incluso nella bolletta della casa di residenza (utenze domestiche residenti), a prescindere dalla persona a cui è intestata.

“Scompare anche il rischio – sottolinea l’Agenzia – di dimenticare il versamento e di incappare nelle sanzioni per il ritardato pagamento”.

Per il 2016 si comincerà a pagare dal prossimo luglio insieme a tutte le precedenti rate.

L’Agenzia delle Entrate risponde anche a uno dei quesiti più ricorrenti nelle ultime settimane. Vale a dire, si pagherà il canone anche per la seconda casa?

La risposta è chiara: “Il canone è dovuto una sola volta, per ogni famiglia o per gruppo di persone residenti nella stessa casa. Per tutte le altre abitazioni non ci sarà inoltre alcun addebito”.

E chi non possiede televisori?

 

Dovrà presentare un’autocertificazione allo Sportello SAT. La dichiarazione ha validità per l’anno in cui è stata presentata. Le modalità saranno definite con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Dal primo gennaio 2016 la disdetta per suggellamento non è più prevista dalla legge.

Non paga il canone chi possiede solo apparecchi radiofonici.

 

E chi possiede solo il computer?

 

Se il pc è privo di sintonizzatore tv, non dovrà pagare il canone. In altre parole, i computer se consentono l’ascolto e/o la visione dei programmi radiotelevisivi via internet e non attraverso la ricezione del segnale digitale terrestre o satellitare, non sono assoggettabili a canone.

Lascia invece perplessi la risposta alla domanda: Vivo in un appartamento ammobiliato in cui è presente un apparecchio non di mia proprietà, chi è obbligato al versamento del canone tv?

Sul sito si legge che “Al versamento dell’imposta è obbligato l’affittuario, in quanto detentore dell’apparecchio (art. 1 R.D.L. 21/2/1938 n.246)”.

In realtà però a pagare il canone dovrebbe essere chiamato il titolare della bolletta elettrica che, qualora non possedesse televisori, deve fare un’autocertificazione all’Agenzia delle Entrate.

Chi sarà esentato?

Per gli anni 2016-2018, una quota delle eventuali maggiori entrate versate a titolo di canone è destinata all’ampliamento fino a 8 mila euro della soglia reddituale per l’esenzione a favore dei soggetti di età pari o superiore a 75 anni.

Le modalità di fruizione delle esenzione saranno stabilite con decreto del Ministero dell’Economia di concerto con il Ministero dello Sviluppo economico.

E se non si paga il canone?

Si incorre in una sanzione che ammonta a massimo 619 euro per ogni annualità evasa.