Il decreto

Canone Rai in bolletta, è scontro su riscossione e rimborsi

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Le imprese elettriche vogliono che se ne occupi l’Agenzia delle Entrate che però ha risposto picche.

Ancora tensioni sul canone Rai in bolletta. A quanto si apprende, neanche l’Agenzia delle Entrate sarebbe intenzionata ad occuparsi della riscossione anche perché, come avrebbe evidenziato la Ragioneria dello Stato nel corso di una riunione, rischia di dover far fronte ad un numero consistenti di ricorsi e di eventuali rimborsi.

E allora chi se ne occuperà visto che non vogliono farlo neanche le imprese elettriche?

Mentre si attende il parere del Consiglio di Stato al quale sarebbe pervenuto il decreto attuativo con un mese di ritardo, proseguono gli incontri tecnici tra ministero dello Sviluppo economico, ministero dell’Economia e associazioni di categoria per fare il punto sui costi di esazione del canone Rai in bolletta.

L’orientamento attuale del Governo è quello di riconoscere questi costi ai venditori attraverso la bolletta elettrica e di affidare all’Autorità dell’Energia la definizione delle modalità per recuperarli.

Pare però che l’Autorità dell’Energia si sia tirata indietro ed è risultata assente almeno all’ultima riunione.

Situazione che alimenta le polemiche che stanno montando dopo le recenti indiscrezioni secondo le quali nella bolletta elettrica, oltre al canone della Rai, sarebbe potuto finirci anche un compenso per le società elettriche che dovranno svolgere il servizio per conto della Tv pubblica.

Il Sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli ha detto che Le ipotesi dei costi di riscossione del canone Rai in bolletta sono fantasie”.

Le utilities però non vogliono accollarsi la responsabilità di rifondere i soldi del canone in caso di errore perché comporta grossi costi. Secondo Chicco Testa, presidente di Assoelettrica, occorre un investimento di decine di milioni di euro per trasformare i sistemi informativi.