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Canone Rai, chi non l’ha ricevuto in bolletta deve pagarlo tutto entro fine mese

Mentre al Ministero dello Sviluppo economico cominciano a fare i conti sui primi incassi arrivati con la maxi rata di luglio del canone Rai in bolletta, c’è ancora un nutrito gruppo di italiani che, chissà per quale astrusa combinazione, non ha ancora ricevuto l’imposta sulla fattura elettrica.

Cosa devono fare?

In molti non sanno che dovranno pagarlo in un’unica soluzione entro il 31 ottobre con modello F24.

Una scadenza imminente e per molti sconosciuta, infilata nelle FAQ del sito dell’Agenzia delle Entrate.

Il rischio è che se non si rispetta la data, vengano addebitate sovrattasse perché, anche se come prevede la legge non si tratta di colpa imputabile al contribuente, le norme sono poche chiare e il rischio si potrebbe ugualmente correre.

A denunciare la cosa sono l’Unione Nazionale Consumatori e Udicon che chiedono alla Rai di darne immediatamente notizia alla fine dei telegiornali, come si faceva negli anni passati a gennaio e a febbraio.

Gli utenti che hanno bisogno di una consulenza o vogliono far richiesta di rimborso possono rivolgersi a UNC e Udicon che, grazie al progetto “Canone tv in bolletta. Assistenza ai consumatori” finanziato dal MiSE, mettono a disposizione di tutti i cittadini i propri esperti.

In una nota UNC e Udicon ricordano che il decreto 94/2016 del MiSE stabilisce, infatti, che “nei casi in cui la tardività (ndr. del pagamento del canone) non dipenda da cause imputabili all’utente non si procede all’applicazione di sanzioni e interessi a suo carico”.

Ma quali sono le cause imputabili al contribuente?

UNC e Udicon osservano: “Ovviamente l’utente non è colpevole se l’impresa elettrica non gli ha ancora inviato il canone in bolletta. Ma fino a quando? Fino al 31 ottobre o fino a fine anno?  Quando si diventa ritardatari?”

Di seguito, l’elenco riportato sul sito dell’Agenzia delle Entrate di chi, avendo un apparecchio televisivo, deve pagare il canone di abbonamento con modello F24, entro il 31 ottobre (o tutti i 100 euro in unica soluzione o una quota residua del canone):

1) Chi non ha ancora ricevuto il canone in bolletta. Se nessun componente della famiglia anagrafica ha ancora ricevuto il canone in bolletta e si detiene una tv, si deve provvedere al pagamento, in unica soluzione, di tutti i 100 euro, entro il 31 ottobre.

2) Quando nessun componente della famiglia anagrafica tenuta al versamento del canone è titolare di contratto elettrico di tipo domestico residenziale (decreto del ministero dello Sviluppo economico n. 94 del 13 maggio 2016).

Ad esempio

a) Case multifamiliari dove c’è un solo contatore e abitano più famiglie (genitori e figli sposati oppure fratelli vari). In questo caso la famiglia titolare di contratto elettrico paga mediante bolletta, le altre famiglie versano il canone, se dovuto, mediante modello F24.

b) Inquilino, con luce intestata al proprietario. Gli inquilini che risiedono in una casa in affitto e l’utenza elettrica risulta ancora intestata al proprietario. Ricordiamo che gli inquilini devono pagare il canone anche se la tv è del proprietario dell’appartamento. Conta, infatti, la detenzione dell’apparecchio tv, non la proprietà.

c) Bidelli che vivono nelle scuole.

d) Portieri che risiedono nella casa data a disposizione dal condominio, titolare dell’utenza elettrica.

e) Figli che abitano nella seconda casa dei genitori e hanno lì la residenza, ma la luce è intestata ad uno dei genitori. I figli, avendo la residenza anagrafica nella seconda casa dei genitori, costituiscono un’autonoma famiglia anagrafica e sono, quindi, tenuti al pagamento del canone. Ma essendo la luce intestata ai genitori, devono pagare in unica soluzione.

3) Chi abita nelle isole non interconnesse con la rete di trasmissione nazionale, ossia: Ustica, Tremiti, Levanzo, Favignana, Lipari, Lampedusa, Linosa, Marettimo, Ponza, Giglio, Capri, Pantelleria, Stromboli, Panarea, Vulcano, Salina, Alicudi, Filucudi, Capraia, Ventotene.

4) Chi ha variato l’utenza elettrica da “residente” a “non residente” entro il 30 giugno. In questi casi, infatti, il canone non arriva nella fattura elettrica.

5) Chi ha disattivato una utenza elettrica residente in corso d’anno e non ha attivato alcuna nuova utenza elettrica residente nel corso dello stesso anno. In questo caso, dato che nella fattura di conguaglio non sono addebitate tutte le rate di canone mancanti sino a fine anno, occorre che la somma residua sia pagata direttamente dal contribuente con il modello F24.

6) Chi ha volturato l’utenza elettrica ad un terzo, e non ne attiva una nuova entro la fine dell’anno, deve pagare le rate mancanti con modello F24.

7) A chi è stata volturata una utenza elettrica in corso d’anno, il canone è addebitato dal mese di voltura della fornitura. L’addebito avviene nella prima fattura elettrica utile, nella quale sono addebitate le rate scadute. Dato che in questo caso l’importo non è 100 euro, ma è variabile a seconda della data di attivazione, se il televisore era già posseduto prima dell’attivazione dell’utenza l’eventuale importo non addebitato deve essere pagato mediante modello F24.

8) A chi ha attivato una nuova utenza elettrica, il canone è addebitato dal mese di attivazione della fornitura. L’addebito avviene nella prima fattura elettrica utile, nella quale sono addebitate le rate già scadute. Dato che in questo caso l’importo non è 100 euro, ma è variabile a seconda della data di attivazione, se il televisore era già posseduto prima dell’attivazione dell’utenza l’eventuale importo non addebitato deve essere pagato mediante modello F24.

9) In linea generale, in tutti i casi in cui l’importo complessivamente addebitato in fattura è inferiore al canone dovuto per l’anno di riferimento, occorre versare la differenza mediante modello F24.

10) Chi ha erroneamente scorporato la quota canone dalla bolletta elettrica, pagando con un bollettino “bianco”, è bene, invece, che non paghi con modello F24, ma che versi il canone con la stessa modalità, ossia all’impresa elettrica, per consentire all’impresa di riconciliare il pagamento e di rendicontare correttamente all’Agenzia delle entrate l’avvenuto versamento. Questo anche per evitare che l’impresa elettrica solleciti il pagamento, a fronte di un versamento già avvenuto con modello F24.

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