I rischi

Caldo ostile. Ondate di calore sempre più frequenti, lunghe ed intense, l’ONU lancia l’allarme globale

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L'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) delle Nazioni Unite avverte: “Aspettiamoci ondate di calore sempre più lunghe, forti e frequenti. Pericolo crescente per la salute umana, la nostra economia e le infrastrutture critiche. Aggiustiamo presto ciò che abbiamo rotto.

Ci aspetta un futuro sempre più caldo

Farà sempre più caldo. Ce l’avevano detto già tempo fa, ma ora ne abbiamo fatto esperienza direttamente sulla nostra pelle. Non passa estate che non ci siano numerose ondate di calore subtropicale, sempre più lunghe ed intense. La stessa cosa sembra avvenire anche in quella stagione che un tempo chiamavamo autunno.

Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) delle Nazioni Unite, le ondate di calore di matrice subtropicale (quello che in gergo è chiamato anticiclone africano) saranno sempre più frequenti, intense e di lunga durata.

Le temperature estremamente calde di questi giorni, legate a ripetute ondate di calore, possono risultare particolarmente pericolose per la salute umana, perché la notte non scendono mai sotto i 20°C, con il fenomeno delle ‘notti tropicali’ e il corpo non riesce a rilasciare sufficientemente calore accumulato durante il giorno, con la conseguenza di un aumento di casi di attacchi di cuore”, ha spiegato in un articolo John Nairn, consulente senior per il caldo estremo presso l’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite.

Pericolo crescente per la nostra salute

L’estate passata solo in Europa si sono caontati circa 62 mila decessi legati alle ondate di calore e le temperature troppo elevate, 18 mila dei quali solo in Italia.

Per questo, sempre secondo la WMO, è fondamentale adeguare le infrastrutture critiche al nuovo assetto climatico, per renderle più resistenti alle ondate di calore e ai fenomeni meteo estremi ad alto impatto economico, sociale, sanitario e ambientale.

Le condizioni di caldo estremo e torrido non sono climaticamente normali, rispetto a quelle passate che in cui chi ha 50 anni oggi è vissuto, ma sono la conseguenza diretta dei cambiamenti climatici. Un sistema che favorisce le ondate di calore e contemporaneamente ci fa perdere ghiacci marini e continentali, rafforzando il meccanismo del caldo”, ha aggiunto Nairn.

Non è il clima che cambia, è l’uomo che è intervenuto modificandolo

L’attuale fase molto calda dell’Oceano pacifico detta “El Nino” tenderà inoltre ad amplificare l’aumento delle temperature medie di terra, aria e acqua, con impatti molto gravi sulla salute umana, l’agricoltura e le infrastrutture urbane e strategiche, rendendo scarsi gli stessi mezzi di sussistenza in molte zone del mondo, si legge nell’articolo pubblicato sul sito delle Nazioni unite.

L’unica cosa da fare, secondo Nairn, è “aggiustare ciò che si è rotto”, “riparare il clima per ‘cambiarlo nuovamente’, riportandolo sulla strada delle variazioni naturali generate dal pianeta”.

D’altronde sappiamo bene che il fenomeno del surriscaldamento globale in atto è legato proprio all’aumento delle emissioni di gas serra in atmosfera dovute alle attività umane, che fanno aumentare costantemente la temperatura media del pianeta.

Il clima non sta cambiando oggi, è sempre cambiato e continuerà a farlo, la novità vera è l’impatto delle attività umane su questi meccanismi naturali. Come e quanto abbiamo cambiato il sistema climatico terrestre? Prima risponderemo a questa domanda, prima troveremo le giuste misure per evitare il peggio. La domanda successiva è: quanto tempo abbiamo?