“Spazio e under water sono due domini estremi di straordinaria importanza, ma non ricadono all’interno di una piena sovranità nazionale. E questo è un tema sul quale dobbiamo confrontarci, va definito un approccio europeo e internazionale”. Lo ha detto Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione nel suo intervento alla seconda edizione di Space & Underwater, la conferenza organizzata dal giornale Cybersecurity Italia, del nostro gruppo editoriale, in corso alla Caserma Salvo D’Acquisto di Roma.
“Quando si parla di spazio e cavi sottomarini, per la prima volta c’è un afflato diverso da parte dell’Europa, con un approccio più pragmatico. Non è più tempo di ritardi, tanto più che si parla di un milione e trecentomila chilometri di cavi sottomarini in tutto il mondo e abbiamo una società pubblica, Sparkle, attiva in diverse di queste dorsali”, prosegue il Sottosegretario. “Noi abbiamo a che fare con orbite che hanno un valore economico e militare, come le frequenze”, aggiunge.
La geopolitica a livello internazionale
“Noi riteniamo che i cavi sottomarini, se non altro per i dati che vengono trasportati, sono un elemento straordinario per attivare la geopolitica. Possono essere anche elementi di ricatto. Ci sono dei rischi connessi”, aggiunge. “Ne abbiamo parlato il 17 luglio al Dipartimento con la vicepresidente Virkkunen. I cavi trascinati dalle ancore delle navi sono un problema e in alcuni casi c’è saturazione anche per i punti di ancoraggio, le navi per riparare eventuali guasti sono poche. Per questo stiamo pensando ad una flotta di pronto intervento europea e anche questo attiene al profilo di sovranità digitale che è difficile da raggiungere, soprattutto per quanto riguarda il routing dei dati”.
C’è il tema poi dell’obsolescenza. Un terzo dei sistemi ha fra i 10 e 15 anni. La vita media di un cavo è 25 anni ma quella pratica è 17.
La militarizzazione dei cavi è un tema sul tavolo, perché l’area spazio e under water v militarizzata e difesa con la stessa determinazione degli spazi terrestri.
“La NATO non ha ancora posto i cavi sottomarini sotto la sua tutela, è un ritardo che va colmato”.
L’auspicio è una collaborazione nel Mediterraneo.
Butti: “Status giuridico delle orbite è obsoleto e va superato”
Per quanto riguarda lo spazio, “lo status giuridico delle orbite è inadeguato. C’è una legge del 1967 che va superato è obsoleta”, dice Butti passando a parlare del dominio spaziale.
“Noi abbiamo a che fare con orbite che hanno un valore economico e militare, come le frequenze”, aggiunge. “Dobbiamo definire un sistema di accesso di autorizzazione e allocazione per la convivenza fra costellazioni ed evitare conflitti e sovrapposizioni fra diverse costellazioni. Per evitare conflitti. Lo spazio più lontano extra atmosferico va lasciato invece alla libera esplorazione”, precisa Butti.
Butti: “Space economy e avvento dei privati cambiano il quadro giuridico dello Spazio”
L’avvento della space economy rende concreto un rischio, cioè che le orbite diventino proprietà di soggetti economici privati. “Si tratta di essere realistici. La riforma dello status giuridico delle orbite non è una questione teorica. Lo spazio non è più riservato ai Governi. Ci sono delle costellazioni private che fanno di tutto. E’ una opportunità e un rischio, va trovato un equilibrio”.


