Fisco e web

Bruxelles va avanti con la web tax nonostante le resistenze degli Usa

di |

I nuovi piani della Ue in materia fiscale prevedono l’estensione della web tax a tutte le aziende indipendentemente dalla provenienza, ma non c’è alcuna garanzia che Washington dia la sua benedizione.

Washington ha chiesto alla Ue di non tassare i giganti Usa del Tech. Così Bruxelles starebbe facendo dei piani per tassare tutti quanti invece.

La Ue pensa ad un prelievo digitale valido per tutti

La Commissione Ue sta valutando una tassa dello 0,3% su tutti i beni e servizi venduti online da aziende che operano nella Ue con un fatturato superiore a 50 milioni di euro, secondo quanto riferito dal sito specializzato Politico.eu. Il che renderebbe l’iniziativa più una tassa sulle vendite digitali valida per tutte le imprese, piuttosto che un provvedimento che prende di mira soltanto le tech company Usa, con grande preoccupazione di Washington. Insomma, basta con l’idea di tassare soltanto le big tech a favore di un prelievo digitale valido per tutti i player che fanno affari online, tanto più che l’eCommerce sta decollando.

La questione di come tassare le grandi big tech americane è un grosso tema da anni, fonte di non poche tensioni transatlantiche. Da un lato, Bruxelles si lamenta della pochezza delle tasse pagate nella Ue dai grandi player, i gatekeepers americani della rete, che si riempiono le tasche da noi ma ci lasciano soltanto le briciole. Dall’altra, Washington lamenta un atteggiamento discriminatorio nei confronti dei suoi campioni digitali nazionali.

Accordo fiscale in arrivo?

Ma ora i dettagli del piano della Commissione Ue sono venuti a galla durante la recente visita europea del presidente Joe Biden, che ha chiesto a Bruxelles di lasciar cadere i suoi piani fiscali nei confronti delle big tech per raggiungere un accordo globale valido per 130 paesi per standardizzare le aliquote riservate alle aziende.

Superare le web tax nazionali

Un accordo che si attende venga sottoscritto al G20 questo weekend anche dagli Usa, a patto che paesi come Francia, Italia e Spagna ritirino le loro iniziative nazionali in tema di web tax.

Secondo la Commissione Ue, l’iniziativa europea non dovrebbe entrare in conflitto con quella del G20. L’iniziativa della Commissione dovrebbe ricomprendere e sostituire tutte le analoghe iniziative nazionali e contribuire a finanziare il recovery Fund da 750 miliardi di euro.

Segretaria al Tesoro Usa in visita a Buxelles

La Commissione Ue manterrà il punto sul prelievo digitale anche in occasione della visita della prossima settimana della Segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen, attesa a Bruxelles lunedì, dove incontrerà i commissari Vestager (titolare del Digitale e della Concorrenza), Gentiloni (Economia) e Dombrovskis (Finanze). La ex presidente della Federal Reserve farà poi un discorso ai ministri Ue delle Finanze e non c’è alcuna certezza sul fatto che Yellen dia la sua benedizione all’iniziativa fiscale europea. Anche perché da tempo la diplomazia Usa ha chiesto alla ue di rimandare la sua proposta di prelievo digitale per non annacquare l’accordo fiscale che sarà sottoscritto al G20 nel weekend.   

Quindi, ricapitolando, se Yellen dovesse bocciare la proposta Ue di prelievo fiscale, alcune capitali europee potrebbero mettersi di traverso in Consiglio, visto che per passare qualunque iniziativa in materia fiscale serve l’unanimità.

Gli Usa preferirebbero che la Ue attendesse ancora un po’, almeno fino al prossimo G20 di ottobre l’arrivo del report dell’OCSE in materia fiscale.

Vedremo.