Concorrenza

Bruxelles contro Google e Android, pronte nuove sanzioni per abuso di posizione dominante

di |

La Commissione europea potrebbe già nei prossimi giorni annunciare la nuova multa alla big company di Mountain View per abuso di posizione dominante a danno dei consumatori e del mercato. Una guerra che va avanti da anni e che oggi si sovrappone a quella sui dazi tra USA e Ue.

Sono solo rumors al momento, provenienti dal Financial Times, ma l’indiscrezione acquisisce crescente rilevanza col passare delle ore. Google sembra infatti di nuovo nel mirino dell’Unione europea (Ue) con la possibile accusa di abuso di posizione dominante per via del sistema operativo Android.

Secondo quanto riportato dal quotidiano statunitense, il Commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestager, potrebbe nel giro di poche settimane annunciare la multa a Google e pare, sempre secondo il giornale, che la sanzione stavolta potrebbe essere piuttosto pesante.

Quanto? Difficile a dire, ma sappiamo che Bruxelles almeno in teoria potrebbe comminare multe fino a 11 miliardi di dollari, che equivale oggi al 10% circa del business globale di Google.

Ovviamente, questo è solo un dato ipotetico, nella realtà la somma da pagare per il gigante di Mountain View potrebbe essere molto inferiore.

L’indagine portata avanti dalla Commissione europea riguardava proprio le condizioni imposte da Google ai produttori di dispositivi con sistema operativo (OS) Android, valutate ‘illegali’, perché alteranti la libera concorrenza e restrittive la libertà dei consumatori.

Al momento, la big company del web ha rispedito al mittente le accuse, ma a quanto pare l’Ue non sembra intenzionata a fare passi indietro, secondo il quotidiano, infatti, sembra escluso anche il patteggiamento.

Sono anni che va avanti lo scontro tra l’Europa e Google e al centro c’è sempre il modello di business dell’impresa californiana. L’OS Android gira ormai sull’80% degli smartphone in circolazione in tutto il mondo.

È dal 2016 che sta in piedi l’accusa di imporre ai fornitori condizioni che favoriscono i prodotti e le applicazioni Google, facilitando il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati e negando una vera libertà di scelta al consumatore.

Una battaglia, questa, che si sovrappone a quella in atto tra Bruxelles e Washington sui dazi ai prodotti made in Europe esportati negli Stati Uniti e viceversa.

Proprio ieri la Commissione ha approvato dazi addizionali, per un valore di 2,8 miliardi di euro, su tutta la lista di prodotti americani già notificata all’Organizzazione mondiale del commercio, come parte della risposta al medesimo provvedimento degli Stati Uniti su acciaio e alluminio.

L’applicazione delle misure di riequilibio è pienamente in linea con le regole della Wto – ha detto il commissario Maroš Šefčovič – si tratta di una risposta misurata e proporzionata alla decisione unilaterale e illegale presa dagli Stati Uniti di imporre dazi sulle esportazioni di acciaio e di alluminio europei, che ci dispiace dover attuare”.

E presto il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, potrebbe anche annunciare nuovi dazi sulle importazioni di automobili dall’Ue e questa volta parliamo di misure molto pesanti per l’industria del vecchio continente.