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Breton vola in Cina per una serie di incontri di alto livello, anche con Alibaba

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Agenda ricca di incontri quella che dovrà seguire il Commissario europeo, che tra l'8 e il 10 novembre vedrà il vice premier cinese Zhang Guoqing, il ministro del Commercio, Wang Wentao, il ministro dell’Industria e della tecnologia, Jin Zhuanglong, e il CEO di Alibaba, Jiang Fan.

Un nuovo vertice Bruxelles-Pechino per trovare un accordo su dati e commercio elettronico

Venerdì prossimo il Commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, volerà in Cina per una serie di incontri di alto livello che lo porteranno prima a Pechino e poi (l’11 novembre) a Hong Kong. Sarà il primo alto funzionario dell’Unione europea in visita nel territorio autonomo cinese dopo le proteste di piazza del 2019

In agenda già diversi appuntamenti, con il vice Premier e membro dell’ufficio politico del Comitato centrale del Partito Comunista Cinese, Zhang Guoqing, il ministro del Commercio, Wang Wentao, e il ministro dell’Industria e della tecnologia, Jin Zhuanglong.

Ma non solo. Molte saranno le imprese con cui Breton avrà modo di confrontarsi su temi centrali per il mercato europeo, come la regolamentazione del trattamento dei dati e delle piattaforme di commercio elettronico.

L’obiettivo di Bruxelles rimane sempre lo stesso, come ben ricordato nel Digital Service Act: creare condizioni di parità per promuovere l’innovazione, la crescita e la competitività, sia nel mercato unico europeo che a livello globale, ma anche proteggere i propri interessi strategici e promuovere la propria visione basata sui valori per lo sviluppo delle tecnologie chiave. E Pechino è uno dei partner principali con cui confrontarsi.

Breton nel suo viaggio in Cina dovrà sostenere la richiesta di trattamento equo per le imprese dell’Unione che operano in Cina, in termini di accesso al mercato, accesso agli organismi di standardizzazione e agli appalti pubblici.

La questione AliExpress

Non a caso Breton incontrerà anche Jiang Fan, chief executive officer del Gruppo Alibaba International Digital Commerce, di cui fa parte anche la popolare piattaforma di ecommerce AliExpress, al centro di un’istruttoria della Commissione europea per richiesta di informazioni ai sensi del DSA, la legge sui servizi digitali.

La Commissione chiede ad AliExpress di fornire maggiori informazioni sulle misure adottate per rispettare gli obblighi relativi alle valutazioni dei rischi e alle misure di attenuazione degli stessi per proteggere i consumatori online, in particolare per quanto riguarda la diffusione online di prodotti illegali come i medicinali contraffatti.

In quell’occasione, il Commissario Breton ha dichiarato: “La legge sui servizi digitali non riguarda solo l’incitamento all’odio, la disinformazione e il cyberbullismo. È inoltre necessario garantire la rimozione dei prodotti illegali o non sicuri venduti nell’UE attraverso piattaforme di commercio elettronico, compreso il crescente numero di medicinali e farmaci contraffatti e potenzialmente letali venduti online”.

AliExpress dovrà fornire alla Commissione le informazioni richieste entro il 27 novembre 2023. Nel peggiore dei casi si potrebbe aprire formalmente un procedimento contro l’azienda, con penalità di mora.

A dicembre nuovo round Ue-Cina e intanto Xi Jinping è atteso da Biden a San Francisco

Un viaggio istituzionale che anticipa il prossimo attesissimo incontro di alto livello tra Unione europea e Cina, previsto per il mese di dicembre 2023 (data ancora non comunicata dai cinesi), e che segue quello della vicepresidente della Commissione Ue (che ha ereditato da Margrethe Vestager la guida del portafoglio sul digitale a settembre), Vera Jourova.

Diverse infatti le questioni aperte sul tavolo, tra cui: la sicurezza delle catene di approvvigionamento (in chiave transizione energetica e digitale), i dazi antidumping; l’indagine sui sussidi di Stato all’industria cinese dei veicoli elettrici che crea svantaggi alle aziende europee; la richiesta Ue di consentire alle imprese del vecchio continente operative in Cina di esportare liberamente i dati generati dalle attività commerciali in loco, poi concessa da Pechino, che certo vuole mantenere intatto il flusso di investimenti occidentali sul proprio territorio e il miglior modo per farlo è ripristinare un buon grado di fiducia con Bruxelles.

Senza dimenticare il tema principe dell’intelligenza artificiale, che necessità proprio di grandi quantità di dati per l’addestramento degli algoritmi, di cui certamente parleranno anche il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il suo omologo cinese, Xi Jinping, la prossima settimana in occasione del vertice dell’Asia-Pacific Economic Cooperation (Apec) di San Francisco.