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Blockchain e tutela del cittadino. Cosa si è detto al webinar della Fondazione Ugo Bordoni

Tutte le potenzialità della Blockchain decentralizzata come possibile alternativa ai servizi tipicamente centralizzati della Pubblica Amministrazione. Questo, in sintesi, il contenuto del primo #FUBinar organizzato dalla Fondazione Ugo Bordoni, dal titolo “Blockchain e tutela del cittadino”, il nuovo format di webinar online organizzato dalla Fondazione.

All’evento, moderato dal Direttore Pianificazione Strategica della FUB Alessio Beltrame, hanno preso parte: il Presidente della FUB Antonio Sassano; il Professor Silvio Micali, Ford Professor of Engineering, MIT, Fondatore di Algorand; Albenzio Cirillo, Ricercatore della FUB; Giuseppe Busia, Segretario Generale del Garante per la Privacy; Marco Bellezza, Amministratore Delegato di Infratel; Francesco Cardarelli, Ordinario Istituzioni di Diritto Pubblico – Università degli Studi Roma Foro Italico.  

Tanti i temi sul tavolo. È possibile ipotizzare la progressiva migrazione di servizi pubblici finora gestiti in maniera centralizzata verso un paradigma basato sulla blockchain?
A quali condizioni? Con quali vantaggi?

Come si assicura il rispetto normativo sulla protezione dei dati personali?

Alessio Beltrame ‘Blockchain e Registro delle Opposizioni, connubio possibile’

“La Fondazione Bordoni si occupa di tutela del cittadino, in particolare con il Registro Pubblico delle Opposizioni, che consente di opporsi all’uso della numerazione telefonica fissa e ben presto anche mobile rispetto al telemarketing. D’altro canto, ci stiamo occupando anche di Blockchain, quindi stiamo cercando di capire in che modo la blockchain può migliorare il Registro Pubblico delle Opposizioni”, ha detto Alessio Beltrame, Direttore Pianificazione Strategica della FUB, introducendo la discussione che verterà appunto su questo tema.

Antonio Sassano ‘Sperimentare la blockchain, il mandato del Mise alla FUB’

Compito della FUB è sperimentare tutte le possibili tecnologie per l’evoluzione del Registro Pubblico delle Opposizioni gestito dalla Fondazione, che entro fine anno sarà ampliato alle numerazioni mobili in base alla legge approvata a dicembre del 2018. “Il mandato del Mise alla Fondazione è stato di esplorare l’utilizzo di nuove tecnologie, fra cui la Blockchain, per rendere più efficiente, economico e affidabile la gestione del Registro delle Opposizioni – ha detto Antonio Sassano, Presidente della FUB – questa richiesta del Mise non ci ha colto impreparati, da anni coltiviamo le nostre competenze interne e le nostre collaborazioni con centri di ricerca e università sulla tecnologia Blockchain”.

L’accordo della FUB con Algorand per lo sviluppo della Blockchain

Risale allo scorso mese di dicembre l’accordo fra la FUB e la Algorand Foundation di Silvio Micali, Premio Turing, e quindi Premio Nobel dell’Informatica (unico italiano ad aver avuto questo onore), “una gloria dell’informatica mondiale”, ha aggiunto Sassano.

“Silvio Micali è un game changer nel mondo della Blockchain”, ha aggiunto Sassano, secondo cui molti dei problemi della Blockchain – fra cui l’elevato consumo energetico, la scalabilità – sono stati risolti da Algorand ed è per questo che la Fondazione Bordoni ha deciso di lavorare con il suo strumento innovativo, che ha risolto il cosiddetto trilemma della Blockchain: scalabilità, decentralizzazione e sicurezza.

Un altro ambito su cui si sta concentrando la sperimentazione della FUB sulla Blockchain è la gestione dello spettro radio. Peraltro, anche la gestione del Covid-19 tramite Blockchain è stato al centro dell’attenzione della FUB in questo periodo.

Registro delle Opposizioni: la richiesta di Antonello Soro

Due anni il presidente del Garante Privacy Antonello Soro aveva chiesto ad Antonio Sassano di realizzare un nuovo registro delle opposizioni più economico, affidabile e sicuro. Ed è questo, in sintesi, il senso del nuovo Registro Pubblico delle Opposizioni, RPO 2.0 basato sulla Blockchain, per ora in fase sperimentale ma pronto a diventare operativo con l’imminente ampliamento al mobile.

Silvio Micali ‘La Blockchain distribuita come sostegno alla democrazia’

“La conoscenza comune garantita dal registro immutabile e decentrato della Blockchain deve diventare un diritto fondamentale di tutti, allo stesso modo in cui lo divenne la libertà di parola e il diritto all’informazione con la stampa”, ha detto il Professor Silvio Micali, Ford Professor of Engineering, MIT, Fondatore di Algorand. Una tesi, quella del ruolo democratico della Blockchain, fortemente difeso da Silvio Micali, secondo cui la Blockchain, garantendo la generazione di catene di dati incorruttibili, ispira di per sé fiducia nei cittadini. Ed è per questo che in futuro potrebbe assumere un ruolo crescente all’interno degli stati democratici, che notoriamente sono in crisi di fiducia un po’ dappertutto. Eppure, è vero anche che c’è una certa “contraddizione” fra la centralizzazione dello Stato e la decentralizzazione insita nella tecnologia Blockchain. Per questo è necessario che in futuro Stato e Blockchain collaborino insieme.

Contact tracing e blockchain

Un ambito potenziale di collaborazione potrebbe essere il contact racing dei contagiati di Covid-19. Con la app messa a punto dalla FUB sarebbe possibile realizzare una “banca dati volontaria di contatti codificati di primo e secondo grado – ha detto Micali – potrebbe essere una banca dati di Stato, totalmente anonima, utilissima per il Governo per formulare politiche di riapertura basate su dati reali e per valutare l’efficacia nel tempo delle misure adottate”.  Una banca dati pubblica basata sulla Blockchain decentralizzata  e dati anonimizzati sarebbe in grado di ispirare fiducia e di aiutare concretamente il Governo, secondo Micali.  

Come funziona la App ‘Stop-Covid’ della Fondazione Ugo Bordoni (video)

La Dectralized Robinson List in collaborazione con l’Università La Sapienza: il caso del Registro delle Opposizioni 2.0

Da un’idea sviluppata in collaborazione con l’Università Sapienza e con Roma Tre la FUB ha realizzato un prototipo per la gestione dei consensi selettivi basata sulla tecnologia Algorand: la Decentralized Robinson List”, per la gestione del Registro Pubblico delle Opposizioni, che ha vinto il premio Algorand Asset Creation and Management Platform nel contest internazionale Future of Blockchain 2020

Con il nuovo prototipo, che consentirà all’utente di gestire in trasparenza il suo dato, “il gestore del Registro dello Opposizioni è l’unico che può associare l’identificazione dell’opt in o dell’opt out alle chiamate di telemarketing ad un numero di cellulare con la generazione di un token (consenso) – dice Albenzio Cirillo, Ricercatore della FUB – il prototipo, basato sulla tecnologia Algorand, garantisce la scalabilità necessaria per gestire fino a 100 milioni di numeri” ed è questa la cifra che potrebbe raggiungere il registro dopo l’ampliamento al mobile. Grazie alla granularità del sistema, i cittadini potranno esprimere opposizioni ma anche consensi, in maniera completamente anonimizzata, registrati con time stamp generati di volta in volta nella blockchain che ricreano lo storico delle singole situazioni rispetto ai consensi e alle opposizioni.

Come funziona

L’idea di questo studio è quella di gestire il consenso al pari di un token digitale, in modo tale che l’utente abbia sempre conoscenza del proprio stato. Ad oggi, la registrazione del consenso è mantenuta da RPO su un registro centralizzato, pertanto, un utente può verificare la sua iscrizione contattando un apposito numero verde. Questa trasposizione del consenso da stato registrato in un database a token gestito dall’utente permetterebbe di abilitare una serie di scenari che possono apportare processi innovativi e migliorativi nel rapporto tra cittadino e operatori di marketing. Le considerazioni di merito saranno discusse riepilogando i risultati raggiunti e le future attività di studio che si ritengono necessarie peri il completamento del lavoro.

“Un altro ambito futuro di applicazione della Blockchain è relativo al registro dei donatori di organi”, aggiunge Cirillo.

Giuseppe Busia: ‘Blockchain utile anche per controllo campagne promozionali e reclami’

La blockchain sarà applicabile in futuro in diversi ambiti della PA, secondo Giuseppe Busia, Segretario Generale del Garante per la Privacy e nel caso del nuovo registro delle opposizioni normato con la nuova legge sul telemarketing del 2018 ridefinisce la banca dati dei contatti qualificanti. “Sul registro delle opposizioni la legge ha fatto dei grandi passi in avanti importanti – dice Busia – in particolare, il cittadino può cancellare tutti i consensi dati in passato, resettando così la sua lista di consensi”. Ciò che al contrario la nuova legge ha lasciato un po’ in ombra è cosa dovranno fare i call center. E’ per questo che Busia auspica che il Nuovo Registro delle Opposizioni possa contribuire, tramite la Blockchain, a garantire la giusta trasparenza nel caso delle campagne pubblicitarie. Insomma, sarebbe utile prevedere un registro delle campagne promozionali anche perché è prevista la responsabilità solidale fra azienda committente e call center. Conoscendo la data di inizio e di termine delle campagne, sarebbe possibile gestire grazie alla blockchain anche il flusso dei reclami.

Inoltre, per i consensi dei cittadini sarà necessario garantire la privacy in relazione a consensi sensibili che potrebbero riguardare riviste e siti particolari. “Deve esserci il diritto di cancellare questi dati – dice Busia – ma come fare con la blockchain? La blockchain andrà utilizzata per tutti i dati che non creano rischi alle persone”.

Marco Bellezza: ‘Per molti ambiti la Blockchain tecnologia strategica’

“La blockchain oggi come mai si traduce in tecnologia che consente soprattutto a imprese, organizzazioni e cittadini di gestire servizi decentralizzati, attraverso soluzioni sicure, efficienti e scalabili” ha sottolineato Marco Bellezza, Amministratore delegato di Infratel Italia. Come ha spiegato Bellezza: “si tratta di una tecnologia che può sicuramente essere utile in molti ambiti. Il salto culturale da fare adesso è quello contaminare con elementi di questa tecnologia la Pubblica amministrazione che, prima fra tutti, è soggetto certificatore e che ricorrendo a tale tecnologia, da un lato vedrebbe semplificato una parte del proprio lavoro e dall’altra fornirebbe al cittadino un maggiore controllo. La Fondazione Ugo Bordoni, in sinergia con il Ministero dello Sviluppo Economico e le altre società in house del Ministero, come Infratel, sono convinto possa giocare un ruolo fondamentale, senza trascurare l’importanza di investire in formazione per sviluppare le necessarie competenze”.

Peraltro Marco Bellezza aveva già lavorato in ambito al Mise alla sperimentazione della blockchain per la tutela del made in Italy e nel prossimo futuro la tecnologia decentralizzata potrebbe essere utilizzata per l’erogazione dei voucher per la banda ultralarga.

Francesco Cardarelli: ‘La blockchain riduce la presenza dello Stato’

La blockchain per la sua stessa natura “riduce la presenza dello Stato” e per questo motivo il suo stesso utilizzo “deriva da una grande sfiducia per l’amministrazione pubblica”. Una contraddizione in termini su cui si è soffermato Francesco Cardarelli, Ordinario Istituzioni di Diritto Pubblico – Università degli Studi Roma Foro Italico, che ha messo in luce tutte le condizioni giuridiche e gli ostacoli per l’uso della Blockchain in ambito pubblico. Fra i temi da lui toccati il fatto che la blockchain non sia gratuita, sulla possibilità o meno per le pubbliche amministrazioni di ricevere pagamenti in criptovaluta, rischiando quindi di subire dei danni economici a causa della loro volatilità. E ancora, sul potenziale utilizzo di blockchain “permissionless” in ambito pubblico, sul passaggio dalla sovranità dello Stato a una sorta di sovranità dell’utente con l’uso di questa tecnologia, toccando quindi il tema della centralizzazione delle competenze per l’uso di una tecnologia invece decentralizzata per antonomasia. Insomma, tutta una serie di problemi che andranno certamente affrontati per la diffusione della Blockchain.

Per approfondire:

Seminari FUB. Blockchain, l’Italia fa sul serio. Aderisce al progetto Ue e lancia il ‘Blockchain District’

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