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Batterie e gigafactory: riduzione debole di CO2 mette a rischio 27 miliardi di euro di investimenti nell’Ue

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Al momento, la domanda di batterie è stimata in 174 GWh entro il 2025, per raggiungere i 485 GWh entro il 2030. Il punto, secondo lo studio, è che l’offerta potenziale di batterie è e sarà molto più alta, almeno tre volte di più rispetto alla domanda attuale europea nei prossimi 30 anni. Scarica il Report.

Solo rafforzando gli standard sulle emissioni di CO2 e potenziando l’industria delle batterie sarà possibile sfruttare a pieno i vantaggi dell’industria della mobilità elettrica, più in generale sarà possibile proseguire sulla strada dell’elettrificazione della nostra economia.

In caso contrario si metterebbero a repentaglio i grandi investimenti fin qui effettuati, proprio sulle soluzioni tecnologie e le infrastrutture necessarie alla transizione energetica ed ecologica in corso.

Per accelerare il processo di elettrificazione servono batterie avanzate e gigafactry

Secondo un’analisi di Transport & Environment, politiche di riduzione di emissioni di CO2 troppo deboli o con obiettivi limitati potrebbero avere l’effetto negativo di mettere a repentaglio circa 27 miliardi di euro di investimenti già effettuati sulle industrie di batterie e gigafactories di tutta Europa.

L’impennata delle vendite di veicoli elettrici negli Stati dell’Unione europea ha favorito l’avvio di 38 progetti di gigafactories, per un totale di 1000 GWh di capacità e un volume di spesa che ha sfiorato i 40 miliardi di euro.

Il punto è che solo con politiche decise di riduzione delle emissioni di CO2 sarà possibile promuovere costantemente la mobilità elettrica come unica soluzione all’inquinamento. Più auto e altri veicoli a motore elettrico si venderanno, più si avrà bisogno di batterie sempre più efficienti e di nuova concezione.

I piani Ue per la decarbonizzazione e il pacchetto “Fit 55”

Oggi Bruxelles si è data come obiettivo di massima la riduzione del 55% di emissioni di CO2 entro il 2030. Entro luglio, però, si attende un nuovo pacchetto di proposte di legge tutte tese ad accelerare una volta per tutte la transizione green del vecchio continente.

Si tratta del pacchetto “Fit 55”, una delle più grandi revisioni politiche della storia dell’Unione completamente dedicata al passaggio all’energia pulita, alle fonti rinnovabili nell’industria, nei trasporti, nell’edilizia, nel riscaldamento e raffreddamento, dove all’elettrificazione da fonti pulite si affiancherà anche l’idrogeno, nello specifico l’idrogeno verde (anche se su questo punto c’è ancora molta strada da fare nel confronto tra Stati).

Al momento, la domanda di batterie è stimata in 174 GWh entro il 2025, per raggiungere i 485 GWh entro il 2030. Il punto è che l’offerta potenziale di batterie è molto più alta, almeno tre volte di più rispetto alla domanda attuale europea.

Ecco perché, secondo lo studio, è fondamentale favorire un aumento delle vendite di veicoli elettrici nei Paesi dell’Ue per sfruttare a pieno una capacità dell’industria delle batterie che è attesa raggiungere i 1.144 GWh entro il 2030.

Batterie centrali per la sfida europea a Cina e USA nell’elettrificazione

Perché si fa così attenzione a questo segmento industriale? A tal punto da favorire la spesa dei consumatori nel settore della mobilità elettrica? Perché se l’elettrificazione sarà il vettore energetico principale nei prossimi decenni, per raggiungere e mantenere la leadership in questo mercato bisogna iniziare da subito a pianificare la realizzazione di un maggior numero di gigafactories.

La produzione di batterie è il settore strategico del processo di elettrificazione dell’economia e dell’industria, la parte più rilevante della catena di approvvigionamento per l’automotive, da tutelare e implementare ulteriormente se si vuole rimanere competitivi con Cina e Stati Uniti.