Osservatorio Agcom

Banda ultralarga, l’FWA cresce (in proporzione) più dell’FTTH

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Fatte le debite proporzioni non sembra un’eresia affermare che la tecnologia FWA negli ultimi mesi sta crescendo di più in termini relativi rispetto all’FTTH (Fiber To The Home)

Fatte tutte le debite proporzioni non sembra un’eresia affermare, come fanno in molti, che la tecnologia FWA (Fixed Wireless Access) negli ultimi mesi sta crescendo di più in termini relativi rispetto all’FTTH (Fiber To The Home). E’ questo a prima vista, a ben guardare fra le righe, quanto emerge dagli ultimi dati dell’Osservatorio trimestrale sulle Comunicazioni dell’Agcom relativi ai primi nove mesi del 2021.

Osservatorio trimestrale sulle Comunicazioni dell’Agcom

La fotografia dell’Osservatorio Agcom

Una considerazione che mette in evidenza la corsa intrapresa dall’FWA durante il periodo della pandemia, con un incremento di 239mila accessi nel 2021 per un totale di 1.680.000 linee attive, con un incremento del 16,6% in un anno, e vedono in testa per quote di mercato Linkem (38,2%; -7,9 punti) ed Eolo (34,1%; -1,4 punti) seguite da Tim (11,4%; +7,8 punti). Un buon viatico in vista delle gare che saranno indette nei primi mesi del 2022 con i fondi del PNRR.

Non è da meno la crescita delle linee attive in FTTH, aumentate del 51,2% in un anno a 2,44 milioni. Anche qui, i numeri dovrebbero sensibilmente aumentare sulla spinta dei fondi del PNRR e del piano voucher da 610 milioni di euro approvato dall’Antitrust Ue riservato alle nostre Pmi. E qui vale il principio della neutralità tecnologica, per cui il bonus andrà alla miglior tecnologia ultrabroadband disponibile (FTTH, FWA o FTTC).

Leggi anche: Banda larga, ok dell’Antitrust Ue a 610 milioni in voucher per le Pmi italiane. I paletti di Bruxelles

Prosegue la flessione del rame

Negli ultimi dodici mesi è da segnalare il perdurante calo delle connessioni in rame, ridotte di circa 1,8 milioni (-9,8 milioni in un anno) mentre le linee che utilizzano altre tecnologie sono aumentate di 2,6 milioni circa.

Pertanto, se nel settembre 2017 il 76% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi al 29,2%.

In crescita FTTC, FTTH e FWA

Allo stesso tempo sono sensibilmente aumentati gli accessi con tecnologie che consentono prestazioni maggiormente avanzate: le linee FTTC sono aumentate di 1,1 milioni su base annua e di 6,5 milioni nell’intero periodo, corrispondentemente gli accessi FTTH sono cresciuti di oltre 800 mila unità ed a fine settembre superavano i 2,4 milioni. In crescita, come detto sopra, risultano anche le linee Fixed Wireless Access, che con un incremento di 239 mila unità nell’anno, sono giunte a sfiorare 1,7 milioni.

Tale dinamica si riflette in un notevole aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzate: le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbt/s hanno ormai raggiunto il 75% delle complessive linee broadband, corrispondentemente il peso di quelle con prestazioni superiori ai 100 Mbit/s è salito dal 16,5% al 59,4% del totale.

Traffico medio giornaliero +21% nel 2021

La crescente capacità trasmissiva della rete si riflette ovviamente sull’andamento dei volumi: il traffico dati medio giornaliero nei primi 9 mesi dell’anno è aumentato del 21% rispetto al corrispondente valore del 2020 e, con riguardo al periodo pre-Covid, del 74,9% rispetto al periodo gennaio-settembre 2019.

Corrispondentemente, i dati unitari di consumo (traffico per linea broadband) mostrano un aumento, trainato anche dalla progressiva diffusione dei servizi video in streaming, stimabile in poco meno del 17% sul 2020 e del 64,2% nei confronti del 2019.

Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband, a fine settembre, vede Tim quale maggiore operatore con il 42,2%, seguito da Vodafone con il 16,5%, Fastweb con il 14,9% e Wind Tre con il 14,1%.