Ultrabroadband

Banda ultralarga, Giacomelli: ‘In arrivo 7 miliardi, operatori non hanno più alibi’

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Il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli: ‘Decreto comunicazioni in arrivo spero già la prossima settimana. Sette miliardi di risorse pubbliche, ora tocca agli operatori’

Una decisione concreta sulla banda ultralarga arriverà “spero già la prossima settimana con il decreto comunicazioni”. Lo ha detto oggi il sottosegretario alle comunicazioni Antonello Giacomelli intervistato da Radio 24, precisando che il decreto conterrà risorse e incentivi: “le risorse saranno molte, 7 miliardi di soldi pubblici per la rete”. Insomma, il decreto comunicazioni con il dettaglio degli incentivi è in dirittura d’arrivo e la roadmap per la fase operativa della Strategia nazionale per la banda ultralarga è fissata, in attesa che si chiuda il 20 giugno la consultazione di Infratel per raccogliere le manifestazioni d’interesse degli operatori con la conseguente revisione della mappa delle aree bianche del paese.

“Ora tocca agli operatori fare la loro parte, non hanno più alibi”, ha aggiunto Giacomelli. La palla passa quindi ai privati, visto che per realizzare la nuova rete sono necessari ingenti investimenti da parte loro: il costo indicativo per arrivare agli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale Europea (30 Mbps per il 100% della popolazione e 100 Mbps per il 50% entro il 2020) è stato quantificato dal Governo in circa 12 miliardi di euro.

Sulla tempistica per realizzare la nuova rete, Giacomelli ha detto che “i tempi li dà l’Europa, che ha fissato il 2020. Se concludessimo tutta l’Italia entro il 2022 – ha aggiunto – saremmo molto contenti”. A proposito dell’Agenda digitale, Giacomelli ha confermato che il progetto “riparte, oggettivamente è una sfida difficile, ma siamo convinti di poterla vincere”. Per quanto riguarda infine nuove tecnologie come Netflix (pronta a sbarcare in Italia probabilmente già a ottobre), il sottosegretario è convinto che “Netflix arriverà e arriveranno gli altri, Netflix non è un paradigma, il futuro arriverà comunque. Tocca a noi decidere se farci travolgere”, o riuscire a gestirlo.

 

‘Enel facilitatore, non è guerra con Telecom Italia’

 

La rete per la banda ultra larga “la fanno tutti gli operatori privati, Enel è un facilitatore, non un soggetto in competizione con gli operatori”, ha precisato Giacomelli, aggiungendo che non c’è guerra tra Enel e Telecom Italia: “No, è una lettura sbagliata, Enel fa il suo piano. E’ tutt’altro che una pistola puntata, semmai un aiuto”. Secondo Giacomelli, poter usare l’infrastruttura di Enel “abbassa i costi e alza gli obiettivi della banda”. 

Il ruolo concreto di Enel resta ancora da capire, in particolare sul fronte degli incentivi pubblici, ma è un fatto che la condivisione delle sue infrastrutture possa rappresentare un indubbio vantaggio per gli operatori. “Poter usare i cavidotti Enel abbatte i costi e alza gli obiettivi della rete”, ha detto Giacomelli.

Privatizzare Telecom Italia è stato un errore? “A mio giudizio sì”. Lo ha detto il sottosegretario alle comunicazioni Antonello Giacomelli a Radio 24. “Mettere lo sviluppo di un’infrastruttura strategica in relazione” non all’interesse del Paese “ma al possibile investimento di un privato è concettualmente un errore”, ha detto Giacomelli, aggiungendo che Francia e Germania, che non hanno privati, sono più avanti: “Il pubblico ha più libertà del privato. Il pubblico deve considerare l’interesse per il complesso del Paese”.

Intanto, sul fronte Metroweb, sembra che Wind sia in procinto di siglare una lettera d’intenti alla stregua di Vodafone per collaborare, senza però investire, alla posa della fibra.

Franco Bassanini (Cdp): ‘Positivo via libera piano Juncker su investimenti’

Sul fronte europeo, il piano Juncker sugli investimenti strategici è stato approvato a Bruxelles e questo dovrebbe rilanciare anche gli investimenti nella banda ultra larga.

Lo ha detto oggi il presidente della Cdp, Franco Bassanini, a margine dell’assemblea annuale di Confindustria.

“L’accordo è stato chiuso sul piano Juncker. Quasi tutte le nostre proposte sono state accolte e i contributi ‘one off’ nazionali nelle piattaforme nazionali non saranno conteggiati nel patto di stabilità. Questo potrebbe contribuire a rilanciare anche gli investimenti per il progetto della banda ultralarga”, ha detto Bassanini.

Parlando poi del piano italiano, Bassanini ha aggiunto che “il governo ha fatto un progetto molto impegnativo mettendoci risorse da fondi europei molto importanti”.