Spettro radio

Banda 700 Mhz, ricerca ISCOM-FUB: tutti gli scenari per il passaggio al mobile

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FUB e ISCOM al lavoro sul progetto EVO700, per mettere a punto una strategia per il passaggio della banda 700 Mhz alla banda larga mobile

Tracciare possibili scenari per il passaggio al broadband mobile della banda a 700 Mhz, largamente utilizzata nel nostro paese dal digitale terrestre televisivo. Questo l’obiettivo del progetto EVO700 (Evoluzione dell’impiego della banda a 700 Mhz in Italia) condotto dalla Fondazione Ugo Bordoni (FUB) per conto e in collaborazione con l’ISCOM (Istituto Superiore di Comunicazioni e delle Tecnologie dell’Informazione), che sarà pronto a febbraio.

La decisione dell’ITU

Una migrazione che l’Italia potrà programmare entro il 2023, data ultima fissata a livello internazionale dal WRC 15, la Conferenza mondiale dell’ITU sulle comunicazioni radio da poco conclusa a Ginevra. Il possibile cambio di destinazione d’uso dei 700 Mhz era già stato deciso dall’ITU nel 2006 (WEC-12) nella Regione 1 (Europa, Federazione Russa e gli altri paesi ex-URSS, Africa e Medio Oriente) a partire dal 2017 e alcuni paesi sono già partiti.

Partendo dall’analisi del Rapporto Lamy – che fissa al 2020 il rilascio dei 700 Mhz alle telco, con elasticità di 2 anni in più o in meno – e tenendo conto delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie di modulazione e di codifica per il digitale terrestre (Dvb-T2 e HEVC), lo studio mira a predisporre un modello descrittivo e funzionale  che consenta di effettuare una valutazione nel caso specifico e particolare del nostro paese dell’impatto delle diverse possibili modalità e tempistiche, sempre compatibili con le linee guida dettate a livello internazionale (ITU), europeo (Commissione Europea, ETSI, RSPG e CEPT) e italiano (es. Confindustria Radio Televisioni, Anitec e HD Forum Italia).

 

 

Quadro italiano e contesto internazionale

 

In concreto, lo scopo del progetto EVO700 è fornire ai decisori politici tutti gli elementi tecnici utili per mettere a punto una strategia di migrazione della banda 700 che tenga conto delle esigenze di tutti gli stakeholder coinvolti: broadcaster televisivi, operatori mobili e consumatori, senza dimenticare il rischio interferenze con i paesi confinanti.

Fra questi, in primo luogo la Francia, dove l’asta da 2,8 miliardi di euro per l’assegnazione dei 700 Mhz alle telco è già avvenuta e dove l’accensione dei ripetitori mobili su questa banda è fissata per il 2017.

Per evitare il rischio interferenze, soprattutto in Corsica e Costa Azzurra, l‘Italia dovrà sedersi al tavolo con la Francia già dall’anno prossimo per trovare un compromesso e probabilmente mettere mano ai ripetitori televisivi di casa nostra, limitando la potenza del segnale irradiato da alcuni impianti che potranno però continuare a trasmettere in maniera del tutto legittima.

Nuovi standard Tv

 

La banda 700 MHz in Italia è da tempo largamente in uso al digitale terrestre, con alcune licenze ventennali in scadenza al 2030 e occupa 9 multiplex di cui 6 nazionali. Un fattore, questo, di cui lo studio dovrà tenere conto, individuando scenari di massima tutela delle emittenti coinvolte nella liberazione delle frequenze.

L’altro versante di interesse riguarda gli utenti televisivi e i nuovi standard del digitale terrestre DVB-T2 e HEVC, che saranno obbligatori per tutti i nuovi televisori in vendita dal primo gennaio 2017. In quest’ottica, lo studio ha realizzato un’indagine sulla diffusione di questi standard negli apparecchi Tv in vendita sul mercato italiano. Il tasso di sostituzione dei vecchi televisori in Italia, secondo dati Anitec, è stato di 4,7 milioni di apparati nel 2014. A questi ritmi, per mettersi al passo con le nuove tecnologie di trasmissione televisiva ci vorrà del tempo, tanto più che anche i broadcaster dovranno adeguarsi ai nuovi standard di trasmissione.

Gli operatori mobili, infine, non sembrano avere fretta di affrontare un’asta onerosa per nuove frequenze. Sembra quindi realistico che il passaggio dei 700 Mhz al mobile in Italia sarà più che graduale.

Ma per saperne di più attendiamo l’esito del progetto EVO700 ISCOM-FUB di febbraio.