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Auto elettriche: vendite a +92% a maggio, effetto ecobonus che traina il mercato nazionale

Lo scorso mese di maggio, secondo i nuovi dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e i trasporti, si è registrato un calo delle vendite di autovetture in Italia attorno a -1,19% su base annua, con 197.307 immatricolazioni (rispetto alle 199.692 di maggio 2018).

Male il diesel, che perde di botto il 20% delle immatricolazioni (arretrando al 42% del mercato nazionale), bene le auto a benzina, con un +22,5% (arrivando così al 44% di quote del mercato nazionale), benissimo le auto 100% elettriche e ibride.

Andando a leggere i dati Unrae, le auto 100% a batteria hanno registrato 1.167 nuove immatricolazioni a maggio 2019, contro le 609 del maggio 2018, per un incremento pari a +91,6% e una quota complessiva del mercato nazionale autovetture dello 0,6% (era lo 0,3% nel 2018).
Andando a leggere i dati Unrae, le auto 100% a batteria hanno registrato 1.167 nuove immatricolazioni a maggio 2019, contro le 609 del maggio 2018, per un incremento pari a +91,6% e una quota complessiva del mercato nazionale autovetture dello 0,6% (era lo 0,3% nel 2018).
Prendendo il dato cumulato “gennaio-maggio” 2019, invece, le auto elettriche immatricolate sono state 3.518 contro le 1.811 dell’anno passato, con un raddoppio della quota di mercato, che passa dallo 0,2% allo 0,4%.
Ricordiamo che già nel mese di aprile 2019 le auto 100% elettriche avevano sperimentato un incremento straordinario superiore al 355%.

Ottimi risultati anche dal segmento delle auto ibride, che a maggio 2018 hanno registrato 10.597 immatricolazioni (7.867 a maggio 2018), con un aumento del 35% quasi e una quota mercato nazionale del 5,4%.
Anche qui notevole la crescita da gennaio a maggio 2019, con un cumulato di vendite pari a 48.465 unità (contro le 36.565 del 2018), per una quota mercato che ricalca quella di maggio al 5,3%.

È evidente che la misura dell’ecobonus voluta dal Governo Conte sia alla base di questa affermazione delle auto elettriche, che da un alto spingono in avanti l’intero mercato automotive nazionale altrimenti zavorrato dal calo delle immatricolazioni, e dall’altro potrebbero anche arrivare ad una quota superiore all’1% e vicina al 2% a fine anno, il tutto in un contesto in cui le infrastrutture di ricarica ancora sono insufficienti, se non del tutto assenti.

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