L'indagine

Auto elettriche, solo l’11% delle stazioni di servizio in autostrada dispone di colonnine di ricarica

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Nonostante più del 40% delle nuove vendite di automobili sia elettrico, in Italia manca ancora un numero sufficiente di punti di ricarica, soprattutto lungo la rete autostradale e in particolare gli impianti ultra fast. In una nuova indagine nazionale la mappa delle stazioni per ricaricare le auto elettriche.

La mobilità elettrica in Italia si ferma

La mobilità elettrica in Italia vale il 40% circa delle vendite di nuove automobili registrate a luglio 2022. Secondo i dati diffusi da Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri), è elettrica – a batterie o ibride o plug-in – quasi una nuova immatricolazione su due e il dato è confermato anche nel cumulato gennaio-luglio di quest’anno. Ma mancano i punti di ricarica.

Anche se le vendite sono andate abbastanza bene per le vetture elettriche ibride nel nostro Paese, nell’ultimo mese – nonostante l’ecobonus e i nuovi incentivi previsti nella bozza del Dl Aiuti bis – si è rilevato uno stop per le auto 100% a batteria e per le plug-in.

I motivi sono gli stessi illustrati nel mese di giugno e in parte di maggio, principalmente legati all’incertezza economica e politica del momento, alla crisi energetica, alla guerra in Ucraina, al rincaro di tutte le materie prime, al costo elevato dell’energia, ma per chi vorrebbe comprare un’auto elettrica il problema principale è la carenza di punti di ricarica.

Solo il 7,5% dei punti ricarica in autostrada è ultra fast

Secondo una nuova indagine pubblicata da insideevs.it, lungo la nostra rete autostradale solo l’11% circa delle stazioni di servizio è dotata di punti di ricarica per veicoli elettrici.

In tutto, su quasi 7.000 km di rete autostradale in Italia, le stazioni di servizio abilitate sono 59 su 506, per complessivi 254 punti di ricarica (229 stalli)

Se poi consideriamo solo gli impianti HPC (High Power Charger), le aree di servizio autostradali con punti ricarica ultra fast sono appena 38, il 7,5% del totale.

Ogni stallo offre più prese, ma il posto auto è uno solo e il tempo medio di ricarica è di 15 minuti, cosa che di per sé crea file e tempi di attesa piuttosto lunghi.

La geografia italiana delle stazioni di ricarica

I punti ricarica HPC in autostrada sono disponibili soprattutto in Lombardia ed Emilia Romagna, con 8 a testa, poi se ne trovano 3 rispettivamente in Liguria, Toscana e Piemonte, 2 in Valle D’Aosta, Marche, Puglia e Campania e soltanto 1 nel Lazio, in Abruzzo, nel Veneto, in Umbria.

La mappa delle stazioni di ricarica regione per regione, tra fast e ultra fast, vede al primo posto la Lombardia, con 49, seguita dall’Emilia Romagna, con 42, la Toscana, con 28, la Valle D’Aosta, con 20, la Liguria, sempre con 20.

A livello di aree geografiche si vede ancora meglio lo squilibrio che c’è nel nostro Paese, con 170 punti di ricarica nelle autostrade del Nord Italia (di cui HPC 118), contro i 56 del Centro (38 HPC) e i soli 28 del Sud (16 HPC).

Fondamentale accrescere l’infrastruttura in maniera omogenea sul territorio nazionale

Lo scorso giugno il DG Unrae, Andrea Cardinali, spiegava a La Repubblica, che “per avere una capillarità della rete di infrastrutture di ricarica paragonabile all’Olanda, l’Italia necessiterebbe di 320 mila punti di ricarica pubblica, dotando, in particolare, autostrade e superstrade delle indispensabili colonnine fast charge, ma siamo ancora lontanissimi da questi livelli”.

Andando oltre la rete autostradale, in Italia a giugno risultavano operativi 30.704 punti di ricarica, contro i 65.700 disponibili in Francia e i 78.729 in Germania.

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