Lo studio

Auto connesse in 5G, saranno il 23% del totale entro il 2027

di |

Molte delle automobili in circolazione sono già connesse in rete. Ma i livelli di connettività sono diversi e la differenza la fa anche la rete: oggi l’industria automotive sfrutta la rete 4G ma le aspettative maggiori sono rivolte al 5G. Il nuovo studio Juniper Research.

Connettività e automobili, il futuro è nel 5G

La nostra automobile da tempo non è più solamente un veicolo che ci consente di spostarci da casa al lavoro, ma un vero e proprio hub tecnologico con cui informarsi, intrattenersi, prenotare un albergo o un ristorante, magari pianificare un viaggio, grazie a livelli di connettività alla rete sempre maggiori.

Un insieme di attività che ormai stanno migrando dal nostro telefonino all’auto di proprietà, grazie alla rete mobile, certamente il 4G, ma in prospettiva soprattutto il 5G.

Oggi il 90% delle auto connesse in rete sfrutta la rete 4G, tra il 7 e l’8% già si connettono in 5G, ma a partire dal 2025 ci si attende un’inversione delle proporzioni, secondo una ricerca Counterpoint.

Nel secondo trimestre dell’anno in corso, inoltre, è avvenuto il sorpasso storico delle auto connesse sulle rimanenti, con le prime che hanno raggiunto una quota globale del 50,5%.

Il 5G può consentire agli produttori di apparecchiature originali per l’industria automotive di migliorare l’esperienza all’interno del veicolo. In un’industria in transizione verso la mobilità elettrica, il miglioramento dell’esperienza dell’utente è fondamentale. Man mano che le reti 5G si espandono rapidamente, gli operatori ricopriranno sempre più il ruolo fondamentale di abilitatori della connettività e del nuovo modello di mobilità”, ha spiegato in una nota il coautore della ricerca, Nick Maynard.

Un mercato mondiale che cresce

Ciò significa che non si tratta di una semplice tendenza generale di settore, ma di un percorso definitivo di mercato, che, stando alle più recenti stime prodotte da Statista, dovrebbe raggiungere i 100 miliardi di dollari di valore a livello mondiale entro la prima parte del 2024, fino ai 191 miliardi di dollari entro il 2028.

Complessivamente, secondo un nuovo studio pubblicato da Juniper Research, entro il 2023 le strade e le autostrade di tutto il mondo saranno percorse da circa 367 milioni di veicoli connessi in rete.

Rispetto al dato atteso entro la fine del 2023, cioè circa 192 milioni di veicoli, si prospetta un incremento del 91%, di cui il 23% dovuto alla diffusione della rete 5G.

Alla base dell’aumento di questi veicoli c’è il sistema Adas (Advanced Driver Assistance Systems), perché una maggiore connettività abilita anche le funzionalità di guida autonoma (soprattutto Livello 1 e 2, poche unità di Livello 3 connesse sostanzialmente in 4G), che si basa a sua volta sulla comunicazione tra veicoli e tra questi e le infrastrutture stradali.

Le case automobilistiche che hanno messo sul mercato il maggior numero di modelli connessi in rete nel secondo trimestre 2022 sono state Volkswagen, con il 12%, seguita dalla Toyota al secondo posto, con l’11,7%, dalla General Motors al terzo, con il 10%, e da Stellantis, con un 9,1%.

Quando si parla di guida autonoma, che è fortemente dipendente dal livello di connettività del mezzo, abbiamo 5 Livelli da considerare: Livello 1, cioè con dei dispositivi in grado di assistere il conducente durante la guida come il cruise control adattivo: Livello 2, con guida semi-autonoma capace ad esempio di tenere la vettura in carreggiata in caso di malore o di colpo di sonno; Livello 3, guida altamente automatizzata; Livello 4, guida completamente automatizzata; Livello 5, guida autonoma.

Gli ultimi due Livelli sono ancora oggetto di consistenti piani di investimento e sviluppo da parte delle case costruttrici. Secondo un report di CB Insights, al 2020 sono oltre 40 le big company che lavorano su questa tecnologia.