Il mercato

Auto a picco: a marzo crollo del 30%. I ritardi dell’ecobonus rallentano anche le elettriche

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Alla base di questa ennesima caduta delle immatricolazioni auto in Italia c’è molto probabilmente una serie di cause e concause, non ultimo il ritardo nell’attivazione dell’ecobonus automobili, che sta rallentando anche il trend fin qui più che positivo delle vendite di veicoli elettrici.

Il momento negativo dell’auto in Italia

Sempre peggio il mercato dell’automobile in Italia. A marzo 2022 si sono raggiunte 119.497 nuove immatricolazioni, il 29,7% in meno rispetto ad un anno fa, un buco di 50 mila auto in meno.

Questo lo scenario nazionale, proprio durante il primo trimestre, quando il settore registra le performance migliore che coprono il 30% del volume annuale, ha spiegato in una nota l’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri (Unrae).

Un brutto segnale per il Paese, in un momento storico estremamente delicato, sia per via degli effetti tremendi della guerra in Ucraina, sia per via dell’emergenza sanitaria preesistente legata alla pandemia di Covid-19.

Dove sono finiti gli incentivi per l’ecobonus auto?

Alla base di questo crollo verticale, l’ennesimo, delle immatricolazioni auto in Italia c’è molto probabilmente una serie di cause e concause, non ultimo il ritardo nell’attivazione dell’ecobonus automobili, con una sfilza di semafori rossi sul sito ufficiale del ministero dello Sviluppo economico, ad indicare l’assenza di risorse per tutte le categorie di veicoli per cui gli incentivi all’acquisto erano stati programmati.

Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, entro questa settimana, probabilmente mercoledì, il Governo dovrebbe finalizzare in maniera definitiva le prime misure di intervento per la ripartizione degli 8,7 miliardi di euro previsti per il super fondo automotive fino al 2030, con i primi 650 milioni di euro proprio per il 2022 (poi un miliardo di euro circa all’anno).

Il ritardo che si sta registrando è dovuto, sempre secondo il quotidiano di economia e finanza, alle complicate procedute di concertazione tra il ministero dello Sviluppo economico e gli altri coinvolti delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, della Transizione ecologica e del Lavoro.

Rallentano le elettriche, ma rimangono l’unica voce in positivo

Inevitabile anche il contraccolpo sul mercato delle auto elettriche. Le 100% a batteria (o BEV) riescono a raggiungere una quota del 3,7% a marzo 2022 (4.511 immatricolazioni), in lieve calo rispetto al 4,3% di un anno fa. Anche nel cumulato del primo trimestre dell’anno si è registrato una quota del 3,3% (11.345 immatricolazioni), in leggero aumento su 12 mesi fa (3%).

Le ibride elettriche sono cresciute sensibilmente su base annua, passando dal 27% del 2021 al 32,5% di quest’anno (39.420 vetture). Anche nel cumulato stesso risultato: da 26,8% del cumulato del primo trimestre del 2021 al 33,8% del 2022 (115.911 vetture).

Le elettriche ibride plug-in mantengono una quota del 5%, anche qui in debole aumento su base annua (4,5% nel 2021). Bene anche nel cumulato gennaio-marzo 2022, che mette a segno una quota del 5% del mercato nazionale auto (6.083 unità), contro il 3,6% di un anno fa.