Il mercato

Auto: -15% a maggio. A rilento la domanda di incentivi per l’acquisto di vetture elettriche

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Sotto tono le vendite di auto a batteria e plug-in, mentre rimangono stabili le ibride. Ecobonus attivato troppo tardi dal Governo, ora gli acquisti rallentano per paura della volatilità dei prezzi dell’energia elettrica, ma sono i consumi a contrarsi per la scarsa fiducia verso i mercati. Boom delle auto Euro 6.

Mercato auto nazionale sempre in negativo

Il mercato italiano dell’automobile segna un ennesimo brutto risultato a maggio 2022, con un calo del 15% sull’anno passato (121.229 nuove immatricolazioni contro le 142.932 del maggio 2021).

I motivi sono tutti sul tavolo del Governo: dal rialzo dei prezzi dell’energia e delle materie prime alla difficoltà di approvvigionarsi di pezzi e componenti sui mercati globali, dalla guerra della Russia in Ucraina alle tensioni geopolitiche legate allo scontro tra Stati Uniti e Cina.

Ecobonus arrivato tardi?

Neanche l’ecobonus auto riattivato da Palazzo Chigi e dal ministero dello Sviluppo economico lo scorso 25 maggio ha avuto l’effetto di far ripartire gli ordini, o almeno solo in parte.

Ad esempio, alla faccia della transizione ecologica, le risorse più richieste sono state quelle destinate alle auto nella fascia di emissioni pari a 61-135 g/km CO2, le cosiddette endotermiche a basse emissioni.

Su 170 milioni di euro iniziali ne sono rimasti da prenotare poco più di 20 milioni.

A rilento la prenotazione degli incentivi, i possibili motivi

Discorso diverso per le auto elettriche. Qui è accaduto il contrario, rispetto ai mesi precedenti: la dotazione per gli incentivi destinati alle auto a batteria (fascia 0-20 g/km CO2) e plug-in (21-60 g/km CO2) sono ancora piuttosto sostanziosi, rispettivamente ancora più di 188 milioni di euro e oltre 203 milioni di euro a disposizione dei consumatori, con una domanda degli incentivi piuttosto contenuta in questi ultimi giorni.

Tra le cause di questa situazione piuttosto critica per il comparto nazionale dell’automobile c’è sicuramente il ritardo nell’attivazione dell’ecobonus e il limite temporale di utilizzo dopo la firma del contratto (ora 180 giorni, con la richiesta avanzata dalle associazioni di categoria di allungarlo a 300 giorni), ma anche il timore fondato di un costo dell’energia elettrica che potrebbe salire ancora e di una recessione alle porte per l’Europa. Pensieri che frenano la propensione ai consumi.

I dati delle auto elettriche a maggio

Secondo l’Osservatorio dell’Unrae per il mese di maggio, le auto a benzina e diesel perdono rispettivamente il 22% e 29,5% delle quote di mercato, fermandosi al 28,4% e 19,5% (27,3% e 20,6% nel cumulato).

Sotto tono invece il mercato per le auto a batteria o BEV, al 3,7% (3,3% nei 5 mesi), mentre le ibride plug-in o PHEV riescono a recuperare qualche decimale, portandosi al 6,1% del totale mercato (5,4% in gennaio-maggio). Le ibride segnano una leggera positività in volume, salendo al 33,5% (33,9% nel cumulato), con le “full” hybrid all’8% e le “mild” al 25,5%.