Spettro radio

Asta 5G, le offerte preliminari sfiorano già i 2,5 miliardi. Megarilanci in vista sui 3600-3800 Mhz

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Il Mise incassa 2,48 miliardi di euro dalle offerte preliminari di Tim, Vodafone Italia, Wind Tre, Fastweb e Iliad. L’operatore francese ha già vinto 10 Mhz in banda 700 riservati ai nuovi entranti. Open Fiber e Linkem alla finestra.

Sono cinque gli operatori che hanno presentato le offerte preliminari per partecipare all’asta 5G in Italia per un totale di 2,48 miliardi di euro, poco al di sotto dell’obiettivo fissato dal Mise di 2,5 miliardi. Si tratta di Tim, Vodafone Italia, Wind Tre, Fastweb e Iliad. Open Fiber e Linkem, pur ammesse alla procedura di gara, non hanno presentato offerte. Lo rende noto il Mise che ha aperto le buste, in vista della gara vera e propria con i rilanci in programma per dopo domani 13 settembre, per i cosiddetti “miglioramenti competitivi” che saranno certamente importanti e secondo le previsioni riguarderanno in primo luogo i quattro lotti in banda 3600-3800 Mhz disponibili da subito così come i cinque lotti in banda 26 Ghz.

Iliad ha già vinto

Iliad, in quanto remedy taker previsto dalla delibera 231/18/CONS dell’Agcom, di fatto ha già vinto, perché si è già aggiudicata un lotto (riservato ai nuovi entranti) da 10 Mhz (2×5 Mhz) dei sei lotti complessivi messi a gara in banda 700 Mhz, per un importo complessivo di 676.472.792 euro. C’è da dire che le frequenze in banda 700, occupate dai broadcaster, saranno disponibili non prima del 2022.

Una prima considerazione da fare è che il Mise, già adesso in questa in fase di pre-gara, ha centrato il suo obiettivo economico di raccogliere almeno 2,5 miliardi di euro fissati per la gara 5G, già messi a bilancio a da quest’anno nella legge di stabilità. Una boccata d’ossigeno per le casse dello Stato, che già quest’anno prevede di contabilizzare 1,2 miliardi di euro di proventi dall’asta 5G.

La tabella del Mise

Con l’asta vengono messi a gara 1275 MHz di spettro nelle bande pioniere per il 5G attuando il 5G Action Plan europeo. Più precisamente:

  • 1000 MHz nella banda a 26GHz
  • 200 MHz nella banda a 3.7 GHz
  • e 75 MHz in quella a 700 MHz.

Procedura per l’assegnazione di diritti d’uso delle frequenze – offerte iniziali

OFFERTE INIZIALI
Frequenza Partecipate Importo
700 MHz blocco riservato ILIAD ITALIA S.P.A. € 676.472.792,00
700 MHz blocco generico VODAFONE ITALIA S.P.A. € 345.000.000,00
700 MHz blocco generico TELECOM ITALIA S.P.A. € 340.100.000,00
700 MHz blocco generico TELECOM ITALIA S.P.A. € 340.100.000,00
700 MHz blocco generico VODAFONE ITALIA S.P.A. € 338.236.396,00
3700 MHz blocco generico (80 MHz) TELECOM ITALIA S.P.A. € 238.040.000,00
3700 MHz blocco generico (20 MHz) ILIAD ITALIA S.P.A. € 39.674.011,00
26 GHz blocco generico TELECOM ITALIA S.P.A. € 33.020.000,00
26 GHz blocco generico FASTWEB S.P.A. € 32.600.000,00
26 GHz blocco generico ILIAD ITALIA S.P.A. € 32.586.535,00
26 GHz blocco generico WIND TRE S.P.A. € 32.586.535,00
26 GHz blocco generico VODAFONE ITALIA S.P.A. € 32.586.535,00
Totale offerte € 2.481.002.804,00

Mega rilanci in vista sui 3600-3800 Mhz

Un altro aspetto interessante che emerge dal comunicato pubblicato dal Mise riguarda l’assenza in questa prima fase preliminare di offerte iniziali “per la banda 700 SDL, nonché per il blocco 3600-3800 Mhz”. Ma se per quanto riguarda la banda 700 SDL l’assenza di offerte si potrebbe spiegare con il fatto che si tratta di frequenze asimmetriche, meno pregiate in quanto funzionano soltanto in downlink, sul piatto forte dei 3600-3800 Mhz (che sarà disponibile da subito) gli operatori (a parte Tim, per un lotto da 80 Mhz, e un po’ a sorpresa Iliad, per un lotto da 20 Mhz) hanno preferito tenere le carte coperte per giocarsi la partita in fase di gara.

Non c’è dubbio che sulla banda 3600-3800 Mhz, confezionata con 4 lotti (due da 80 Mhz e due da 20 Mhz) si scateneranno gli appetiti maggiori di tutti i partecipanti alla gara, con rilanci che faranno lievitare (vedremo di quanto) il già egregio incasso per le casse dello Stato che sfiora già i 2,5 miliardi previsti prima della gara. Quindi, da un punto di vista economico, il Mise può già dirsi soddisfatto del risultato raggiunto in questa fase preliminare.

Giovedì 13 settembre i rilanci

Gli operatori che hanno presentato le offerte potranno quindi rilanciare da giovedì in fase di asta su tutti i lotti a gara. Tim, Vodafone e Wind Tre sono in pole position per aggiudicarsi i lotti più pregiati in banda 700. La vera contesta, come detto, si avrà per i lotti in banda 3600-3800 Mhz dove si prevede un tutti contro tutti.

Open Fiber e Linkem, dal canto loro, potranno partecipare fino alla fine dell’asta per eventuali lotti che resteranno invenduti o nel caso di lotti a gara per cui l’asta dovesse andare deserta. Peraltro Open Fiber dispone già di frequenze per il Fwa nelle aree C e D nell’ambito delle gare Infratel.