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Asta 5G, consultazione Agcom sulle regole di gara al via

Asta 5G, parte il conto alla rovescia. Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nella sua riunione del 26 febbraio, ha approvato con delibera 89/18/CONS, relatori i Commissari Antonio Nicita e Francesco Posteraro, l’avvio di una consultazione pubblica concernente le procedure per l’assegnazione e le regole per l’utilizzo delle frequenze disponibili nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz per sistemi di comunicazioni elettroniche al fine di favorire la transizione verso la tecnologia 5G, secondo quanto previsto dalla legge 27 dicembre 2017, n. 205 (scarica qui il testo della consultazione, Allegato B).

Nella medesima riunione, il Consiglio, relatori i Commissari Antonio Martusciello e Antonio Nicita, ha disposto anche la pubblicazione degli esiti dell’indagine conoscitiva sulle prospettive di sviluppo dei sistemi wireless e mobili verso il 5G e l’utilizzo di nuove porzioni di spettro al di sopra dei 6 GHz.

Asta multibanda (700 MHz, 3.600-3.800 MHz, 26 GHz). Cosa c’è da sapere

La proposta di regolamento posto in consultazione (per il quale si prevedono 30 giorni a causa delle esigenze di rispettare i tempi posti dalla legge, che fissano l’asta del Mise entro il 30 settembre) dà attuazione alle procedure competitive di messa a gara dello spettro radio previste dalla Legge di Bilancio, la 205 del 27 Dicembre 2017, che ha introdotto nuove disposizioni volte a favorire lo sviluppo dei sistemi wireless di quinta generazione (5G).

La legge poneva due obiettivi: un obiettivo di bilancio (proventi non inferiori a 2.500 milioni di euro) e obiettivi di sviluppo economico e sociale, volti in particolare ad “assicurare il più ampio livello di copertura e di accesso a tutti gli utenti ai servizi basati su tecnologia 5G sul territorio nazionale”. L’impatto su bilancio statale è rilevante, visto che la prima tranche di pagamento, pari a 1,25 miliardi, si paga già nel 2018.

Le tre bande messe a gara sono quelle che l’Unione europea ha identificato come bande pioniere del 5G. L’Italia pertanto si pone all’avanguardia essendo la prima che propone un regolamento che rende disponibili tutte le bande in una gara unica (anche se la banda 700 MHz potrà essere utilizzata solo più avanti, nel 2022, a causa della necessità del refarming da parte degli attuali utilizzatori).

La struttura di gara multibanda proposta, secondo l’Autorità, consente di dare maggiori certezze agli operatori sin da subito, assicurandosi un portafoglio di frequenze nella combinazione più adatta al proprio piano di business, sfruttando opportunamente le sinergie tra le tre bande, e quindi consente la migliore pianificazione al fine di mettere in campo gli importanti investimenti richiesti per lo sviluppo del 5G.

Caratteristiche delle bande a gara

Le tre bande in questione hanno caratteristiche molto diverse:

 

Sulla banda 700 si prevede:

 

Sulla banda 3.6-3.8 si prevede:

Per approfondire:

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