Banda ultralarga

Aree bianche in ritardo: 3.821 comuni in commercializzazione, appena il 55% del totale  

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Sono 3.821 i comuni i commercializzazione nelle aree bianche, a fronte di penali per ritardi sui lavori che superano 25 milioni di euro. Abbiamo interpellato Infratel, ma senza risposta.

Aree bianche in ritardo: 3.821 comuni in commercializzazione, appena il 55% del totale. Dall’avvio operativo del Piano BUL sono in totale 3.821 i comuni in commercializzazione, circa il 55% del totale (2.090 in più rispetto a dicembre 2020), 2.181 i comuni collaudati positivamente (1.554 in più rispetto a dicembre 2020), 6.358 i cantieri aperti (2.643 in più rispetto a dicembre 2020). E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto sullo stato di avanzamento del piano di Infratel, che da noi interpellata sui ritardi non ha risposto.

Sono più di 7mila i comuni da coprire, in tutte e 20 le regioni, per un totale di 8,7 milioni di unità immobiliari tra case, aziende e sedi della PA.

Al 31 maggio 2022 l’importo cumulato dei lavori ordinati al Concessionario da inizio Piano è pari a 1.926.158.801,11 euro, di cui 65.020.827,4 impegnati nel mese di maggio.

I comuni completati con CUIR (Comunicazione Ultimazione Impianto di Rete) sono stati 134.

Al 31 maggio 2022 Infratel ha collaudato positivamente 2.181 comuni FTTH e altri 125 con prescrizioni. Sono stati inoltre collaudati positivamente 712 siti FWA.

Piano BUL, i dati sullo stato di avanzamento al 31 maggio 2022

Regioni più in ritardo

Le regioni che sembrano più in ritardo sulla tabella di marcia sono Liguria, Lombardia, Piemonte e Marche. Dalla consultazione della dashboard online, su un totale di 201 comuni in fibra ottica in Liguria, 22 sono in fase di collaudo, 103 in esecuzione, 44 in progettazione esecutiva, 12 hanno concluso i lavori e 20 sono terminati.

In Lombardia, su un totale di 1.147 comuni 63 sono in collaudo, 205 in esecuzione, 36 in progettazione definitiva, 421 in progettazione esecutiva, in 87 comuni i lavori sono conclusi e 335 sono terminati.

In Piemonte, su un totale di 1.115 comuni previsti nelle aree bianche, 93 sono in collaudo, 273 in esecuzione, 26 in progettazione definitiva, 329 in progettazione esecutiva, 91 hanno lavori conclusi e 303 lavori terminati.

Nelle Marche, infine, su un totale di 221 comuni, 14 sono in fase di collaudo, 68 in esecuzione, 11 in progettazione esecutiva, 42 hanno concluso i lavori e 86 li hanno terminati.  

Possibili intoppi

Durante la vita di un cantiere, si legge nel report di Infratel, “possono accadere svariati eventi che costringono ad un allungamento dei tempi di esecuzione rispetto al cronoprogramma previsto nel progetto esecutivo. Solo per citarne alcuni, può accadere che a causa di un impedimento tecnico imprevisto (presenza di sottoservizi esistenti a profondità minima, individuazione di reperti archeologici, etc.) oppure a causa di impossibilità ad utilizzare porzioni di infrastrutture esistenti previste nel progetto (opposizioni di privati che non consentono l’accesso al proprio fondo per portare la fibra su una palifica, ostruzioni di tubazioni esistenti che non consento la posa dei cavi, indisponibilità sopraggiunta del proprietario dell’infrastruttura che in precedenza aveva dato il proprio assenso, impossibilità del proprietario a bonificare l’infrastruttura per renderla idonea alla posa dei cavi, etc. ) sia necessario effettuare delle variazioni in coso d’opera del progetto. Ciò costringe a ripresentare le richieste di autorizzazione agli Enti ed attendere il loro rilascio e quindi a dover sospendere il cantiere. Altro caso è ad esempio il ritardo del proprietario dell’infrastruttura esistente (tipicamente TIM o Enel Distribuzione) a bonificare l’infrastruttura ceduta ed anche ciò determina una sospensione del cantiere ed un allungamento dei tempi di realizzazione. Questi casi ed altri ancora che possono accadere (dinieghi di privati alla posa sulle palificazioni ricadenti nei loro terreni, condizioni meteo eccezionali, chiusure di impianti di betonaggio o delle cave per inerti, e per ultima l’emergenza Covid,) comportano purtroppo talora lo slittamento dei tempi di chiusura dei cantieri. Su 7.032 Ode complessivamente aperti in fibra e 2.718 wireless ne sono stati completati ad oggi con CUIR rispettivamente 4.647 e 2.498 come indicato nelle tabelle seguenti (nella tabella relativa agli ordini FTTH viene anche evidenziato il numero di comuni)”.

Penali contestate

Il report di Infratel cita anche le penali previste.

Avvio dei servizi

Come detto Open Fiber all’esito positivo del collaudo deve avviare la commercializzazione dei servizi previsti dalla concessione (servizi passivi di cessione delle fibre ottiche e di colocation al PCN e servizi di tipo VULA). Alla data attuale e fino al 31 marzo 2022, in coerenza con lo stato di emergenza e a quanto previsto dal decreto “Cura Italia” ed al fine di fornire ai cittadini i servizi a banda ultralarga tanto necessari in questo periodo di emergenza sanitaria, Infratel ha concesso ad Open Fiber di avviare i servizi anche in comuni privi di collaudo per i quali siano stati completati i lavori con l’emissione del relativo CUIR. I servizi di Open Fiber sono oggi disponibili in 3.821 comuni. In alcuni comuni sono disponibili solo servizi FWA e a volte solo per una parte delle UI bianche presenti nel comune (dipende da quali siti sono stati via via completati), mentre in altri sono disponibili sia i servizi FTTH che FWA. In molti comuni Open Fiber, in aggiunta ai servizi passivi, offre anche servizi di tipo “attivo” (aggiuntivi rispetto a quelli minimi previsti nella concessione) che prevedono il trasporto del traffico raccolto presso le sedi degli operatori clienti”, si legge nel report.

KO i motivi più diffusi

La maggior parte dei KO evidenziati in tabella è dovuta a rifiuti dei clienti, successivi all’ordine, ed in particolare in fase di appuntamento con i tecnici per l’intervento a casa cliente o addirittura in fase di esecuzione dello stesso intervento. Altra importante causa di KO è la bassa qualità della toponomastica locale che presenta una alta percentuale di indirizzi senza numero civico (SNC). Gli SNC attualmente rappresentano circa il 10% del totale degli indirizzi presenti nel database di vendibilità di Open Fiber. Si evidenzia che nel conteggio degli ordini ricevuti e dei KO della tabella precedente sono compresi anche gli ordini risottomessi a seguito di un KO e che successivamente sono stati positivamente conclusi”, si legge ancora nel report.

Piano BUL, i dati sullo stato di avanzamento al 31 maggio 2022